Da ieri, a Bologna, nel giardino di Via Filippo Re, tra la Palazzina della Viola e gli altri edifici dell’Università di Bologna, c’è una nuova casetta. E’ di legno, ha una porta finestra, pareti colorate e un tetto. Non ha un numero civico, ma ha un nome.

E’ la Piccola Biblioteca Spontanea, la casetta/cassetta piena di libri, a disposizione di chi voglia leggerli seduto sulle panchine del parco o sulla comoda poltrona di casa sua.

L’iniziativa è stata proposta dalla dott.ssa Julia Wade, collaboratrice linguistica esperta di Unibo, e dalla dott.ssa Marcella Terrusi, assegnista di ricerca dell’Alma Mater e attivista per la promozione della lettura, sulla scorta dell’esperienza americana “Little Free Library” ed è stata concretamente realizzata da Roberto Papetti, mastro giocattolaio ravennate.

Non si tratta di un bookcrossing – spiegano gli ideatori – ma di un esperimento di socialità e di responsabilizzazione: tutti coloro che lo desiderano possono fruire dei libri messi a disposizione, tutti possono alimentare la casetta con donazioni, tutti possono contribuire a tenerla in ordine!

Ieri pomeriggio, quando l’ho visitata io, nella casetta ho trovato alcuni romanzi, sia in italiano che in lingua straniera, e tre albi per bambini, in inglese.

Solo un libro non può essere portato via ma deve rimanere “in casa”: è L’albero di Shel Silverstein, in omaggio al tronco dell’albero su cui la casetta è stata collocata.

Hanno parlato della Piccola Biblioteca Spontanea: