Ho trascorso lo scorso weekend di metà luglio sballottata tra le edizioni speciali dei Tg sulla strage a Nizza e il colpo di stato da barzelletta in Turchia, i post Facebook (alcuni dei quali deliranti, davvero) e sbalzi di pressione dovuti a temperature insolitamente basse per il periodo.
Mi sono centrata un attimo solo grazie alla rilettura di un grande classico della fumettistica degli ultimi anni, Persepolis. Storia di un’infanzia di Marjane Satrapi. Un fumetto che non avrebbe probabilmente bisogno di ulteriori recensioni (e di certo non della mia), ma di cui vi lascio il riassunto.
Chissà mai che a chi non l’ha ancora letto venga voglia di colmare questa lacuna!
Il riassunto
Teheran, 1979. Marjane ha 9 anni ed è figlia unica di una famiglia benestante e dagli ideali moderni e progressisti. Studia in una scuola francese e laica ed è una bambina come tutte le altre, con speranze e progetti per il futuro. Forse il fatto di sostenere di parlare con Dio, di credersi l’ultimo grande profeta e di aver scritto un libro sacro non ne fanno propriamente “una bambina come tutte le altre”. Resta il fatto che gioca, si veste e ride come tutte le coetanee.
Nel 1980, tutto cambia. Marjane va a una scuola per sole bambine e deve indossare il velo. Perché? Perché nel frattempo c’è stata una rivoluzione, la “rivoluzione islamica”.
L’ultimo scià della dinastia Pahlavi, Reza, è stato deposto e si è instaurato un regime teocratico sciita che ha chiuso le scuole occidentali, ha favorito la separazione fra i sessi, ha reintrodotto l’obbligo per le donne di indossare in pubblico il chador, o in alternativa, un ampio fazzoletto scuro che copra i capelli (hijab).
Per par condicio, il regime ha introdotto anche l’obbligo per gli uomini di tenere la barba lunga, le braccia coperte e di indossare la camicia fuori dai pantaloni.
Marjane mostra una certa indifferenza verso i nuovi obblighi, non li capisce. Perché poi hanno deposto e costretto lo scià ad andare in esilio? I genitori e la nonna decidono che è arrivato il momento di raccontarle la verità.
I Satrapi sono imparentati alla lontana con l’ultimo scià della dinastia Qajar, spodestata dai Pahlavi. I Pahlavi hanno perseguitato la sua famiglia con ostinazione. Il nonno di Marjane è stato un prigioniero politico, come molti altri parenti; sua madre Taji è stata tenuta d’occhio per gli ideali di un moderato femminismo; anche il padre Ebi, di idee moderne e libertarie, documenta spesso le manifestazioni anti-scià con la sua macchina fotografica. La politica dell’ultimo scià è stata improntata alla repressione dell’opposizione.
Marjane è stupita e decide di leggere “qualcosa” per capire come stanno veramente le cose. Lo fa a suo modo, ovviamente, divorando libri su Che Guevara, il comunismo, il marxismo, il materialismo storico!
All’inizio della fase rivoluzionaria il fronte anti-scià è variegato. 3000 prigionieri politici vengono liberati, tra cui due amici della famiglia Satrapi, Siamak Jari, giornalista comunista, e Mohsen Chakiba, rivoluzionario comunista. Torna a casa anche lo zio Anush, uno dei 6 figli maschi di nonna, che diviene l’eroe di famiglia.
In seguito, la repubblica islamica – eletta col 98% dei voti – mette al bando bevande alcoliche, giochi di carte e ogni comportamento non conforme alla shari’a. Le università vengono chiuse. Viene istituita una sorta di corpo di guardia della rivoluzione col compito di sorvegliare l’osservanza della legge islamica.
Man mano che le settimane passano, le pressioni ed il controllo sulla vita privata da parte del nuovo regime aumentano e gli studenti islamici si dimostrano non meno feroci del vecchio esercito dello scià, quando si tratta di reprimere le manifestazioni di piazza.
I nemici dello scià di allora, liberati come eroi, divengono ben presto perseguitati come nemici della repubblica islamica. Mohsen viene assassinato e Chakiba deve fuggire per portare in salvo quel che resta della famiglia. Lo zio Anush viene catturato e ucciso in quanto spia russa. Generali, ufficiali, piloti dell’aviazione vengono giustiziati per via della loro vicinanza al vecchio regime.
Ebi e Taji decidono di partire assieme a Marjane per una lunga vacanza in Italia e in Spagna. Proprio mentre si trovano in Europa scoppia la guerra tra l’Iraq di Saddam Hussein e l’Iran degli ayatollah.
Tornata in patria, inizialmente Marjane vive con patriottismo l’evolversi del conflitto, manipolata dalla propaganda di regime a scuola. Più passa il tempo, più le è chiaro che la guerra è un massacro insensato. Saddam Hussein bombarda i pozzi petroliferi nel Sud dell’Iran, i profughi raggiungono Teheran, Teheran stessa subisce le incursioni degli F-14, la benzina scarseggia e così i viveri. Ebi e Taji ospitano una famiglia di profughi. Marjane è disincantata. Ha capito che gli ideali di sacrificio e martirio in nome della Patria sono strumentalizzazioni del governo volte all’arruolamento di adolescenti, che divengono carne da macello.
Chi ha i mezzi per farlo, espatria verso gli Stati Uniti, almeno fino alla crisi con l’ambasciata americana e alla relativa sospensione dei visti. Chi resta, deve fare i conti con i bombardamenti e l’effetto dell’uso di armi chimiche da parte di Saddam. Marjane è cresciuta e mostra un carattere battagliero e impavido: si scontra più volte con le sue insegnanti, zelanti figlie della Rivoluzione, attente a proibire alle loro allieve di truccarsi o indossare gioielli.
I genitori, orgogliosi della fermezza e dell’integrità di Marjane, sono tuttavia molto preoccupati per la sua incolumità. Decidono allora di mandarla a studiare in un collegio francese in Austria, lontana dal regime, ma anche dalla famiglia. Marjane è pronta a partire; i suoi genitori si dimostrano non altrettanto pronti alla separazione.
La mia recensione

Persepolis. Storia di un’infanzia mette al centro della Storia recente dell’Iran la vicenda personale di Marjane e della sua famiglia, i Satrapi, per dare maggior spessore agli avvenimenti traumatici che racconta.
La narrazione è in prima persona e la rivoluzione, il rovesciamento dei valori, l’instaurarsi della dittatura sono filtrati attraverso la lente della sfera privata.
Le illustrazioni in bianco e nero sono semplici e al tempo stesso raffinatissime.
Vi lascio un po’ di materiale per approfondire:
- questo post del Post spiega in modo molto semplice le fasi della Rivoluzione islamica; c’è un apparato di foto bellissime;
- questo altro post del Post vi aiuterà a comprendere facilmente le cause del conflitto fra Iran e Iraq e le fasi belliche;
- Per finire il booktrailer di Kathryn Stuart, il booktrailer di Karen Danvers e il booktrailer realizzato alla scuola media Salvo D’Acquisto di Bologna nell’anno scolastico 2009-2010
La scheda editoriale
- Titolo: Persepolis. Storia di un’infanzia
- Autore: Marjane Satrapi
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Età di lettura: Young Adults
- Consigli di lettura: A chi piace l’incontro con culture differenti e apprezza il modo di raccontare la Storia partendo dalla propria esperienza personale.
L’edizione che ho letto è quella di Sperling & Kupfer. Ne è in commercio una più recente, di Rizzoli Lizard, che contiene la parte 1 e la parte 2 e che potete acquistare su Amazon https://amzn.to/3i40G3x.
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