Estate, tempo di gialli, thriller e mistery. Gialli come il sole di luglio e agosto. Thriller perché il crimine non va mai in vacanza. Mistery perché non c’è nulla di più bello che investigare in spiaggia, distesi sulla sdraio sotto l’ombrellone, tra un bagno rinfrescante e un aperitivo, altrettanto rinfrescante!
Lo scorso fine settimana ho letto Il gioco dell’assassino di Sandra Scoppettone, un libro degli anni Ottanta uscito col titolo originale di Playing Murder che nel 2018 è stato ripubblicato da Il battello a vapore nella collana Giallo e Nero con una copertina accattivante.
Il riassunto di “Il gioco dell’assassino”
Anna e la sua famiglia vivono nel New England, la regione nord-orientale degli Stati Uniti d’America affacciata sull’Oceano Atlantico.
Sono la tipica famiglia americana appartenente alla buona borghesia: il padre è docente, la madre scrive romanzi gialli. Poi ci sono loro, i tre fratelli, Anna e il gemello Bill di 17 anni e la sorella minore Kate.
Bill è un ragazzo problematico, forse a causa del senso di inferiorità dovuto alla sua bassa statura, forse per il fatto di essere costantemente preso di mira da Peter Hallahan, il bullo della scuola. Da qualche tempo è solitario, scontroso, chiuso in se stesso. Anna stenta a riconoscere il bravo ragazzo, simpatico, dolce, sensibile che era una volta.
A causa del furto dei soldi necessari all’acquisto delle magliette della squadra locale di football da parte di Bill, la famiglia è costretta a trasferirsi a Blue Haven Island, nel Maine, dove affitta una casa e rileva un ristorante specializzato nella cucina delle aragoste. Anna, fidanzata di nascosto con Tony Nardone che non piace molto ai genitori, non può far a meno di innamorarsi di Kirk, il figlio maggiore della famiglia Cunningham, precedente proprietaria del ristorante di aragoste.
Le prime cinque settimane scorrono lisce e serene, tra pesca all’aragosta, avviamento del ristorante e creazione di una compagnia di amici, di cui fanno parte Anne, Bille, Kirk, Charlotte, i suoi fratelli Nicki e Larry e gli amici Dick e Watson, detto Lobsterman perché rifornisce di aragoste i ristoranti della zona. Man mano che passano i giorni anche Kirk, nonostante sia fidanzato con Charlotte, sembra provare qualcosa per Anna. I due cercano di passare più tempo possibile da soli e ogni scusa è buona per organizzare incontri fugaci e scambiarsi baci rubati.
Durante il tempo libero, i ragazzi organizzano nel bosco adiacente al ristorante “il gioco dell’assassino”. Il gioco funziona così: ognuno pesca una foglietto di carta da un contenitore. Chi pesca il foglietto con scritta la lettera A, interpreta il ruolo dell’assassina; chi pesca il foglietto con la lettera P, dove fare il poliziotto. Tutti gli altri sono le potenziali vittime. Al fischio del poliziotto, tutti corrono a nascondersi e dopo tre minuti esatti l’assassino sceglie la sua vittima.
Una sera buia e tempestosa (è proprio il caso di dirlo!) Anna pesca la carta dell’assassino e Larry quella del poliziotto, ma durante il gioco avviene qualcosa di tragico e inaspettato.
… un lampo attraversò il cielo, disegnando un nastro luminoso nel buio, e subito si spense. Aveva fatto abbastanza luce, però, da lasciar scorgere alcuni di loro, sia pure per un attimo. Abbastanza luce, perché qualcuno cercasse, trovasse, colpisse. Silenzio. Poi quel che tutti si aspettavano, e che tuttavia parve agghiacciante: un urlo nella notte, lungo e acuto, tale da mozzare il fiato, da far battere i cuori all’impazzata.
Kirk viene ucciso veramente. Qualcuno gli ha sottratto il coltello che porta sempre con sé e lo ha pugnalato alla schiena!
Quella notte accade un altro evento inatteso: tornata a casa, Anna scopre in camera sua niente meno che Tony, che giura di essere appena arrivato per farle una sorpresa.
L’indagine, affidata all’agente della polizia locale Harvard Smolley, inizia immediatamente e dalla mattina seguente iniziano gli interrogatori. La colpa, ovviamente, ricade sull’unica persona ad avere avuto già problemi con la giustizia, ovvero Bill, il fratello di Anna.
Mentre i signori Parker sono distrutti dal dolore, Anna si rimbocca le maniche e inizia a indagare come ha imparato a fare leggendo i gialli scritti dalla madre. Perché Kirk è stato ucciso? Era realmente quella persona ammirevole e coraggiosa che lei credeva? E perché Tony è comparso misteriosamente a Blue Haven Island proprio la sera dell’omicidio?
L’arma del delitto è ovviamente il coltello a serramanico di Kirk, dotato di una lama di 18 cm. che tutti avrebbero potuto usare, ragazze comprese. Così come tutti i partecipanti al gioco dell’assassino avevano avuto l’occasione di uccidere, protetti dal buio della notte. Ma chi aveva un movente sufficiente a compiere il delitto?
Man mano che interroga gli amici e Bill, Anna scopre che Kirk non era proprio quella perla di ragazzo che aveva fatto credere ad adulti e insegnanti e che tutti avevano un buon motivo per farlo fuori. Nicki, a cui Kirk aveva rubato delle foto nuda e le aveva fatte girare tra i suoi amici. Bill, che si era fidanzato di nascosto con Nicki, per fargliela pagare. Larry, per essere stato costretto a vendere erba e cocaina dal fratello. Charlotte, per i suoi continui tradimenti. Watson, per avergli rubato la fidanzata. Dick, per essere stato sempre trattato come un tirapiedi. E Tony, per aver scoperto la tresca tra Kirk e Anna.
La recensione di “Il gioco dell’assassino”
Il romanzo ha un solido impianto logico-deduttivo, tipico del giallo classico. Seguendo il metodo che fu di Sherlock Holmes, Anna riesce a mettere a posto tutti i tasselli, a ricostruire il passato inquietante di Kirk e a scoprire l’identità dell’assassino, che è… L’ultima pagina leggetela, dai!
L’autrice, famosa scrittrice americana nota soprattutto per i thriller per adulti, è abile a depistare i lettori sull’identità dell’assassino fino alla fine del libro. Il giallo, quindi, appassiona e tiene incollati i lettori più giovani fino all’ultima pagina.
Alcune parti rivelano i 35 anni che il romanzo ha sulle spalle, ad esempio la Apple che emerge nel mercato dei personal computer e l’uso delle lettere e delle cartoline postali per tenersi in contatto durante l’estate, ma l’effetto-vintage che questi particolari regalano alla storia è tutto sommato gradevole.
La scheda editoriale
- Titolo: “Il gioco dell’assassino”
- Autore: Sandra Scoppettone
- Casa editrice: Piemme
- Età di lettura: dai 12 anni
- Consiglio di lettura: Per chi vuole leggere un giallo classico che strizza l’occhio al thriller
Il gioco dell’assassino è disponibile al prestito in moltissime biblioteche pubbliche. Se siete utenti MLOL potete scaricare l’ebook per 14 giorni.
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ciao.
potrei perfavore sapere chi è il colpevole??
Ciao Alex, purtroppo non posso spoilerare la fine, per rispetto di chi vuole leggere il libro fino alla fine e provare a indovinare il colpevole. Ti do un suggerimento, se vuoi. Vai in biblioteca e leggi solo le ultime pagine!
mi potresti dire per favore le citazioni presenti in questo libro perché mi servirebbe per la scuola e ho cercato su Google ma non ho trovato nulla
questo libro l’ho odiato. ci sono scene senza senso, i personaggi sono stupidi e onestamente ho trovato il colpo di scena finale molto prevedibile
Ciao Elia, grazie per il commento! Credo che il tuo giudizio molto franco (e per questo lo apprezzo tantissimo) sia in parte dovuto al fatto che il romanzo parla a lettori più giovani di te. Secondo me è un giallo che può piacere a chi ha 12 anni. Lettori più maturi e scafati (come credo che tu sia) possono certamente trovare i limiti che tu hai evidenziato
Buonasera! Sono una studente e devo fare una sintesi di questo libro, ma non ho il tempo necessario per leggerlo o comprarlo.. Quindi, gentilmente potrei sapere il nome dell’assassino del ragazzo?
Grazie mille!!
Te lo scrivo via mail per non togliere la suspence agli altri! Ma il libro leggilo però perché è bellissimo!