Caro Mr. Henshaw di Beverly Cleary è un libro che viene dal passato. Ha 40 anni sul groppone, che sono tanti per tutti, e particolarmente per i libri, se consideriamo la vita media dei prodotti editoriali sugli scaffali delle librerie.
Ai miei lettori più giovani dico che la storia è ambientata negli anni in cui a scuola si usava il “ciclostile”. Che cos’è un ciclostile? Nessuno di voi l’ha mai visto né sentito parlare, eppure quando avevo la vostra età e frequentavo le scuole medie il ciclostile era un oggetto di uso comune.
Ben prima che venisse inventata la fotocopiatrice, il ciclostile produceva fogli in serie che contenevano avvisi su feste scolastiche, gite, corse campestri, raccolte fondi, scioperi… Riproduzioni economiche e di pessima qualità, con l’inchiostro che a contatto con le nostre dita unte di patatine fritte si sbavava rendendo irrimediabilmente illeggibile il testo.
Caro Mr. Henshaw è un libro del secolo scorso, scritto nel 1983, quando molti di voi non erano nati. Anche la sua autrice, Beverly Cleary, è una signora del secolo scorso. Ha iniziato a scrivere romanzi per ragazzi nel 1950, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, e ha continuato ininterrottamente fino al 1999, sempre scrivendo storie ambientate nella realtà e con protagonisti in cui bambini e ragazzi potessero identificarsi.
Perché vi propongo un libro così vecchio, anziché una novità editoriale? Perché Caro Mr. Henshaw ha un sacco di cose da dirci, tanto che quando chiuderete l’ultima pagina, sarete d’accordo con me: le buone storie hanno una voce che sa farsi ascoltare volentieri, indipendentemente da quando sono state scritte e dell’ambientazione storica.

Il riassunto di “Caro Mr. Henshaw”
Caro Mr. Henshaw,
la maestra ha letto alla classe il tuo libro sul cane. Era buffo. Abbaiamo riso tanto.
Il tuoamico Leigh Botts (bambino)
Leigh Botts (si legge Lii) è un bambino di seconda elementare ed è il fan numero 1 di Mr. Henshaw, un famoso scrittore di libri per ragazzi. A Leigh, il libro Come far felice un cane che la maestra ha letto in classe è piaciuto così tanto che ha voluto scrivere a Mr. Henshaw per dirglielo a parole sue, in una letterina sgrammaticata ma che trasuda tanto entusiasmo.
Anche in terza, quarta e quinta Leigh ha scritto a Mr. Henshaw senza avere risposta, ma di questo non si è mai lagnato: gli scrittori sono così impegnati e mica possono stare a scrivere tutti i giorni ai loro lettori, altrimenti non scriverebbero più libri! Nonostante il silenzio di Mr. Henshaw Leigh ha continuato a leggere i suoi libri, ad esempio Toast di Alce, trovandoli sempre eccezionali!
In prima media, l’insegnante Miss Martinez gli assegna il compito di scrivere un’intervista al suo scrittore preferito e Leigh, OVVIAMENTE, scrive a Mr. Henshaw che… incredibilmente risponde! Ma insieme alle risposte gli fa tante domande che lo destabilizzano, provocandogli disappunto e rabbia.
Cosa è successo a Leigh per essersi trasformato da bambino gioioso e entusiasta in un ragazzino cupo e scostante?
E’ successo che tra la quinta elementare e la prima media la sua vita familiare è andata in frantumi.
Fino alle elementari Leigh viveva con mamma, papà e il cane Brigante in una casa mobile a Bakersfield, in California. Erano probabilmente poveri, ma a Leigh non mancava nulla per essere felice.
Poi i genitori hanno divorziato, e Leigh ha dovuto traslocare a Pacific Grove, sulla costa, andare ad abitare in una minuscola casa senza la TV e col bagno ammuffito, e si è trovato tutto d’un tratto senza papà, senza Brigante e spesso anche senza la mamma, via da casa tante ore a causa del suo lavoro.
Si è iscritto in prima media in una scuola nuova, dove non è riuscito a farsi degli amici (sembra invisibile) ma è riuscito a farsi almeno un nemico: quello che tutti i giorni gli frega il cestino del pranzo.
