Qualche tempo fa, per uno di quei fortunati casi della vita che a volte capitano, ho conosciuto Antonella Bruzzone, genovese doc e ideatrice e autrice di Consapevolmente connessi, un blog innovativo e indispensabile per tutti coloro che vogliono approcciarsi alla Rete in modo consapevole, evitando sia l’isolamento sociale che le insidie che la rete nasconde.

Ci siamo sentite telefonicamente e ci siamo piaciute, allora ho proposto ad Antonella un’intervista per i lettori di Libringioco, perché sono sicura che piacerà anche a voi!

E così, ecco un “botta-e-risposta” tra me e Antonella, che vi aiuterà a conoscerete meglio il suo blog e vi darà alcuni preziosi consigli per approcciarvi ai social in modo consapevole e costruttivo.

Chi è Antonella Bruzzone

Ciao Antonella, chi sei e di cosa ti occupi?

Ciao Francesca, sono un Ingegnere informatico con una grande passione per la CyberSecurity, quella “Sicurezza Informatica” che una volta era una gatta da pelare solo per noi esperti di settore ma che oggi, visti i rischi di Internet, deve diventare sempre più una sensibilità di tutti.

Il mio mondo è stato sempre prettamente razionale, fatto di bit 0 e 1.

Fino a tre anni fa, quando decisi di mettermi in discussione e intrapresi un corso di Coaching.

“Mi fermo perché la mia anima è rimasta indietro”

Questo percorso mi ha permesso di entrare in contatto con persone di formazione umanista che mi hanno accompagnata nell’esplorazione di un mondo fatto di ascolto attivo, empatia, comprensione e gestione dei conflitti, feedback non giudicanti.

Ecco dunque che quando non indosso i panni dell’Ingegnere mi trasformo in Digital Life Coach e blogger.

Antonella Bruzzone blogger di Consapevolmente connessi 2

Antonella Bruzzone e il suo blog “Consapevolmente connessi

Il tuo blog si chiama “Consapevolmente connessi”. Perché hai scelto questo nome?

Il blog vuole essere un momento di riflessione sull’uso consapevole di Internet e di tutte le tecnologie che quotidianamente usiamo. Quegli strumenti che ci portano ad essere sempre più connessi in Rete ma soli nella vita reale.

Un aiuto per chiunque, dai nativi agli immigrati digitali e perché no, per quegli anziani che si ritrovano in un mondo così diverso da quello in cui sono cresciuti. Non rivolto a esperti di settore e quindi lontano da quei tecnicismi con cui ho a che fare tutto il giorno.

Siamo realmente dei webeti (per utilizzare un termine coniato da Mentana), degli analfabeti digitali? Siamo certi di saper usare la tecnologia in modo moderato e corretto?

Queste sono solo alcune delle domande a cui cercare insieme di dare una risposta.

Com’è nata l’idea di aprire un blog sulla consapevolezza digitale

Due anni fa ho regalato uno smartphone a mia mamma, da tempo nella silver age ma con un passato nei centri meccanografici ai tempi delle schede perforate. La guardai approcciarsi curiosa al mondo online e fu in quelle giornate scandite dai suoi mille perché che iniziai a concretizzarsi il mio progetto.

Ricordo ancora quando mi riportò, come assolutamente vera, una fake news vista su Youtube. Un esempio reale e tangibile della perdita del suo senso critico, assolutamente presente nella vita reale.

Con il blog vorrei aiutare chi come lei a volte si sente spaesato in questa nuova “vita onlife”, che non distingue più tra online o offline.

Chi sono i lettori del tuo blog e cosa cercano in te?

I miei lettori sono prettamente genitori e chiunque faccia parte in qualche modo della comunità educante, psicologi e avvocati.

È proprio da questa multidisciplinarietà e dal confronto che possono svelarsi le risposte a quelle domande quotidiane che ci poniamo sulle tecnologie e Internet. E ove non siano risposte possono sicuramente esserci degli spunti di riflessione interessanti.

Con un linguaggio semplice e diretto, ma soprattutto comprensibile a chiunque.

Antonella Bruzzone e l’educazione digitale

Che cos’è l’educazione digitale e che obiettivi si prefigge?

Durante la nostra giornata navighiamo la Rete, fruiamo di tutte le informazioni in essa disponibili e a sua volta produciamo contenuti fruibili dagli altri. Ecco perché ciascuno di noi, a seconda dell’età e dell’esperienza, deve acquisire le corrette competenze.

L’educazione digitale e la social education nascono, e giocano un ruolo fondamentale, proprio per dare gli strumenti e le competenze necessari a vivere al meglio le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e dai social network.

Il loro obiettivo è far sì che ciascuno di noi abbia l’opportunità di apprendere, in modo semplice e chiaro, tutti quegli strumenti tecnologici e culturali necessari a vivere al meglio questa trasformazione digitale. Imparando ad utilizzare questi strumenti con spirito critico e senso di responsabilità.

Ci dai alcuni consigli per diventare genitori digitali?

I genitori hanno la grande opportunità di vivere questa trasformazione digitale insieme ai figli. Immagina cosa accadrebbe se i giovani portassero la loro disinvoltura nell’iperconnessione e gli adulti offrissero il loro bagaglio esperienziale in materia di relazioni umane. Si potrebbe ridurre la distanza digitale e scoprire un’autorevolezza reciproca dal cui riconoscimento potrebbero scaturire sicuramente delle soddisfazioni.

Ecco perché è essenziale il dialogo, né giudicante né sarcastico. Occorre parlare della vita online, raccontare e farsi raccontare, mostrare reale interesse senza giudizio, lasciarsi correggere e non smettere mai di informarsi e imparare.

Senza temere di fissare dei limiti e agendo con coerenza, compresa la coerenza digitale. Elementi imprescindibili per vedersi riconoscere quali genitori autorevoli. Ben vengano dunque le regole se nascono da un dialogo genitori-figli, se sono condivise e modificate secondo le esigenze e le abitudini della famiglia. E soprattutto se sono rispettate da tutti i componenti della famiglia.

Tra i lettori di Libringioco ci sono tanti ragazzi. Prima di salutarci, ti chiedo se puoi dare loro alcuni consigli per usare i social in modo consapevole.

I ragazzi hanno una capacità incredibile di utilizzare le nuove tecnologie. Ma saperle usare non significa essere in grado di comprenderne le opportunità e, soprattutto i rischi. Come indicavo in precedenza, è indispensabile affinare lo spirito critico e il senso di responsabilità.

  1. Chiediti se quanto vedi, ascolti, leggi è reale oppure frutto di una manipolazione di immagini, video e parole
  2. Domandati se quel contenuto che vuoi condividere o a cui vuoi mettere un like è denigratorio nei confronti di qualcuno o potrebbe in qualche modo arrecare un danno
  3. Fai attenzione alle persone che ti chiedono l’amicizia: le conosci realmente?
  4. Non fornire mai tuoi dati personali a sconosciuti o a persone che conosci da poco.
  5. Presta molta attenzione alle foto che invii. Non inviare foto con nudità. Se dovessi farlo, anche se fortemente sconsigliato, fai in modo di non essere riconoscibile in volto.
  6. Last but not least, se sei in difficoltà o hai dubbi chiedi aiuto: segnala sempre qualunque cosa ai tuoi genitori, agli insegnanti o alla polizia postale.
  7. Non dimenticare che il mondo virtuale è fatto comunque di persone reali e le parole virtuali hanno lo stesso potere, e soprattutto le stesse conseguenze, delle parole reali.

Se volte, potete seguire Antonella Bruzzone su: