Drilla di Andrew Clements è un libro che parla a noi lettori, insegnandoci delle cose e divertendoci pure! Protagonista del libro è una parola, una parola tutta nuova, inventata di punto in bianco da un ragazzino di quinta elementare. La storia di questa parola ci aiuta a capire come funziona il mondo delle parole e a cosa esse servono veramente.
Dal 16 febbraio del 2016 Drilla è stato protagonista inconsapevole di una vera e propria gara di condivisione su Facebook e sui principali social network. Qualche settimana prima, durante un lavoro sugli aggettivi, Matteo, un alunno della maestra Margherita Aurora nella scuola Marchesi di Copparo (FE), aveva definito un fiore “petaloso”. La parola, ovviamente inventata dal bambino, era piaciuta alla maestra tanto da inviarla all’Accademia della Crusca per una valutazione. La risposta di Maria Teresa Torchia, molto garbata, è arrivata attorno a metà febbraio e ha chiamato in ballo proprio il libro di Clements, che racconta pressappoco questo…
Nick è un tipo sveglio, brillante, divertente. E ha un talento molto apprezzato dai suoi compagni di classe. Sa far perdere tempo ai professori proprio negli ultimi minuti della loro lezione, quelli in cui di solito assegnano i compiti da svolgere a casa. Durante l’ora di lingua, Nick chiede alla sua insegnante di inglese chi ha deciso che la parola “cane” indichi proprio quell’animale a quattro zampe che abbaia e che da tempo immemore è considerato il migliore amico dell’uomo. L’insegnante risponde con competenza e professionalità. E noi lettori, veniamo così a sapere che:
- le parole sono l’abilità che distingue l’essere umano dal resto del creato. Gli animali sicuramente comunicano tra di loro in un certo modo. Ma solo noi umani parliamo;
- le parole sono una convenzione, un patto, tra le persone che vivono in un certo luogo e in un certo periodo storico. Ciò che viene chiamato ‘dog’ dagli anglosassoni, è chiamato ‘chien’ dai francesi, ‘hund’ dai tedeschi e ‘cane’ dagli italiani. L’animale è sempre quello, ma cambiano i modi di chiamarlo, le parole appunto. E questo perché tutti coloro che vivono in Italia hanno deciso di usare le lettere c-a-n-e per definire questo animale, mentre coloro che vivono in Inghilterra hanno deciso di usare le lettere d-o-g;
- per ogni lingua esistono dei libri che si chiamano dizionari, vocabolari, enciclopedie, che spiegano il significato delle parole stesse e ci mostrano come usare in vari contesti. Questi strumenti sono delle specie di “tavole della legge” della nostra capacità espressiva.
Torniamo a Nick. Soddisfatto di questa spiegazione sulle parole e sul loro uso, Nick decide di mettere in pratica ciò che ha appreso dall’insegnante. Lui e i suoi compagni decidono di far nascere una nuova parola – ‘drilla’ – e di usarla per identificare quell’oggetto che fino al minuto prima era chiamato ‘penna’. Non solo la classe di Nick accetta questa nuova convenzione, ma presto tutta la scuola, e perfino i commercianti della città in cui si svolge la storia, e poi la stampa locale, e poi le emittenti televisive… Neanche a dirlo, si alza un gran polverone e ben presto scoppia una vera e propria guerra delle parole, che è anche una guerra tra la creatività da un lato e l’autorità dall’altro! E questo permette a noi lettori di imparare nuove cose sulle parole, e cioè che:
- le parole ci aiutano a pensare. Chi sa usare bene il linguaggio, ragiona meglio. Più parole si conoscono, più i pensieri si fanno chiari e precisi;
- le parole ci aiutano a sognare. Non si può avere molta fantasia, se si usano le solite quattro parole in croce;
- le parole convincono. Quelli che sanno tante parole, sono più interessanti da ascoltare e sanno convincere gli altri a seguire le loro idee e a fare le cose che propongono;
- le parole arricchiscono… Se volete sapere il perché, leggete il libro!
Una curiosità: l’illustratore del libro è quel gran genio di Brian Selznick, l’autore di La straordinaria invenzione di Hugo Cabret e de La Stanza delle meraviglie di cui vi parlerò presto. Le tavole sono molto belle. In ognuna, da qualche parte, c’è una penna, o meglio una ‘drilla’. La prima tavola che vediamo – e la vediamo prima ancora di iniziare a leggere il libro – ci mostra un Nick in fasce, in braccio al suo papà, tutto intento a … sfilargli una ‘drilla’ dal taschino!
Molto bello. Anche io,come il protagonista, ho molte idee. La cosa più divertente è stata una delle sue idee, dare il nome “drilla” a una biro e che poi questa idea ha “creato” il libro. Consiglio a tutti di leggere questo libro perché è stato molto divertente.
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questo libro e stato uno degli ultimi libri che ho letto per un sacco di volte
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Bello…soprattutto la parte in cui nick riesce a cambiare il nome a un’oggetto che aveva già il auo nome
Anche divertente…soprattutto quando nivk cerca di far perdere tempo a mrs. Granger
Ma chi avrebbe mai detto che mrs. Granger volesse sostituire la parola Drilla e la parola Biro
Mrs. Granger è un personaggio importante per questo libro
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Questo libro mi è piaciuto tanto. Perché anche una sola persona, con l’aiuto della fantasia è in grado di cambiare le cose e da un’idea ne possono nascere altre mille!!
Laura,1H, gruppo “I Fuoriclasse”.
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Questo ci insegna che anche gli insegnanti possono riservare delle sorprese! Sono i vostri primi fan credetemi!
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Ciao! Sono Federica di 1°G, la caposquadra dei “Lettori d’ Oro”.
Questo libro di per sè è molto bello ed il finale…è da non credere! Chi l’ avrebbe mai detto che mrs. Granger avesse fatto il tifo per “Drilla” fin dall’ inizio!!! Ma dopotutto… senza di lei la storia sarebbe stata noiosa.
Inoltre insegna una cosa importante: una volta fissato un obbiettivo, non bisogna mai scoraggiarsi nel raggiungerlo…:-)
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Mi è piaciuta la fine soprattutto quando nick ha ottenuto la parola Drilla sul dizionario che mrs. Granger le aveva regalato
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Mi è piaciuto molto perchè Nick è riuscito a mettere la parola Drilla sul dizionario dopo un lungo sforzo restando lui e i suoi compagni a scuola anche fino a tardi.
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mi è piaciuto un sacco questo libro bravo nick!!!!!!!! è stato bravo e con la propria fantasia … ha cercato e ci è riuscito a mettere la parola drilla sul dizionario. bravo!!!!!!!!!!!!
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bel libro!:-)
ormai il termine “penna” é passato di moda!Meglio chiamarla “drilla”!
Nick finalmente è riuscito a mettere la sua amata drilla in un dizionario!
Che genio! non si e fermato e ha raggiunto il suo obbiettivo!
magari riuscissimo a far entrare una delle nostre parole in un dizionario da un giorno all’altro!:-)
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appunto per questo ci sarà anche un gioco di vocabolario. si chiama “che significa”… ora lo sapete e potete prepararvi!!!!!!!!!!!!!!
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questo è un libro fantastico , non solo perchè fa molto ridere ,ma anche perchè ti insegna che quando non sai una parola non te ne devi fregare ma andarla a conoscere sul DIZIONARIO.
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un altro libro che ti piacerà allora è “Una salute di ferro” di Linda Aronson… In questo libro il protagonista – Ian Rude – ne combina di tutti i colori al prof di matematica! Anche se non è nelle sue intenzioni riesce a sfasciargli la macchina e a mandarlo in ospedale! Ma la cosa che è veramente buffa sta nel fatto che Ian NON vuole fare queste cose, ma per una serie di casi sfortunati, riesce sempre a ferirlo, o a danneggiare le sue cose, fino appunto a sfasciargli la macchina! Te lo consiglio per l’estate!
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mi piace questo libro perché mi diverte pensare a una guerra di parole tra professori e studenti
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Questo libro è stato bellissimo. Perchè fa imparare ai ragazzi che quando non sappiamo una parola dobbiamo andare dal dizionario👍👍👌😄
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è un libro carino anche se non mi è piaciuto particolarmente
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Questo è il primo libro che ho letto e mi è piaciuto molto ferchè è molto fantasioso me soprattutto ti fa capire che la vita è piena di ostacoli e bisogna lottare e nn arrendersi per potercela fare .
Questo libro è anche divertente quindi ve lo consiglio!!!!
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S.A. fulmini di libri
Ho appena letto questo libro e devo dire che è stato uno dei più belli.Il modo in cui Nik continua a credere nella sua scelta è impressionante.La parola “drilla”è molto belle e anche io vorrei inventarmene una .La maestra è stata la persona più entusiasmante del racconto.Faceva finta di odiare quella parola ma poi……fu la prima a fare il tifo per “drilla”.La fantasia di Nik è sorprendente .Vorrei anche io essere come lui:brillante,creativa,spontanea…..La lettera è stata una cosa magnifica.Vedere che alla fine la maestra adorava Nik e la sua parola a tal punto da regalargli la sua penna preferita con scriito “drilla”mi ha fatto sorridere.Consiglierei a tutti questo libro perchè anche se è piccolo è pieno di storia.
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Ho appena letto questo libro . Mi piace molto perchè Nik ha inventato questa parola senza fermarsi al primo ostacolo. La maestra è stata , all’ inizio , un po’ cattiva e nn voleva che “drilla” prendesse piede . Alla fine è stata compreneiva e ha accettato la cosa. L’ autore è stato bravo a raccontare i vari episodi facendomi capire tutto . Questo libro , per me , è stato il 5 che ho letto ed è uno dei migliori . Lo consiglio alle persone curiose e vivaci come Nik . 🙂
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A.C. (squadra: i D.d.l)
questo libro è stato il secondo che ho letto per questo campionato di lettura.
Mi è piaciuto molto, anche se è stato corto rispetto a tutti gli altri libri che ho letto prima di questo.
Nick, il protagonista, è stato descritto molto bene mettendo in risalto le sue caratteristiche come quelle di essere un bambino sveglio e brillante
Secondo me è stata una storia divertente perché mi ha fatto ridere la maestra con il suo dizionario.
Allo stesso tempo anche interessante e piacevole sentire che fu andato sul giornale questa straordinaria notizia.
Consiglio a tutti questo libro perché mi ha fatto divertire e allo stesso tempo mi ha attirato molto; infatti l ho letto in una sola giornata.
A.C
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