Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra di Gino Strada è un libro difficilissimo da leggere per almeno tre motivi. La forma narrativa scelta da Strada: una raccolta di memorie. La mancanza di un ordine spazio-temporale nella narrazione, che disorienta il lettore. E soprattutto per ciò di cui Strada parla: vite, famiglie, villaggi, etnie spazzate via da guerre terribili e insensate, in cui – spiace dirlo – l’Italia ha giocato un ruolo non secondario.
Perché proporre, allora, questa lettura ai ragazzi? Perché, per quanto sia impegnativa e a tratti dura, cruda, manda ai ragazzi il messaggio forte e chiaro che non esistono né guerre “giuste” né guerre “altrui”.
Dopo aver letto questo libro, sono certa che nessuno potrà più dire: “Mi dispiace, ma non mi riguarda.”
Il riassunto di “Pappagalli verdi”
Capitolo dopo capitolo seguiamo Strada, chirurgo di guerra, nei paesi dove si è recato – Iraq, Pakistan, Ruanda, Afghanistan, Perù, Kurdistan, Etiopia, Angola, Cambogia, ex-Jugoslavia e Gibuti – e scopriamo quanti sono i conflitti in atto e cosa significa vivere in un paese in guerra.
Conosciamo frammenti di vita delle persone che Strada ha incontrato e salvato, o che ha incontrato e non è riuscito a salvare e scopriamo che il chirurgo di guerra è un po’ come un dio, che sceglie chi soccorrere e chi lasciare morire sulla base delle reali possibilità di sopravvivenza del paziente.
E ci stupiamo leggendo che la pratica del triage non deve conoscere rancore né vendetta: se un cecchino, che fino al momento prima ha sparato e ucciso innocenti, ha maggiori possibilità di sopravvivenza di vittime inermi, come donne e bambini, allora il chirurgo di guerra deve utilizzare al meglio il poco materiale che ha a disposizione, salvando il cecchino e lasciando donne e bambini al loro destino.
Pagina dopo pagina, veniamo a conoscenza di tutti gli ordigni che vengono impiegati nelle guerre “intelligenti”, come i pappagalli verdi che danno il titolo al libro: mine antiuomo di fabbricazione sovietica, dotate di ali e di un colore appariscente per attirare la curiosità dei bambini.
E non ci pare possibile che queste armi siano state progettate da genitori, da padri, proprio per mutilare e uccidere bambini che potrebbero essere loro figli, al solo scopo di annientare generazioni future di intere etnie che non conoscono.
Insieme a Gino Strada riviviamo non solo i suoi successi ma anche le sue sconfitte: la fondazione di ospedali presto distrutti, il ferimento di soccorritori in mezzo alle macerie e agli spari, l’estremo sacrificio di colleghi e volontari durante le cross-border operations.
Pagina dopo pagina facciamo, soprattutto, nostro l’insegnamento di Gino Strada: finché ci saranno conflitti, ci sarà bisogno di chirurghi di guerra, perché “la guerra è una malattia, che si può curare.” E che, credo, si dovrebbe prevenire…
La recensione di “Pappagalli verdi”
Gino Strada è stato membro della Croce Rossa Internazionale prima e poi co-fondatore di Emergency, associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo.
Vi lascio una citazione presa da Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra:
Nei conflitti di oggi, più del novanta per cento delle vittime sono civili. Migliaia di donne, di bambini, di uomini inermi sono uccisi ogni anno nel mondo. Molti di più sono i feriti e i mutilati. […] Fin dall’inizio, le attività umanitarie di Emergency si sono concentrate in particolare sul trattamento e sulla riabilitazione delle vittime di mine antiuomo, ordigni disumani dei quali l’Italia è stata tra i maggiori produttori. Emergency si è impegnata per anni a far sì che il nostro paese mettesse al bando queste armi. Il 22 ottobre 1997 il governo italiano ha approvato la legge n. 374 [1] che impedisce la produzione e il commercio delle mine antiuomo. Ma i 110 milioni di ordigni disseminati in 67 paesi continueranno a ferire, mutilare, uccidere.
Sul sito della casa editrice Loescher potete vedere i video di tre interviste in cui Strada parla di Emergency, di Pappagalli verdi e risponde alle domande che gli fanno gli studenti che lo incontrano. Ci sono anche molti contributi per approfondire le tematiche del libro.
La scheda editoriale
- Titolo: Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra
- Autore: Gino Strada
- Casa editrice: Feltrinelli
- Età di lettura: dai 13 anni
- Consigli di lettura: Per chi vuole conoscere e approfondire il tema dei conflitti contemporanei e delle loro conseguenze sulla popolazione civile
Se volete leggere questo libro durissimo ma illuminante di Gino Strada potete cercarlo sugli scaffali delle biblioteche pubbliche. In alternativa, potete comprarlo su Amazon https://amzn.to/2S7gW96.
topi di biblioteca- Classe 3A
questo libro è meraviglioso ma allo stesso tempo terribile perchè non solo i feriti, ma anche gli ospedali in cui vengono curati sono in condizioni pessime. Il capitolo che mi è piaciuto di più è stato quello in cui la figlia Cecilia incontrava di nuovo il padre perchè si capiva che si volevano bene
Squadra “topi di biblioteca”
E’ un libro davvero impressionante e mentre lo leggevo mi dicevo “non può essere reale” e invece è una cosa accaduta davvero, tutti questi feriti e questi poveri bambini che credevano che le mine chiamate pappagalli verdi fossero dei giocattoli… è una storia che consiglio a tutti perché fa capire cosa sta succedendo poco lontano da dove abitiamo noi e questo libro ci insegna che dobbiamo aiutare l’Africa. Mentre lo leggevo volevo essere dove si trovava Gino Strade per dare anche io una mano e cercare di salvare più persone, ma purtroppo non c’ero.
purtroppo le prime vittime di ogni guerra (e le più numerose) sono SEMPRE i bambini
Pappagalli Verdi è un libro molto importante che trasmette messaggi molto importanti,ad essere sincera inizialmente leggendo i primi brani mi ha colpito,ma dopo un po’ è diventato ripetitivo e anche un po’ noioso.MI è stato molto di aiuto perché posso fare dei collegamenti all’esame, e leggendolo ho conosciuto altri aspetti della guerra.
È il libro che mi è piaciuto meno perché troppo ripetitivo. Però racconta storie molto interessanti di bambinimutilati e ci fa capire la fortuna che abbiamo a vivere in un paese occidentale
A me non è piaciuto molto come libro perché si è rivelato un po’ ripetitivo.
Però con un significato importante, cioè vuole dire secondo me che siamo fortunati a vivere in un paese dove non c’è guerra, ma ci sono lo stesso paesi in guerra fra di loro.
Pappagalli Verdi mi è piaciuto molto come libro. Le storie erano da un lato molto tristi, raccontavano di bambini mutilati o feriti, ma dall’altro interessati. Non credo che questo libro voglia farci capire quanto siamo fortunati a vivere in un paese libero dalla guerra, ma ci voglia far conoscere una realtà diversa da quella che conosciamo.
questo libro all’inizio mi affascinava molto ma dopo è diventato troppo ripetitivo. è quello che mi è piaciuto meno ma ha un significato importante che spiega come siamo fortunati a vivere in un paese che anche se non è perfetto riesce a darci tutti i mezzi per un futuro migliore cosa che non è scontata.