So di non essere un normale ragazzino di dieci anni. Sì, insomma, faccio cose normali, naturalmente. Mangio il gelato. Vado in bicicletta. Gioco a palla. Ho l’Xbox. E cose come queste fanno di me una persona normale. Suppongo. E io mi sento normale. Voglio dire dentro. Ma so anche che i ragazzini normali non fanno scappare via gli altri ragazzini normali fra urla e strepiti ai giardini… Mi chiamo August, per inciso. Non mi dilungo a descrivere il mio aspetto. Tanto, qualunque cosa stiate pensando, probabilmente è molto peggio.

August Pullman è un bambino normale con una faccia che non rispetta i tradizionali canoni della bellezza – mettiamola così. Portatore di una mutazione genetica che impedisce lo sviluppo armonico del viso, cresce protetto dalla sua meravigliosa famiglia fino a dieci anni, quando affronta la prima vera sfida della propria esistenza: frequentare una scuola pubblica. Riuscirà Auggie a convincere i suoi compagni che, nonostante le apparenze, è proprio come loro?

Questo, in sintesi, è Wonder di R. J. Palacio, finalista del Premio Andersen 2014, edito in Italia da Giunti. Un libro bellissimo, che commuove davvero.

Wonder cover
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Il riassunto di “Wonder”

August Pullman ha dieci anni ed è affetto dalla Sindrome di Treacher Collins.

Per via dei numerosi interventi chirurgici che ha subito fin dalla nascita, non è mai andato a scuola e della sua istruzione si è fatta carico la mamma.

Per il resto, ha avuto un’infanzia normale, protetto dai genitori e dalla sorella Olivia, detta Via, dagli amici, dai vicini di casa e dai commercianti del rione in cui vive.

Durante l’estate, Isabel e Nate, i genitori, comunicano a Auggie che a settembre andrà a scuola e, per vincerne le resistenze, gli propongono di visitare la Beecher Prep School.

Così, a fine agosto, Auggie fa la conoscenza del Preside, signor Kiap, e di tre ragazzini che faranno parte della sua stessa classe: Julian, Jack e Charlotte. Mentre i genitori e il Preside parlano, i tre compagni lo accompagnano alla scoperta dell’edificio scolastico. Fin dal giro di ricognizione, Julian si dimostra ben diverso da come il signor Kiap lo ha presentato: gentile ed educato in presenza degli adulti, quando si trova a tu per tu coi compagni si dimostra un vero e proprio bullo.

Il primo giorno di scuola di Auggie passa, tutto sommato, ABBASTANZA bene. Certo, nessuno tranne Jack Will vuole sedersi accanto a lui. Certo, le ragazzine si danno di gomito e parlottano tra di loro, guardandolo di traverso. Certo, Julian fa delle battute infelici sulla sua somiglianza con Darth Sidious. Ma, in fin dei conti, le ore in aula vanno via lisce, soprattutto quella di inglese del Professor Browne.

Sopravvivere alla pausa pranzo in mensa è, invece, tutta un’altra faccenda. August ha il palato fesso e la conformazione della bocca è gravemente compromessa, quindi non riesce a masticare e a deglutire il cibo normalmente. Per questo motivo, NESSUNO lo accetta al proprio tavolo e NESSUNO si siede nel suo tavolo quando Auggie ne trova finalmente uno libero. L’unica che non si vergogna a sedergli accanto è Summer Dawson. Dal momento in cui fanno conoscenza, i due si piacciono e iniziano il gioco del “summer only lunch table” che si basa sui loro nomi (August e Summer) e sul fatto che solo loro si siedono a quel tavolo. August racconta questo episodio a sua madre con un misto di gioia e afflizione: è contento di avere un’amica così carina, ma soffre perché ha saputo che gli altri li hanno soprannominati “La bella e la bestia”.

Il mese di ottobre trascorre liscio, se non fosse per la foto di classe nella quale Auggie non vorrebbe comparire e per la festa scolastica di Halloween, durante la quale sente anche Jack Will sparlargli dietro. La delusione è tale che Auggie vorrebbe abbandonare la scuola.

L’episodio clou del racconto è senz’altro la gita alla Broarwood Nature Reserve in Pennsylvania, tre giorni di campeggio, pigiama party, falò, bivacchi ed escursioni nei boschi. A causa dei gravi problemi di udito, Auggie non può lasciare a casa gli apparecchi acustici e un gruppo di bulli di terza media glieli requisisce.

La recensione di “Wonder”

Il resto della storia ce lo raccontano Via, Summer, Jack, Justin e Miranda, dal loro punto di vista, ovviamente. Così conosciamo l’opinione della sorella che vorrebbe che i genitori lasciassero crescere Auggie nell’accettazione del suo handicap, senza sforzarsi a convincerlo di essere normale, perché normale evidentemente non è. L’opinione dei pochi amici che riescono a superare la diffidenza verso Auggie e ad andare oltre le apparenze. E pure l’opinione dei bulli, che spargono la voce che avere a che fare con Auggie equivalga più o meno a beccarsi la peste!

Al termine dell’anno scolastico (e di mille peripezie), a August Pullman viene conferito l’Henry Ward Beecher, il massimo riconoscimento, per il coraggio e il valore dimostrati nel corso dell’anno. Ma il riconoscimento più bello, Auggie lo ottiene sulla strada di casa, quando la mamma gli dice Sei un prodigio, Auggie. Un vero prodigio, Wonder.

Vi lascio i precetti del professor Browne su cui meditare. Fatene tesoro!

  • Settembre – Quando ti viene data la possibilità di scegliere se essere giusto o essere gentile, scegli di essere gentile (Wayne W. Dyer)
  • Ottobre – Le tue azioni sono i tuoi monumenti (Iscrizione su tomba egizia)
  • Novembre – Non avere amici che non siano alla tua altezza (Confucio)
  • Dicembre – Audentes fortuna iuvat. (Virgilio)
  • Gennaio – Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso (John Donne)
  • Febbraio – E’ meglio conoscere solo alcune domande che tutte le risposte (James Thurber)
  • Marzo – Le parole gentili non costano molto, tuttavia ottengono molto (Blaise Pascal)
  • Aprile – Ciò che è bello è buono, ciò che è buono presto sarà bello (Saffo)
  • Maggio – Fa’ tutto il bene che puoi, utilizzando tutti i mezzi che puoi, in tutti i modi che puoi, in tutti i luoghi in cui puoi, tutte le volte che puoi, a tutta la gente che puoi, per tutto il tempo che riesci (Jhon Wesley)
  • Giugno – Vivi l’oggi e cerca il sole (Light and day)

Preparate i fazzoletti, che da novembre 2017 Wonder è sul grande schermo! 

La scheda editoriale

  • Titolo: Wonder
  • Autore: R. J. Palacio
  • Casa editrice: Giunti
  • Età di lettura: dagli 11 anni
  • Consigli di lettura: a chi vuole scoprire cosa significa il detto “L’apparenza inganna”

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