Il Natale di Marguerite è un albo illustrato di India Desjardins e Pascal Blanchet edito da Bao Publishing nel 2015. Vi avviso: non si tratta del classico racconto di Natale da leggere ai bambini la sera della Vigilia, accoccolati sul divano davanti all’albero con le lucine e al presepe. No. Più che ai bambini, Il Natale di Marguerite parla a noi adulti. Al pari di Canto di Natale di Charles Dickens, il racconto degli autori ci fa riflettere sulla paura, sulla solitudine e sulla morte (ma anche sulla vita).

La storia è ambientata il giorno di Natale in un villaggio americano degli anni ’50. Protagonista è Marguerite Godine, di cui facciamo conoscenza nell’immagine di copertina: un’anziana signora in cardigan di lana fucsia, occhiali tondi e crocchia bianca che osserva pensosamente una boule de neige natalizia.

Presto scopriamo che Marguerite è una deliziosa vecchietta e ha figli e nipoti che le vogliono bene, ma da qualche anno non festeggia più il Natale. Perché? Eh le cose non sono affatto semplici…

Copertina vintage, colori retrò, gusto nostalgico, mood malinconico. Un bel regalo da farsi e fare a Natale.

Il riassunto di “Il Natale di Marguerite”

il natale di marguerite
Clicca sull’immagine per comprare l’albo illustrato

È la vigilia di Natale e Marguerite ha addobbato le grandi finestre della sua villetta monofamiliare con tende di tartan e una bella ghirlanda natalizia. Al camino ha appeso due calze rosse in attesa dell’arrivo di Babbo Natale.

In piedi davanti alla finestra, ordinata nel suo cardigan verde e i capelli bianchi raccolti in una crocchia, beve il suo tè guardando fuori.

Una copiosa coltre di neve ricopre il giardino e il vialetto d’accesso.

Sta aspettando qualcuno? I suoi figli forse, con i nipotini? No. In cucina non ci sono pentole sul fuoco e il forno è spento. E’ una cucina troppo pulita e ordinata per essere stata usata per preparare la cena della Vigilia!

La conferma che Marguerite trascorrerà la notte di Natale da sola ce l’abbiamo quando vediamo in un angolo la confezione del pasto da asporto (senza grassi) e una bottiglia di spumante che aspetta sul tavolino piazzato in un angolo del salone, sotto una grande lampada a braccio.

E dire che a Marguerite il Natale piace: ha studiato bene la programmazione e ha cerchiato con la matita i programmi più interessanti, tipici della Vigilia di Natale. Sono giorni che attende con impazienza questo momento!

Allora, forse non ha parenti in vita? No, non è nemmeno questo.

E’ che lo spirito natalizio di condivisione non la tocca più da tempo, perché le feste di famiglia la sfiniscono. Ogni anno dice a se stessa che dovrebbe fare un piccolo sforzo per i figli, che si sentono in colpa a festeggiare il Natale senza di lei ma poi rinuncia.

Prima invitava tutta la famiglia per la Vigilia: poi le sue mani avevano cominciato a tremare. Le avevano assicurato che non si trattava di Parkinson. Semplicemente il suo corpo stava invecchiando… E così con una stretta al cuore aveva smesso di cucinare. Da allora non era più uscita.

Marguerite non è malata. E’ semplicemente vecchia e la scoperta improvvisa della debolezza del corpo le ha tolto la gioia di vivere. Da tempo ha paura di uscire di casa e spesso ha paura perfino di quello che potrebbe accaderle in casa.

Swoush, swoush, swoush. Il suono delle pantofole che strisciano sul pavimento la infastidisce. Ma deve portare le pantofole antrisdrucciolo, potrebbe cadere e farsi male… se cadesse non sarebbe in grado di rialzarsi da sola. Si chiede quanti giorni resterebbe stesa sul pavimento.. la parrucchiera, il ristoratore… solo i figli potrebbero trovarla… Morirebbe di fame… lei non vuole causare tutte queste preoccupazioni. Preferisce sopportare il suono delle pantofole.

