A che libro giochiamo di Eros Miari è una pietra miliare nell’ambito della promozione alla lettura rivolta a bambini e ragazzi. E’ un libro vecchissimo e di difficile reperibilità, così come gli altri titoli della collana Infanzie, Strumenti della Mondadori. Eppure è una chicca e vale la pena impiegare un po’ di tempo per cercarlo, magari in biblioteca.
Chi è Eros Miari
È nato e vive a Modena. Lavora nell’ambito della promozione della lettura dalla metà degli anni ’80 quando, per primo, portò in giro per scuole e biblioteche i campionati di lettura. Per il Salone Internazionale del Libro di Torino ha ideato Libri in gioco, un torneo di lettura online. Insieme a Vera Sighinolfi ha fondato Equilibri. È l’ideatore del progetto Fuorilegge, la lettura bandita.
Il riassunto
A che libro giochiamo è un saggio con poca teoria e tantissimi esempi. Le domande a cui risponde sono quattro:
- Si può giocare anche coi libri?
- A che scopo?
- Con quali libri?
- E in che modo?
La prima risposta è affermativa: si può e si deve giocare con i libri perché questa attività
- rafforza il piacere della lettura
- può sostenere e potenziare l’attività didattica
- prepara i bambini e i ragazzi all’incontro con la “letteratura alta”
L’importante è che chi fa promozione alla lettura conosca bene i libri in gioco, gli piacciano, sappia trasferire l’entusiasmo e la passione per la lettura e sappia instaurare un clima giocoso e allegro. Oltre a ciò, deve conoscere il target, cioè i lettori e i loro gusti.
Ai bambini della scuola primaria è possibile proporre giochi sui libri che stimolino la comprensione del testo, l’acquisizione di nuovi termini e la capacità espressiva.
Via libera, quindi, a giochi in rima, lipogrammi e fino ad arrivare al gioco dell’oca delle storie, che Miari insegna a costruire casella dopo casella.
Se invece lo scopo è fare leggere, Miari suggerisce altre strategie di promozione alla lettura: proporre bibliografie multimediali misurate sull’età e i gusti dei ragazzi, presentare romanzi brevi o racconti, raccontare i libri, chiedere ai ragazzi di raccontare il loro libro preferito, chiedere ai ragazzi di citare il loro brano preferito.
L’ultima parte del saggio è dedicata alla spiegazione di come organizzare un campionato di lettura, partendo dalla scelta dei libri che costituiscono il campo di gioco, proseguendo con la costituzione delle squadre e la nomina del capitano, passando al regolamento e così via fino al tabellone segnapunti.
Segue un elenco lunghissimo di giochi con i libri, con dettagliata spiegazione.
La mia recensione
A che libro giochiamo è il primo saggio che ho letto quando mi sono accostata alla promozione alla lettura per bambini e ragazzi. Gli sono affezionata e grata per avermi spalancato gli occhi sull’attività di promozione alla lettura in biblioteca.
Negli anni trascorsi nella biblioteca di Camposanto l’ho utilizzato più volte sia per promuovere il luogo-biblioteca, cioè il contenitore dei libri, che per inventare giochi per animare la lettura.
Inoltre, mi ha fatto scoprire le regole auree per convincere un bambino o un ragazzo a leggere un libro:
- amare i libri e conoscerli bene
- conoscere il proprio pubblico: non solo l’età, ma anche le preferenze, le dinamiche, le problematiche.