Qualche settimana fa in rete ho conosciuto Lucia Trimarchi, mamma e scrittrice di libri fantasy per bambini e ragazzi, e le ho proposto un’intervista per i lettori di Libringioco.
Di lei mi ha colpito l’entusiasmo con cui ha accettato di mettersi in gioco!
E così ecco qua una breve intervista “botta-e-risposta” che vi permetterà di scoprire qualcosa di più di questa vivace autrice italiana e del suo ultimo libro: L’alfabeto di Bu.
Chi è Lucia Trimarchi
Ciao Lucia, chi sei e di cosa ti occupi?
Sono una scrittrice fantasy per l’infanzia e l’adolescenza. Mamma di due bimbi vispi e curiosi.
Come è nata la tua passione per i libri fantasy?
La mia passione per la scrittura è nata con la poesia e successivamente con la nascita dei miei bambini. Italo Calvino tra le mie prime letture, il genere fiabesco in generale l’ho tratto da lui. Il fantasy di Harry Potter e il Signore degli anelli, la saga di Dragonlance, Iperversum è una passione degli ultimi anni. Letture e film.
Hai altre passioni oltre i libri fantasy?
La mia passione per il cosplay, cioè il travestimento e trasformazione in personaggi di fantasia, tratti da cartoni animati, libri, film. La passione per gli abiti storici e i burattini, la passione per la musica e gli animali. L’amore per il teatro e la recitazione e naturalmente l’amore per la lettura animata.

Lucia Trimarchi e “L’alfabeto di Bu”
L’Alfabeto di Bu è una raccolta di fiabe rivolta all’infanzia.
Un folletto esploratore, il cui nome è Bu, ritrova delle letterine viventi dalle quali nascono le rispettive storie.
Attraverso ventisei fiabe, secondo l’alfabeto inglese, prende forma un regno di fantasia: Imaginasia (Imagination).
Personaggi buffi, originalissimi e talentuosi nascono dai e con i sogni dei bimbi: Cioccolò, un drago di cioccolato in un paese di zuccherati abitanti, una bimba che viaggia in una “Arcobolla” e scopre nuovi mondi, un tucavone che mangia tutte le parole del mondo, sono solo alcuni dei protagonisti che popolano un universo di meraviglia e buoni principi.
Temi impegnativi come il bullismo o la gestione della rabbia sono suggeriti sempre con delicatezza e ironia, affrontati con leggerezza, nella lingua dei bambini, perché divertimento e gioco possano favorire l’apprendimento, introducendo anagrammi e giochi di parole composte.
Nessuna storia è uguale all’altra nella modalità di pensare, affrontare e dar luce al personaggio.
Ne risulta una grande vivacità ma anche uno stimolo al giovane lettore, proprio sul modo di osservare la realtà, che non è mai piana e monodimensionale ma sempre sfaccettata e offre possibilità di giocare, ridere, riflettere e imparare.
Mi dici tre buoni motivi per comprare, e soprattutto leggere, “L’alfabeto di Bu”?
L’alfabeto di Bu è una raccolta di racconti divertenti ed educativi, leggeri e ricchi di contenuti.
Il primo motivo è che la fantasia di questo libro rispecchia il mondo dei bimbi e quindi essi possono ritrovare una parte della propria spensieratezza nei personaggi, potendosi calare nei loro panni e nelle loro avventure.
Il secondo motivo è legato ai valori che esso trasmette e perciò finalizzato al valore didattico e ludico al contempo, valori come quelli dell’amicizia e della convivenza pacifica di individui fra loro molto “caratterizzati” eppure in armonico accordo.
Il terzo motivo è l’utilizzo di parole composte, anagrammi, termini mai banali che permetta di conoscere vocaboli nuovi e di alimentare la curiosità verso la lingua italiana, ricca di accezioni e meravigliosamente completa.
Lucia Trimarchi e i libri
Qual è il libro per ragazzi che ti è piaciuto di più e che consiglieresti ai lettori di Libringioco?
In realtà non posso negare che i libri di Andersen, Collodi e J.K Rowling siano tra i più belli. Ma come consigliare un fiore in particolare quando si ama la primavera?
Consiglio di leggere ai bimbi, d’inventare con loro storie e mondi fantastici perché è un vero atto d’amore.