Così Marguerite si appresta a vivere con pacata rassegnazione l’ennesima notte della Vigilia da sola, in compagnia della televisione.

Improvvisamente uno «SKONIIIIIIII BANG!» interrompe il silenzio. Il trambusto esterno la mette in agitazione, l’ansia la assale. Chi c’è fuori dalla porta? E’ turbata: pensa che la Morte sia venuta a prenderla con sé e non si sente pronta.

Dopo mille tentennamenti, trova finalmente il coraggio di socchiudere la porta e si trova di fronte un distinto signore che le dice di avere la macchina in panne e le chiede di poter usare il telefono per chiamare il carro attrezzi.

Marguerite tentenna. Il mondo da cui si è ritirata da tanto tempo pretende adesso di entrare nella sua casa pulita e ordinata e di sconvolgere la sua rassicurante tranquillità? A fatica la nonnina permetterà all’uomo di telefonare e a sua moglie e sua figlia di usare il suo bagno.

Dopo questa visita inattesa, Marguerite cerca di rimanere concentrata sulla sua cena precotta ma proprio non ce la fa: dall’auto escono canti e risate e la gioia pian piano si insinua prima in casa poi nel suo vecchio cuore.

Contagiata dall’entusiasmo della famiglia, Marguerite si alza dalla poltrona e decide di portare alla famiglia qualcosa da mangiare. Prepara un vassoio, si mette il cappotto, infila le scarpe. Quando, infine, varca la soglia di casa e muove i primi passi incerti nella neve, il carroattrezzi aggancia il mezzo e lo porta via.

Marguerite si ferma a guardare la macchina che se ne va in lontananza, poi rientra in casa con un regalo: una nuova consapevolezza.

Non potranno mai immaginare il dono che le hanno fatto decidendo di festeggiare il Natale nonostante tutto. Avendo tanta paura della morte, aveva finito per essere spaventata dalla vita.

  • il-natale-di-marguerite-1
  • il-natale-di-marguerite-3
  • il-natale-di-marguerite-4
  • il-natale-di-marguerite-5
  • il-natale-di-marguerite-6

La recensione di “Il Natale di Marguerite”

La Vigilia di Natale è la notte perfetta per tirare le somme della nostra vita, lo sa bene Ebenezer Scrooge di Canto di Natale e lo sa anche la vecchia Marguerite, che sente la morte farsi sempre più vicina. Lo sappiamo anche noi, dopo una certa età.

Affrontare i temi della vecchiaia e della morte in una fiaba natalizia non è assolutamente facile, ma ho apprezzato la via di Desjardins e Blanchet di utilizzare un linguaggio poetico e leggero, con illustrazioni vintage e dalle tonalità pastello.

Chi ha genitori o nonni anziano non potrà leggere la storia di Marguerite senza un groppo in gola e le lacrime agli occhi. Ma l’ultima tavola, ci riconcilia con la vita: si può sempre ricominciare da capo, a qualsiasi età.


Il Natale di Marguerite fu premiato con il Premio Ragazzi 2014 alla Fiera di Bologna, per aver toccato temi inusitati per una storia di Natale in modo delicato e profondo al tempo stesso, con illustrazioni assolutamente memorabili.

La scheda editoriale

  • Titolo: Il Natale di Marguerite
  • Autori: India Desjardins e Pascal Blanchet
  • Casa editrice: Bao Publishing
  • Età di lettura: young adults e adulti
  • Consigli di lettura: per chi a Natale fa i bilanci della propria vita e ha bisogno di una parola di incoraggiamento

Se avete già regalato a tutti il Canto di Natale di Dickens e cercate un albo illustrato di grande spessore e profondità, Il Natale di Marguerite sarà sicuramente una scelta originale e apprezzata!

E’ in vendita anche su Amazon https://amzn.to/3nw4RYX.