Prima era povero ma certamente era felice. Ora è ancora più povero, e per di più è solo e tanto arrabbiato. Arrabbiato con la mamma che ha mandato via il babbo di casa e ha rotto un equilibrio familiare forse non perfetto ma almeno rassicurante. Con papà che non lo chiama mai, che forse ha già una nuova compagna e che ha perso Brigante. Con chi gli ruba il pranzo. Con se stesso, per essere un ragazzino banale e mediocre, incapace di rimettere a posto le cose.
Ecco cos’è successo. Ed ecco perché Leigh ha trovato rifugio nella scrittura di lettere al suo autore preferito e di un diario segreto (in cui fa finta di scrivere lettere a Mr. Henshaw che diventa Mr. Henshaw-Per-Finta). Perché la scrittura è un mezzo per fare uscire ciò che ha dentro, per riconoscerlo, dargli un nome – rabbia, delusione, paura, risentimento, frustrazione – e “esorcizzarlo”.
La vittoria di un piccolo premio letterario è la chiave di volta della storia e della vita di Leigh: un booster di fiducia e di ottimismo a partire da cui le cose si mettono in moto.
Da lì in poi Leigh avrà una buona idea per scoprire il ladro di pranzi, si farà notare a scuola dai professori, conquisterà l’attenzione di un compagno, troverà il coraggio di fare una chiacchierata a cuore aperto con la mamma e il papà… Pian piano troverà la forza di accettare la situazione e l’asimmetria nelle relazioni. E imparerà a contare prima di tutto su se stesso, per difendersi dai prepotenti e mostrare il proprio valore.
La recensione di “Caro Mr. Henshaw”
Vincitore della Newbery Medal 1984 e del Premio Andersen 2022 nella categoria 9/12 anni, Caro Mr. Henshaw affronta un tema scomodo e delicato con grande intelligenza emotiva ed empatia.
La storia è quella solita (quasi banale) del divorzio tra una coppia di genitori. Il punto di vista sulla vicenda è quello del figlio, e anche qui, nulla di nuovo.
La particolarità del romanzo sta tutta nella capacità dell’autrice di far emergere le emozioni di Leigh e il suo dramma interiore, che ha molte cause. Le ristrettezze economiche dovute al lavoro precario della mamma e agli assegni di mantenimento saltuari del babbo. La solitudine. L’insicurezza per il futuro. La tristezza di crescere senza il papà accanto. La mancanza di amici. Soprattutto, il fatto di sentirsi un mediocre, un debole, uno sconfitto in partenza.
Disgregazione familiare in piena adolescenza, chi può immaginarsi qualcosa di peggio per un ragazzino sensibile ed emotivo?
Leigh è un ragazzo da salvare e cosa lo salva? La scrittura, che in questo romanzo è l’oggetto, o meglio IL MEZZO MAGICO E POTENTE per riflettere sulla propria vita e trovare in sé le risorse per cambiarla.
Grazie allo scambio epistolare con Mr. Henshaw, Leigh scopre i suoi punti di forza – l’intelligenza, la sensibilità, la determinazione – e il suo talento: la capacità di trasformare la sua vita vissuta in storie che piacciono agli altri.
Auguro a ciascuno di voi di scoprire il vostro personale motore di cambiamento, la passione che vi dia la spinta per andare sempre avanti, con speranza.
La scheda editoriale
- Titolo: Caro Mr. Henshaw
- Autrice: Beverly Cleary
- Illustrazione di copertina: Maria Girón
- Illustrazioni interne: Vittoria Dalla Torre
- Traduttrice: Susanna Mattiangeli
- Casa editrice: Il Barbagianni
- Collana: Le Uova
- Età di lettura: dai 9 fino ai 12 anni
Se vi ho convinto a leggere Caro Mr. Henshaw di Beverly Cleary potete cercarlo in biblioteca e prenderlo in prestito.
In alternativa, potete acquistarlo in libreria, sul sito dell’editore oppure farvelo arrivare direttamente a casa vostra da Amazon https://amzn.to/3Hkgqgh. Il volume è Dyslexia Friendly, cioè ad alta leggibilità stampato con font EasyReading® Applausi all’editore. Il font a alta leggibilità dovrebbe diventare “d’obbligo” nei libri per ragazzi.