In queste settimane di emergenza Coronavirus tutti noi abbiamo dovuto fare i conti con un nuovo modo di vivere e affrontare molte difficoltà, anche nel caso in cui non siamo stati colpiti direttamente dal virus o non abbiamo avuto casi di Covid nella nostra rete familiare o amicale.
Le misure di contenimento della pandemia adottate dal Governo hanno spesso bloccato attività e progetti, costringendoci a rinchiudere i sogni in un cassetto e congelando di fatto le nostre aspettative.
Eppure alcuni sono riusciti a cogliere delle opportunità anche nel corso del lockdown. Tra loro c’è Riccardo Rimondi, studente di scienze della formazione primaria all’Università di Bologna, che in queste settimane ha realizzato il suo primo albo illustrato dal titolo“Ognuno il suo seme”.
Se non fosse scoppiata la pandemia, Riccardo avrebbe completato il suo tirocinio nella Scuola Primaria di Santa Maria Codifiume, un paese alle porte di Bologna, con un percorso per far conoscere il mondo degli alberi ai bambini. La chiusura delle scuole ha mandato tutto all’aria.
Anziché lasciar perdere e mettersi a compilare documenti e relazioni, ha deciso di raggiungere i bimbi mettendo su carta una storia che gli frullava in testa da un po’.
Il 15 aprile, giorno del suo compleanno, ha dato la possibilità a tutti di scaricare gratuitamente il suo albo illustrato. E’ stato il suo regalo a tutti i bimbi, perché non smettano assolutamente di sognare e di germogliare, nonostante tutto!
Ho proposto a Riccardo un’intervista per i lettori di Libringioco, in cui ci racconta qualcosa di sé e del suo albo illustrato.

Chi è Riccardo Rimondi
Ciao Riccardo, chi sei e di cosa ti occupi?
Sono un futuro maestro, studente di scienze della formazione primaria all’Università di Bologna. Da diversi anni lavoro come educatore in un centro di aggregazione giovanile e sono anche un istruttore di minibasket di un gruppo di fantastici marmocchi.
Come è nato l’albo illustrato “Ognuno il suo seme”?
Per portare a termine il percorso che avevo iniziato con la II B della scuola primaria in cui ho svolto tirocinio ho pensato di raggiungere i bimbi con qualcosa di concreto, in cui si sentissero coinvolti.
Ho chiesto quindi alla mia amica Elisabetta Bragaglia, che ha un tratto super gentile e ha fatto un percorso di studi nell’ambito artistico. Insieme abbiamo dato vita a questo racconto.
“Ognuno il suo seme” è l’esempio di cosa può fare chi vede delle opportunità anche nei momenti di difficoltà. Hai un suggerimento che ti è stato dato e che può essere utile a chi ha una storia in testa e non sa da dove partire?
Durante la stesura dell’albo ho contattato diverse persone che per me sono dei punti di riferimento e che mi hanno dato un sacco di spunti e riflessioni. Non finirò mai di ringraziarle, perché grazie a loro ho potuto osservare il mio lavoro da diversi punti di vista.
Nonostante la mia poca esperienza, per chi lavora nel sociale o attorno al mondo dell’educazione in generale, ritengo sia fondamentale essere sempre aperti al dialogo e al confronto, a scambiarsi idee e opinioni, perché è dalla collaborazione e dalla condivisione che nascono le idee più brillanti.
Hai detto:
A me piacerebbe tanto diventare quel Maestro – Contadino che dà la possibilità a ciascun bambino di trovare attorno a sé un terreno fertile ricco di sostanze nutrienti, di passione, meraviglia e fiducia, ma soprattutto di amore.
Esistono anche Genitori-Contadini e Bibliotecari-Contadini? Quali caratteristiche dovrebbero avere?
In questi anni ho potuto lavorare e confrontarmi con tanti genitori di bimbi e ragazzi di diverse età, a volte in maniera fruttuosa e significativa, altre con qualche difficoltà.
La metafora del semino a mio parere può essere valida per tutti noi, anche per loro, ognuno è Genitore a modo suo.
Noi che vestiamo i panni di importanti figure di riferimento quali insegnanti, educatori, allenatori, dobbiamo impegnarci a far sì che ciascun genitore possa fare il proprio lavoro al meglio, senza sentirsi giudicato per eventuali mancanze.
L’unica via per arrivare a ciò credo sia quella del dialogo: è necessario parlare e chiarire le proprie posizioni, costruire un’alleanza educativa che sia fruttuosa per tutti, dove ognuno cerca di dare il proprio contributo verso un obiettivo comune: quello di dare a ciascun bambino tutti gli strumenti necessari per sviluppare al meglio le proprie potenzialità e trovare la propria strada nella vita.
Per quanto riguarda i bibliotecari, a me è sempre piaciuto trascorrere del tempo in biblioteca a leggere e a consultare libri, e ultimamente mi piace molto provare anche a dare qualche consiglio di lettura ai miei amici.
Poco prima che questo virus ci bloccasse tutti a casa, nell’associazione in cui lavoro (L’Aquilone di Santa Maria Codifiume) avevamo coinvolto tutte le scuole del nostro paese per progettare insieme l’apertura di una biblioteca a servizio di tutta la comunità.
È ancora un’ipotesi, ma chissà, forse un giorno potremo presentare ed esporre il nostro albo illustrato per la prima volta proprio all’Aquilone.
Riccardo Rimondi e i libri
Qual è il libro per bambini che ti è piaciuto di più e che consiglieresti ai lettori di Libringioco?
Personalmente ho un debole per i grandi classici della letteratura per l’infanzia, e Peter Pan di J. M. Barrie è il libro che più di tutti mi ha coinvolto e mi ha fatto capire quanto sia importante far comprendere a ciascun bambino di coltivare i propri sogni, qualsiasi essi siano, anche se si è costretti a dover viaggiare fino all’Isolachenoncè.
Scarica l’albo illustrato “Ognuno il suo seme” di Riccardo Rimondi illustrato da Elisabetta Bragaglia