Dopo la pausa natalizia, sono ripresi gli incontri del progetto Blog in rete, il percorso strutturato da Giulia Bezzi di LeROSA per fare community e accrescere la Brand Awarness delle partecipanti.

Ogni mese esperti del settore tengono incontri e coinvolgono le blogger nella scrittura di post per i tutor, per il blog de LeROSA e per eventuali progetti di brand. Ognuna di noi è seguita da esperti SEO per il posizionamento nei motori di ricerca e ogni post viene condiviso nei social de LeROSA e delle altre partecipanti.

A gennaio siamo ripartite con il botto: in aula Regina Moretto, consulente esperta di content marketing, formatrice ed esploratrice di scrittura potente per il miglioramento personale e l’attivazione di talenti.

Blog in rete: terzo incontro

Otto ore di lezione, in parte teoria e in parte esercizi, che sono davvero volate con leggerezza e coinvolgimento di tutte noi.

Regina è partita lanciando una provocazione: le parole servono ancora in un mondo interconnesso, dove le immagini e i video sembrano veicolare al meglio i messaggi informativi?

Da più parti si sente dire che immagini servono più di mille parole, perché sono più immediate, più emozionanti, più dirette. E quest’affermazione sembra essere ancora più vera se pensiamo ai video.

Ma è proprio così?

A rifletterci, scopriamo che le parole hanno ancora una funzione irrinunciabile: servono a spiegare concetti difficili, a chiarire passaggi confusi, a demistificare le fake news e, in ultima analisi, a non farsi manipolare dalla narrazione predominante della realtà, tanto convincente quanto semplicistica.

Saper scegliere parole adatte e cariche di significato, allora, serve a costruire una narrazione efficace su noi stessi (chi siamo e come vogliamo che gli altri ci vedano) e a scrivere storie interessanti e coinvolgenti per il nostro pubblico.

Una storia che non annoia dipende dalla caratterizzazione del personaggio principale, dalle sue sfaccettature e dal suo spessore.

Regina ci ha invitate a svolgere il primo esercizio della mattina, rispondendo alla domanda: se tu fossi il personaggio di una storia, chi sceglieresti di essere?

Per la serie “Un personaggio in cerca di una storia”, non ho avuto difficoltà a scegliere lo Stregatto di “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Flessuoso, sinuoso, morbido, lo Stregatto è ironico e sornione. Ha le proprie antipatie, ma non le lascia mai trapelare, nascondendosi dietro a un sorriso aperto, che può diventare anche un ghigno beffardo. E’ super partes, conforta Alice, lasciandola libera di scegliere, e sa eclissarsi e sparire quando la situazione lo richiede.

Concreto e arguto, è saggiamente folle. Matto come tutti i personaggi del romanzo, è anche un autentico filosofo: dà sempre il consiglio giusto, come tutti coloro che la sanno lunga, perché ha vissuto molto e molto ha visto.

Ben lungi da essere un personaggio secondario o decorativo, è estremante affascinante nella sua inafferrabilità.

Costruire una narrazione efficace ed emozionante non può prescindere dalla conoscenza della teoria del viaggio dell’eroe di Christopher Vogel, uno sceneggiatore statunitense che per anni ha lavorato alla Disney e ora insegna alla UCLA.

Sulla scorta degli studi di Joseph Cambpell sui miti classici, Vogel sostiene che le storie che funzionano utilizzano archetipi e strutture ricorrenti. Nelle storie che incontrano il favore del pubblico, siano romanzi o film, esistono degli elementi universalmente rintracciabili, che consistono in figure archetipiche e fasi standardizzate.

In definitiva, si potrebbe dire che secondo Vogler le storie che funzionano si basano in realtà su figure che parlano all’inconscio collettivo e modelli ripetitivi ricorrenti.

Le 5 figure su cui abbiamo lavorato insieme a Regina sono:

  • l’eroe
  • l’aiutante dell’eroe
  • l’antagonista
  • l’oppositore all’eroe, che si allea all’antagonista
  • l’oggetto del desiderio

La storia funziona se l’eroe, in cui il pubblico si riconosce, ottiene l’oggetto del desiderio, strappandolo all’antagonista al termine di un’avventura avvincente.

Quando una storia è avvincente? Quando l’eroe è una persona normale che riesce a compiere azioni straordinarie superando mille ostacoli e inciampi.

Dalla teoria siamo passate alla pratica. Regina ci ha proposto un esercizio di scrittura creativa che si è basato sulla scelta assolutamente casuale di 5 figure e la scrittura del canovaccio di una storia in meno di 200 caratteri.

Ecco le figure che ho sorteggiato:

  • Potente Incantatore, nel ruolo dell’eroe
  • Ultimo Uomo, l’aiutante dell’eroe
  • Soffione, il mio oggetto magico
  • Wonder Woman, l’antagonista
  • Piccolo Uomo, l’oppositore all’eroe, che si allea all’antagonista
  • io, nelle vesti di Ultima Donna, e Ultimo Bambino, come oggetti del desiderio

Ecco cosa ne è uscito.

Ultima Donna e Ultimo Bambino sono gli ultimi due esemplari della specie umana, sterminata dai Supereroi.

Wonder Woman vuole catturarli per ucciderli e si fa aiutare da Piccolo Uomo, che in realtà è un supereroe sotto mentite spoglie.

Anche Potente Incantatore è un supereroe, ma in lui sono rimasti tratti e sentimenti umani, come la compassione che lo spinge a voler salvare i due superstiti.

