Nel fine settimana ho letto Anya e il suo fantasma (Anya’s Ghost), il graphic novel di Vera Brosgol pubblicato da Bao Publishing nel 2013 nella traduzione di Caterina Marietti.
L’autrice vanta la collaborazione allo storyboard di Coraline di Neil Gaiman che, da parte sua, ha definito Anya e il suo fantasma un capolavoro.
Anche se tendo a non fidarmi dei giudizi iperbolici, è vero che lo storytelling funziona molto bene e che, graficamente, lo stile cartoonistico piace ai lettori di tutte le età, me compresa. Senza dubbio è stata, inoltre, vincente la scelta di Vera di utilizzare il bianco, il nero e tutta la scala dei grigi, colori azzeccatissimi per una ghost story.
Il riassunto di “Anya e il suo fantasma”
Ormai da anni Anya si è trasferita dalla Russia negli Stati Uniti insieme alla madre e al fratellino Sasha, un vero rompiscatole. Ha già imparato la lingua e si è già adeguata alle abitudini dei coetanei americani, ma è in piena crisi adolescenziale.
Non si vede particolarmente bella ed è in costante lotta col peso. Non è nemmeno particolarmente brava né particolarmente popolare nella scuola privata che frequenta, la peggiore della contea, l’unica di cui sua madre riesce a pagare la retta.
La sua unica amica è Siobhan, una irlandese stramba; tutti gli altri sembrano non vederla, compreso Sean, di cui Anya è segretamente innamorata. Peggiorano le cose la tendenza a essere sempre imbronciata, seccata, a stare in disparte e a farsi notare il meno possibile.
Un giorno, mentre attraversa un parco pubblico, Anya precipita in un pozzo profondo. E’ ammaccata e terrorizzata, non solo per la situazione in cui si è ficcata, ma soprattutto perché si trova a dividere il poco spazio vitale con… uno scheletro!
Mentre Anya cerca disperatamente di chiedere aiuto, dal mucchietto d’ossa appare Emily, il fantasma di una ragazzina morta lì dentro tanti anni prima, durante la Prima Guerra Mondiale.

Dopo i primi attimi di sconcerto e terrore, Anya ascolta Emily raccontare la sua storia.
Mentre cercava di fuggire inseguita da un assassino che le aveva ucciso i genitori, Emily era caduta nel pozzo e si era ferita così gravemente da non poter gridare aiuto. Dopo pochi giorni era morta di sete. Non era mai riuscita a lasciare il fondo del pozzo, perché la sua anima era condannata a rimanere vicino alle proprie spoglie mortali.
Fortunatamente Anya riesce a farsi sentire dai passanti. Prima di essere estratta dal pozzo, promette a Emily di scoprire chi fu il suo assassino, in modo che possa finalmente riposare in pace.
Appena fuori, Anya si accorge che il fantasma l’ha seguita. Come è possibile? Emily le spiega che l’osso del suo mignolo era caduto casualmente nella borsa di Anya, cosa che le aveva consentito di uscire dal pozzo.
Col passare dei giorni, Anya ed Emily diventano amiche e il loro legame sembra vantaggioso per entrambe. Emily ha la possibilità di vivere le emozioni adolescenziali che le furono negate, come uscire in compagnia, leggere le riviste, conoscere il mondo esterno. Anya ha qualcuno che l’aiuta durante i compiti in classe e a stringere amicizie, in particolare con Sean.
Pian piano, i voti di Anya migliorano, migliora il suo atteggiamento nei confronti degli altri e perfino il suo aspetto fisico. Non così però l’amicizia con Sean. Durante una festa, Anya scopre che Sean non è quel che si dice un bravo ragazzo e decide di non vederlo più. Emily, inaspettatamente, s’infuria. Da qui in poi, diventa sempre più possessiva, invadente, aggressiva. E’ chiaro che vuole prendere il controllo della vita di Anya.
Anya non è stupida. Insieme a Dima, l’amico nerd, va in biblioteca e, leggendo i quotidiani di un secolo prima, scopre la verità: una ragazza di nome Emily O’Reilly, pazza di gelosia, aveva bruciato vivo il fidanzato e l’amante, prima di far perdere le sue tracce.
Anya capisce che Emily aveva pianificato tutto: le aveva messo il ditino nella borsa per uscire dal pozzo e impadronirsi della sua vita!
Tornata a casa, la affronta e cerca l’ossicino per cacciarla. Emily, però, lo ha nel frattempo nascosto e urla ad Anya che se lo cercherà i suoi familiari moriranno.
I giorni successivi sono un vero incubo. Il fantasma di Emily si gonfia, cresce a dismisura, diventa ingombrante, perché ingombrante è la sua presenza. Sempre più spavalda e minacciosa, Emily si mette a fumare sigarette-fantasma, digrignando denti enormi.
Anya capisce che il fantasma ormai è fuori controllo.
Una notte Sasha trova l’osso tra le sue cose e Emily lo aggredisce, terrorizzandolo. Anya ed Emily si azzuffano. Anya scappa, inseguita da Emily, fino al boschetto. Dopo l’ultimo scontro, Anya butta l’osso nel pozzo ed Emily sprofonda. Nei giorni successivi, Anya fa coprire la buca da una squadra di operai.

La recensione di “Anya e il suo fantasma”
Anya e il suo fantasma è un graphic novel che sfrutta i canoni narrativi della ghost story per affrontare alcuni temi collegati all’adolescenza:
- la mancata accettazione del proprio corpo,
- il senso di inadeguatezza,
- la marginalizzazione dei diversi da parte dei coetanei,
- il meccanismo difensivo dell’auto esclusione.
La scheda editoriale
- Titolo: Anya e il suo fantasma
- Autore: Vera Brosgol
- Casa editrice: Bao Publishing
- Età di lettura: dagli 11 anni
- Consigli di lettura: a chi piacciono le ghost stories
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Bellissima storia ed è un fumetto da prendere
L’ha ribloggato su ePUBpublishinge ha commentato:
Condivido! Ho trovato originale anch’io il meccanismo di immedesimazione di chi legge :-).