Terminata la lettura di Darwin e la vera storia dei dinosauri ho letto Mendel e l’invasione degli OGM di Luca Novelli. In un certo senso, è come leggere due capitoli di uno stesso libro che ci racconta una storia appassionante e di grande attualità perché ha moltissime ripercussioni nella nostra vita quotidiana.

Il protagonista è Gregor Mendel, i cui studi ripartirono proprio da dove Darwin li aveva lasciati. Darwin aveva descritto il meccanismo che porta, nel corso del tempo, alla formazione di nuove specie viventi. Mendel è partito dalla teoria della selezione naturale e ha spiegato in che modo le caratteristiche delle specie si trasmettono da una generazione all’altra.

Mendel e l'invasione degli OGM
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Il riassunto di Mendel e l’invasione degli OGM di Luca Novelli

Mendel nasce nel 1822 in un piccolo villaggio rurale dell’odierna Repubblica Ceca, allora Impero austro-ungarico.

La sua è una famiglia modesta. Il babbo Anton ha un piccolo podere che dà da vivere alla famiglia, composta dalla moglie Rosina e da tre figli, Veronika, Johann e Theresia.

Johann è un bambino timido e introverso, molto legato alla madre e alla sorella minore; non ha invece molto feeling col padre e la sorella maggiore, che lo considerano uno scansafatiche.

In realtà, Johann non è un perditempo, ma è un bambino riflessivo, sognatore, forse un po’ incline alla malinconia, che ama la natura e gli animali, raccoglie fiori e innesta piante da frutto, senza avere né le energie né l’interesse per aiutare il padre nei lavori agricoli.

Quando Darwin si imbarca sul Beagle, Mendel è alle elementari. Tra enormi difficoltà, dovute in parte al suo carattere timido e insicuro e in parte ai problemi economici, riesce a finire il ginnasio. I fallimenti all’Istituto di Filosofia e gli episodi di depressione sempre più frequenti sembrano tarpargli definitivamente le ali.

La svolta avviene quando entra nel Convento agostiniano di San Tommaso. Lì incontra frate Klàcel che coltiva l’orto con un occhio scientifico e sperimenta le teorie di Lamarck. Klàcel non  convinto che le caratteristiche acquisite per l’azione dell’ambiente (noi li chiamiamo fenotipi) siano ereditarie e lo dimostra trapiantando piante alpine.

Johann – che nel frattempo ha preso i voti ed è diventato Padre Gregorio – ne è incantato e vorrebbe approfondire le scienze naturali, la biologia e l’erboristeria. L’abate Cyrill Napp incoraggia la sua formazione universitaria e ben presto Mendel arriva a ricoprire il ruolo di assistente all’istituto di fisica dell’Imperiale Università di Vienna.

E’ qui che assiste alla lezioni di Andreas von Ettingshausen sulla statistica, che gli fanno venire un’idea.

Tornato in monastero, con l’approvazione dell’abate, semina alcune piante di piselli odorosi. Sono tutte linee pure, cioè piante portatrici di caratteri che si ripresenterebbero certamente nei loro figli. Lo scopo di Mendel è quello di creare degli ibridi. Il loro aspetto – il fenotipo – avrebbe potuto rivelare molte cose.

Durante sette anni di esperimenti, Padre Gregorio incrocia e analizza circa 28.000 piante di piselli; successivamente impegna due anni per elaborare i dati.

I risultati della ricerca vengono stampati in un centinaio di copie che Mendel stesso consegna a eminenti studiosi, perché giudichino le sue due leggi dell’ereditarietà.

  1. La legge della dominanza: incrociando piante con caratteri dominanti (pisello giallo) a piante con caratteri recessivi (pisello verde) gli ibridi saranno tutti portatori di caratteri dominanti (tutti piselli gialli). Nella prima generazione, il carattere recessivo (verde) sembra scomparso!
  2. La legge della disgiunzione: incrociando tra loro gli ibridi (tutti gialli), il carattere recessivo (verde) riappare nella percentuale del 25%

In questo modo, Mendel dimostra che i caratteri ereditari (noi li chiamiamo genotipi) sono particelle indipendenti che si mischiano tra di loro obbedendo a leggi naturali che sono spiegabili scientificamente.

Come spesso accade ai grandi, la sua voce rimane inascoltata dai contemporanei, anche perché Mendel non riuscì più a riprodurre lo stesso rapporto statistico con altre piante.

Isolato e dimenticato, muore il 6 gennaio 1884.

La recensione di Mendel e l’invasione degli OGM di Luca Novelli

Ciao a tutti. Agli amici delle fattorie vicine, a Tommaso Makitta, mio maestro di scuola, e a padre Schreiber, parroco del paese, che tanto ama la natura e gli animali. Il mio nome già lo conoscete. Tutti lo collegano alla parola “genetica”, che nel vostro tempo evoca molte speranze ma anche qualche paura.

Come leggiamo nell’incipit il nome di Johann Mendel è strettamente connesso alla genetica, la scienza che studia i geni, l’ereditarietà e la variabilità genetica negli organismi viventi. Pur non sapendo nulla di cromosomi e geni, può esserne ben considerato il precursore.

Nel titolo si parla di OGM, cioè di organismi geneticamente modificati. Sono organismi viventi che possiedono un patrimonio genetico modificato attraverso tecniche di ingegneria genetica. Una nuova tecnologia che non è né buona né cattiva; dipende dall’uso che se ne fa!

La scheda editoriale

  • Titolo: “Mendel e la guerra degli OGM”
  • Autore: Luca Novelli
  • Casa editrice: Editoriale Scienza
  • Età di lettura: dagli 8 anni
  • Consigli di lettura: a chi vuol leggere la storia della vita e delle ricerche dell’inventore della genetica

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