Tu sei l’erba e la terra è una raccolta di 54 poesie di Antonia Pozzi che Garzanti Editore ha pubblicato nel 2020 nella collana I piccoli grandi libri.
L’incontro con questo piccoli libro e con questa grande poetessa italiana del Novecento è stato qualcosa di improvviso e quasi magico. Qualche sera fa, spalmata sul divano, cazzeggiavo su internet e sono incappata per caso su una short bio di Antonia Pozzi che diceva più o meno così: “Nata a Milano il 13 febbraio 1912 e morta il 3 dicembre 1938 al termine di una vita breve, vissuta con profonda sensibilità”.
Credo di non avervelo mai confessato ma la mia passione per l’astrologia mi porta a filtrare molto di ciò che leggo con gli occhiali dell’astrologo. Così, non ho potuto fare a meno di notare che Antonia nacque sotto il segno dell’aquario, morì sotto il segno del sagittario e la sua breve vita e la tragica morte furono intrise di pathos scorpionico.
Tre energie planetarie che caratterizzano anche il mio tema natale e che me l’hanno fanno sentire subito vicina. Tanto da voler scoprire qualcosa di più di lei e della sua poetica. Ecco cosa ne penso…
Chi è Antonia Pozzi
Antonia Pozzi nasce il 13 febbraio 1912, di martedì, a Milano e gli inizi non sono davvero niente male.
Il babbo è il noto avvocato Roberto Pozzi e la mamma la contessa Lina Cavagna Sangiuliani di Gualdana. Antonia viene battezzata col nome del nonno materno e con altri 5 nomi di parenti: Rosa, Elisa, Maria, Giovanna, Emma. Sei nomi di battesimo che ci dicono molto sul lignaggio e, in generale, sul contesto familiare.
Antonia può fare buone scuole e l’ambiente in cui cresce è facoltoso, colto e raffinato: in una parola, stimolante.
Il 1927 è un anno cruciale: inizia la prima liceo e conosce Antonio Maria Cervi, suo professore di greco e latino, che l’affascina per le sue doti morali e intellettuali, oltre che per la sua cultura. Giovanissima allieva, Antonia scopre di avere molte affinità con il docente. E ben presto la fascinazione diventa amore intenso ma tragico, perché dopo la scoperta il padre lo ostacola con tutti i mezzi.
Dopo il liceo Antonia si iscrive all’Università nella facoltà di lettere e filosofia, dove studia con maestri illustri (tra tutti Antonio Banfi, che tiene il corso di Estetica) e stringe profonde amicizie.
Durante gli anni della formazione, sembra vivere una vita invidiabile tra gli agi di una famiglia più che benestante, studi di alto livello, vacanze sulle Alpi e viaggi in Inghilterra (ufficialmente per imparare bene l’inglese).
Altro anno cruciale è il 1933, quando il padre, che da tempo cerca di allontanarla da Cervi, la costringe a rinunciare alla “vita sognata”. E’ forse l’inizio della fine.
A partire dal 1934 e fino al 1937 viaggia molto: una crociera tra la Sicilia, la Grecia e l’Africa mediterranea, l’Austria e la Germania. Intanto si dedica alla poesia e alla fotografia, mostrando grande talento. Nel 1937 insegna presso l’Istituto Tecnico Schiaparelli. Affianca al lavoro attività benefiche a favore dei poveri e mette in cantiere un romanzo sulla storia della Lombardia.
Eppure nulla riesce a colmare il terribile vuoto lasciato dalla fine dell’amore. Tormentata e afflitta dal suo dramma esistenziale, Antonia sceglie di porre termine alla sua vita il 3 dicembre del 1938, a 26 anni.
Recensione di “Tu sei l’erba e la terra”
Malgrado Antonia Pozzi ci abbia lasciato in giovane età, ha scritto più di trecento componimenti. Tu sei l’erba e la terra è una raccolta postuma che testimonia in versi la storia della sua breve vita, del suo amore tormentato, ostacolato dalla famiglia e culminato nel suicidio.
Consapevole della profondità dei suoi sentimenti spezzati irrimediabilmente per volontà del padre, Antonia mette in versi il dolore senza uscita, il senso di solitudine, il vuoto esistenziale, colmato soltanto dalla natura e da quelle montagne che erano per lei il rifugio contro il male di vivere.
Impossibile non percepire dietro le sue parole la drammaticità di fondo, che noi lettori avvertiamo perché conosciamo come sono andate a finire le cose. Ma questo non vuol dire che la lettura sia pesante, anzi, tutt’altro!
Le immagini poetiche sono delicate e potenti al tempo stesso e spesso fanno sorridere e commuovono. I versi sono puliti, levigati, diretti, senza fronzoli. Mi verrebbe da definirli “contemporanei”. La lingua è limpida, cristallina.
Dietro il costante oscillare tra ricordo di ciò che è stato e desiderio mai spento, assistiamo a un dialogo autentico e profondo tra due anime che si sono davvero amate.
Vi lascio con una poesia contenuta nella raccolta, che a me è piaciuta particolarmente, perché c’è l’idea del dono d’amore, la delicatezza del sentimento, la natura.
Flora alpina di Antonia Pozzi
Ti vorrei dare questa stella alpina.
Guardala: è grande e morbida. Sul foglio,
pare un’esangue mano abbandonata.
Sbucata dalle crepe di una roccia,
o sui ghiaioni, o al ciglio di una gola,
là si sbiancava alla più pura luce.
Prendila: è monda e intatta. Questo dono
non può farti del male, perché il cuore
oggi ha il colore delle genzianelle.
Ad A.M.C, Pasturo, 19 luglio 1929
Scheda editoriale
- Autrice: Antonia Pozzi
- Titolo: Tu sei l’erba e la terra
- Casa editrice: Garzanti
- Età di lettura: young adults
- Consigli di lettura: Consigliato a chi vuole sognare una storia d’amore d’altri tempi
Se vi ho convinto a leggere Tu sei l’erba e la terra potete cercarlo in biblioteca e prenderlo in prestito. In alternativa, potete acquistarlo in libreria, sul sito dell’editore oppure farvelo arrivare direttamente a casa vostra da Amazon https://amzn.to/3FvEy03.