Da tempo immemore la Palestina e Israele sono luoghi insicuri, pericolosi. I giovani israeliani ogni giorno possono continuare a vivere ma anche morire e per i coetanei palestinesi è la stessa identica cosa.

La striscia di Gaza e la Cisgiordania, in particolare, sono territori occupati da Israele, con tutto ciò che ne consegue: l’embargo, la restrizione delle libertà individuali e collettive, la povertà.

Così, se in Israele ci si sente perennemente braccati e a Gerusalemme si vive in un perenne stato di angoscia e paura, nella striscia di Gaza e nel resto dei territori occupati le cose vanno pure peggio.

Idee per uscire da questa situazione folle e insostenibile? Tal, la protagonista di Una bottiglia nel mare di Gaza di Valérie Zenatti, ne ha una.

una bottiglia nel mare di Gaza
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Il riassunto di Una bottiglia nel mare di Gaza di Valérie Zenatti

Nel settembre 2003, in seguito all’ennesimo attentato, Tal, diciassettenne israeliana che vive nella Città Santa, inizia a tenere un diario.

Presto, però, questo dialogo con se stessa non le basta più. Ha bisogno di spiegazioni. Molte volte si è confrontata con i genitori, ma ora ha la curiosità di sapere cosa pensano le sue coetanee palestinesi.

Scrive, quindi, una lettera a un’immaginaria corrispondente palestinese, la infila in una bottiglia e chiede al fratello Eytan – infermiere militare nei territori occupati – di gettarla nello specchio di mare di fronte a Gaza. 

A recuperare la bottiglia non è una ragazza, ma Gazaman, un ragazzo caustico e aggressivo che conosce l’israeliano.

Inizia così uno scambio di mail tra la candida e disarmante Tal, instancabile nella sua volontà di capire le ragioni palestinesi, e il diffidente e ironico Naim che trasuda odio e disperazione. 

Attraverso le mail e le chat, i due riescono a stabilire un dialogo, difficile, accidentato ma autentico. Giorno dopo giorno imparano a conoscersi e a rispettarsi e si aprono al diverso, all’estraneo, allo sconosciuto, fino ad arrivare a confidarsi i sogni e i desideri che consentono ad entrambi di continuare a sperare in un futuro migliore.

La recensione di Una bottiglia nel mare di Gaza di Valérie Zenatti

Valérie Zenatti, francese di origine ebraica, si è trasferita in Israele a 13 anni. Lì ha prestato il servizio militare obbligatorio e da quell’esperienza è nato Quand’ero soldato, libro in cui ci sono già presenti i temi che ritroviamo anche in questo romanzo: il costante interrogarsi sul perché della guerra, la volontà di superare le diffidenze e i pregiudizi, il desiderio di realizzare i propri sogni in una terra finalmente pacificata.

Vi consiglio l’intervista all’autrice realizzata dalla redazione di Fuorilegge in occasione di Pordenone legge.

Vi posto anche un reportage fotografico intitolato Sull’onda di Gaza apparso su Internazionale online.

La scheda editoriale

  • Titolo: “Una bottiglia nel mare di Gaza”
  • Autore: Valérie Zenatti
  • Editore: Giunti Editore
  • Età di lettura: dai 13 anni
  • Consiglio di lettura: per chi vuole conoscere la vita quotidiana di due adolescenti di oggi tra Israele e la Palestina.

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