In questi giorni di pausa dal lavoro ho letto Ora di crescere (Studenplan) di Christine Nostlinger. Che dire? Ho fatto davvero fatica a leggere i primi 15 capitoli, mentre gli ultimi 3 o 4 scorrono via piacevolmente.

Credevo di non aver apprezzato il romanzo per il fatto di non averlo capito fino in fondo; così ho recuperato in biblioteca la prima edizione italiana (Fabbri, 1999) e ho letto la prefazione di Antonio Faeti, grandissimo conoscitore di letteratura per ragazzi. Ma niente, neanche l’analisi del Prof. Faeti è riuscita a farmi cambiare opinione.

Nonostante la gran bella cifra stilistica della Nostlinger, la storia non decolla e, oltre a ciò, credo che una quattordicenne di oggi faccia fatica a immedesimarsi nella protagonista.

ora di crescere cover
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Il riassunto di “Ora di crescere”

Anika, detta Nikl, è una quattordicenne tedesca. Facciamo la sua conoscenza mentre è a scuola, disattenta e svogliata, durante la lezione di matematica tenuta da il/la Verme, capace di uccidere con il solo tono della voce.

A casa le cose vanno male per colpa di mamma – a volte “drago sputafuoco”, a volte “Mater dolorosa” – quasi mai all’altezza delle aspettative di Nikl, che poi sono quelle di ogni adolescente: condividere le emozioni, stemperare le ansie, parlare di sesso. E invece niente. Mamma è un concentrato di banalità e perbenismo: evita accuratamente di parlare di sesso e decanta le gioie del matrimonio e della maternità; è contraria alla “paghetta” perché il valore del denaro lo si conosce solo lavorando; evita le costose frivolezze, come truccarsi e andare dal parrucchiere, per dare il buon esempio. Come se non bastasse, cucina pure da schifo.

Migliore è il rapporto di Anika col babbo, Edi, 38 anni portati malissimo – pancia, birra, divano, televisione – ma decisamente un libero pensatore.

Anika riempe il tempo libero di nulla: se ne sta per la maggior parte del tempo stesa sul letto ad ascoltare musicassette oppure va al bar a giocare a carte con i compagni di scuola. Due che proprio non tollera sono lo Xandi, uno sfigato che esce con l’ombrello rosa e va ancora a comprare il latte per la mamma, e la Kothbauer, che, da quando i suoi hanno divorziato, spara balle più grandi di lei per essere al centro dell’attenzione. Non male Otto il Grasso, lo Stemberger, l’Irene.

Bello e impossibile Wolfgang, col quale Nikl ha trascorso un’ora indimenticabile in piscina l’estate precedente, ma che da settembre non se la fila proprio. Ci deve essere una spiegazione logica… Forse deve studiare, forse è molto impegnato con lo sport, forse ha da fare nella redazione giornalistica scolastica, forse è colpa di quel cretino di Rolli che le sta sempre appiccicato e può essere facilmente scambiato per un fidanzato. Non può essere certo per l’Irmi, per quanto quei due si facciano vedere sempre più spesso insieme.

Nikl è sempre più confusa: a casa, i genitori le consigliano di lasciar perdere quello sciocchino di Wolfgang; a scuola, invece, la Kothbauer sparge la chiacchiera che lei e Wolfgang sono fidanzati, mentre il Rolli sostiene che Wolfgang sta con la Irmi. Che casino!

Ogni giorno più dubbiosa, Anika decide di andare a fondo, costi quel che costi. L’occasione si presenta in concomitanza dello sciopero delle interrogazioni contro il Prof. Sedlak e della riunione della redazione del giornalino scolastico. Nikl si impegna attivamente a favore dello sciopero e cerca di introdursi in redazione, più per stare attaccata a Wolfgang che per reale interesse alle vicende scolastiche.

E’ qui che scopre che è tutto vero: l’Irmi e Wolfgang non solo sono fidanzati, ma addirittura passano un sacco di tempo da soli in casa di lei, stesi tra il letto e il divano!

La reazione è prevedibile: delusa e ferita, Nikl accetta un passaggio in motorino di Stefan – lo Stemberger – e i due finiscono nel cottage di campagna della famiglia di lui. Non accade nulla di più di un panino al tonno e qualche bacio. Anika non se la sente di andare oltre. Stefan le sbatte in faccia che se al suo posto ci fosse Wolfgang lei se la sentirebbe eccome. Nikl si fa riaccompagnare a casa, dove durante la cena si scatena l’inferno. Il mostro sputafuoco l’aggredisce e Anika sbotta. La lite degenera in un tutti-contro-tutti.

Il pomeriggio seguente, Nikl ha l’occasione di passare un po’ di tempo sola al bar con Wolfgang. Durante una partita di flipper scopre un lato della sua personalità che non le piace proprio per niente: il bello e algido Wolfgang spara a zero su Stefan, su suo padre ferroviere, sulla madre casalinga, sulla modesta condizione economica. Nikl è incredula e inizia a vedere Wolfgang da tutt’altra prospettiva.

Inizia poi lo sciopero delle interrogazioni. Wolfgang è, anche in questo caso, negativo e superficiale: sostiene che i metodi didattici di Sedlak non sono affari della 4 B e che, comunque, l’azione dimostrativa non porterà a nulla. Nikl è ancora più stupita e delusa. L’innamoramento si dissolve come neve al sole quando Anika scopre che il padre di Wolfgang è un grande amico del Prof. Sedlak e lo ha avvisato dello sciopero dimostrativo contro di lui in modo che potesse giocare d’anticipo col Preside e i colleghi insegnanti. E chi, se non Wolfgang, può aver fatto la spia al padre?

Un’idea si fa largo nella mente e nel cuore di Anika: forse Stefan non è così male.

La recensione di “Ora di crescere”

Il plot narrativo di Ora di crescere è interessante, sono i dettagli che stonano, forse perché il libro è del 1975 e i suoi 40 anni li dimostra tutti. Difficile che gli adolescenti di oggi possano immedesimarsi negli adolescenti dei primi anni ’70. Non ci riesco nemmeno io che sono stata adolescente negli anni ’80!

Ora di crescere è edito dalla Rizzoli nella collana BUR Ragazzi e disponibile anche in versione ebook.

L’ebook è stato certificato da LIA – Libri Italiani Accessibili per non vedenti e ipovedenti, perché presenta le seguenti caratteristiche:

  • permette l’ingrandimento dei caratteri del testo e la modifica dei colori e dei contrasti per il testo e lo sfondo
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La scheda editoriale

  • Titolo: “Ora di crescere”
  • Autore: Christine Nostlinger
  • Casa editrice: Rizzoli
  • Età di lettura: dai 13 anni

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