Anni fa Edizioni EL inserì in catalogo Sirene, una collana tutta pensata al femminile: storie di donne, scritte da donne, destinate a ragazze che amano leggere. Fu una scommessa. Perché è vero che le ragazze leggono in media più dei loro coetanei e quindi il target era abbastanza scontato, ma è anche vero che il genere biografico conta pochi estimatori. 

Cristina di Belgioioso, una principessa italiana di Angela Nanetti fu il primo titolo inserito in collana e fu un successo, tanto che la prima edizione andò presto esaurita. Il libro venne in seguito rieditato dalla Giunti Junior col titolo Il sogno di Cristina, la principessa di Belgioioso

La vicenda narrata è quella di una nobildonna milanese bella, ricca e colta che sacrificò beni, reputazione e salute in nome di un ideale.

il sogno di cristina, la principessa di Belgioioso
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Il riassunto di Il sogno di Cristina, la principessa di Belgioioso di Angela Nanetti

E’ il 1828. Cristina Trivulzio, principessa di Belgioioso, a soli vent’anni prende una decisione coraggiosa e impopolare: quella di lasciare un marito che la tradisce e andare in esilio. E’ l’ennesimo capitolo di una vita che era già stata molto movimentata.

Nata nel 1808, Cristina era rimasta orfana di padre a soli quattro anni. Sua madre, Vittoria, si era risposata con Alessandro Visconti, personaggio molto vicino agli ambienti della carboneria, che ne affidò l’educazione a Ernesta Bisi, pittrice legata agli ambienti rivoluzionari.

Un matrimonio infelice

Nel 1821 Visconti muore e per Cristina è un brutto colpo. La madre si risposa e poco dopo anche lei convola a nozze con Emilio Barbiano di Belgioioso, che è principe, giovane e bellissimo, ma che ha l’hobby delle donne. Mettiamola così.

Cristina sopporta, sopporta, sopporta, fino al 1828 quando proprio non riesce a mandare giù che il marito la tradisca con Paola Ruga e pretenda di vivere tutti insieme sotto lo stesso tetto.

Cristina fa su armi e bagagli e parte, inseguita dai pettegolezzi dei milanesi e dall’astio del barone Torresani, al quale non aveva chiesto il salvacondotto indispensabile per uscire dal territorio milanese.

Gli anni dell’esilio

Prima tappa Genova, dove rimane per due anni. Seconda tappa, la Francia. Quando Cristina espatria è perseguitata da Torresani, non solo perché il suo passaporto nel frattempo è scaduto, ma soprattutto perché ormai non nasconde i suoi sentimenti anti-austriaci. Tutti sanno che aveva venduto i suoi gioielli per sovvenzionare le imprese di Mazzini!

A  Parigi Cristina vive con pochi mezzi perché Torresani l’ha denunciata di alto tradimento e ha fatto requisire il suo patrimonio. In compenso, apre un salotto frequentato da artisti, letterati, musicisti, personaggi influenti che la amano e la proteggono. Scrive, fonda riviste e giornali, studia e ha una figlia, Maria. Chi è il padre? Dice suo marito Emilio, col quale c’è effettivamente stato un breve riavvicinamento.

L’impegno politico e sociale

Tra il 1840 e il 1843 Cristina è a Locate, dove le sue simpatie patriottiche e socialiste le causano un sacco di problemi. Emilio, intanto, è scappato con un’altra amante.

I successivi sono anni in cui Cristina è molto impegnata in ambito sociale. Partecipa ai fermenti che porteranno ai moti del ’48 e si spende come può a Torino, a Milano, a Roma per la costituzione dello stato italiano. Fonda riviste, sovvenziona battaglioni, dirige ospedali.

Gli ultimi anni

Il fallimento dei moti e le chiacchiere continue dei malevoli la deprimono e le fanno prendere la decisione di lasciare l’Italia. Prima va a Malta, poi ad Atene, in Turchia, perfino a Gerusalemme. Nel 1853 torna in Francia. Nel frattempo è stata ferita gravemente al collo da un suo servitore.

Tre anni dopo, i suoi beni vengono liberati dal sequestro e Cristina torna a Locate. Fa in tempo a vincere la causa contro Emilio per il riconoscimento di Maria, a vedere sua figlia sposata e a vedere realizzato il suo grande sogno – l’Italia unita – prima di morire nel 1871.

La recensione di Il sogno di Cristina, la principessa di Belgioioso di Angela Nanetti

Fare avvicinare i ragazzi alla vita reale di un personaggio storico non è mai facile, perché si rischia di appesantire la vicenda con date e nomi e di far fuggire i lettori, oppure di romanzare la storia, allontanandosi dalla verità storica.

Il sogno di Cristina, la principessa di Belgioioso di Angela Nanetti è un giusto mezzo: si basa su fonti archivistiche e lettere originali che sono state inserite nel testo e enfatizza gli episodi più appassionanti e drammatici per tenere viva l’attenzione dei giovani lettori.

Il risultato è un continuo susseguirsi di promesse, tradimenti, richieste d’aiuto, fughe, vittorie, sconfitte… sullo sfondo di una delle pagine più passionali della storia d’Italia.

La scheda editoriale

  • Titolo: Il sogno di Cristina, la principessa di Belgioioso
  • Autore: Angela Nanetti
  • Casa editrice: Giunti Junior
  • Età di lettura: dai 10 anni
  • Consigli di lettura: a chi vuole scoprire la vita avventurosa di una eroina del Risorgimento italiano

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