Potente Incantatore incontra Ultimo Uomo, che diventa il suo alleato.

Nel frattempo gli umani sono stati catturati da Wonder Woman e sono tenuti prigionieri da Piccolo Uomo. Potente Incantatore e Ultimo Uomo, accorsi in loro soccorso, cadono in trappola e sembrano soccombere.

Durante lo scontro finale con Wonder Woman, Potente Incantatore usa il Soffione Magico, che ha un potere misterioso e può essere usato una sola volta.

Ripetendo la formula magica tre volte, fa crescere il fiore finché non diventa ENORME e sparge ovunque il suo polline, che è veleno mortale per i malvagi supereroi.

Si salverà Potente Incantatore, grazie alla scintilla di umanità che aveva saputo serbare nel suo cuore. Si salveranno anche gli Ultimi Umani. Forse, sarà un nuovo inizio.

Scrittura per copywriter

E nel vostro blog, c’è l’eroe? E se c’è, a chi piace: a voi, al vostro pubblico o a entrambi?

Come nelle storie che funzionano, così anche nel blog deve esserci un eroe, che fa cose che altri non fanno, ma che come gli altri ha dei limiti, è vulnerabile, perché il suo pubblico possa riconoscersi e immedesimarsi in esso e seguirlo nelle sue avventure.

Tutt* noi abbiamo innumerevoli forme potenziali; nel blog, che è il vostro spazio, casa vostra, potete scegliere quale Io mostrare tra i vostri innumerevoli Io. Si tratta di capire chi siete e domandarsi come volete mostrarvi al vostro pubblico, e come non volete apparire.

Come succede ogni volta che facciamo una scelta, anche la scelta dell’eroe può non piacere a tutti. D’altro canto è assodato che il target tutti non esiste. Quindi la vera sfida è capire qual è l’eroe che piace al pubblico a cui volete rivolgervi.

Altro aspetto fondamentale è chiarire qual è la vostra missione. Cosa vi spinge a scrivere?

Il blog è una forma di scrittura autoriale. Il blogger scrive per esprimersi su un determinato argomento, per prendere posizione e condividere la sua opinione. E chi si espone, inevitabilmente attira a critiche e giudizi.

Come uno scrittore, anche il blogger deve documentarsi e fare ricerca prima di scrivere un post, perché la conoscenza è l’unica arma che possedete per difendere le vostre tesi contro gli attacchi degli avversari.

Come si esprime l’eroe? Parla in prima persona o c’è una voce narrante che racconta le sue imprese?

Anche questa è una riflessione tutt’altro che banale. Potrebbero esserci temi scomodi o argomenti scottanti che l’eroe non se la sente di affrontare.

Se scegliete un personaggio che presta la voce al narratore, potreste affidare a lui l’incombenza di parlare e fargli giocare il ruolo del giullare di corte, l’unico a cui era permesso di parlare liberamente anche in presenza del re.

Oppure potete scegliere di non affrontare certi temi: non è certamente sbagliato avere un nocciolo di opinioni che vogliamo tenere per noi!

La lezione di Regina è terminata con un consiglio prezioso. Cosa dovrebbe fare il blogger? Come dicono i francesi, se sentir bien dans sa peau.

Chi è Regina Moretto

Laureata in lingue e letterature straniere a Ca’ Foscari, Regina è una cittadina del mondo. Per anni ha vissuto in Francia, in Marocco e in Africa occidentale, poi è tornata nella sua amata Venezia.

Dopo una lunga esperienza commerciale nella gestione di reti vendita per il settore pubblicità, si è dedicata alle sue grandi passioni: viaggiare, leggere, e scrivere.

Dal piacere di scrivere è nato il suo attuale lavoro di esploratrice di scrittura potente. Come ci è arrivata? Ecco cosa risponde quando le si chiede di dare una definizione di se stessa:

L’esplorazione è una delle mie azioni preferite perché mi piace provare cose nuove e se funzionano per me le propongo anche ai miei clienti. Sono un’esploratrice di scrittura potente. Aiuto le aziende a trovare le parole giuste per vendere di più; le persone a individuare e attivare i loro talenti, usando la scrittura come mezzo di riflessione e ricerca; i professionisti a migliorare nella scrittura, rinnovando le loro risorse comunicative.

Il pay off di Regina è “azioni per la Realtà Mutante”.

Nel momento in cui il continuo cambiamento è lo stato normale, il mercato cambia le regole, i motori di ricerca cambiano gli algoritmi, la scrittura potente è l’azione migliore che possiamo intraprendere raccontare ciò che ci sta a cuore, arrivando dritto al cuore del nostro target.

Cercare le migliori parole per raccontare la bellezza e veicolare positività, ispirarsi a miti e simboli universali per parlare a tutti, imparare “da quelli bravi” può fare davvero la differenza nell’ambito della scrittura per copywriter, suscitando interesse e stupore nei lettori.

Questo articolo fa parte di “Bloginrete” de LeROSA, progetto di SeoSpirito Società Benefit srl, in collaborazione con &Love e Scoprirecosebelle, che ha come obiettivo primario ascoltare le donne, collaborare con tutti coloro che voglio rendere concrete le molteplici iniziative proposte e sorridere dei risultati ottenuti. È un progetto PER le donne, ma non precluso agli uomini, è aperto a chiunque voglia contribuire al benessere femminile e alla valorizzazione del territorio, in cui vivere meglio sotto tutti i punti di vista.