L’esploratore è un romanzo di avventura di Katerine Rundell, che nel 2017 ha vinto il prestigioso Costa Book Award, il premio letterario assegnato ai migliori libri di scrittori residenti nel Regno Unito e in Irlanda.

L’intreccio è classico. Mentre sorvola la Foresta Amazzonica, un piccolo velivolo si schianta al suolo per un malore del pilota. I quattro ragazzini a bordo sono illesi, ma il pilota muore. I ragazzi restano quindi soli e presto si rendono conto che non ci sono adulti nei paraggi a cui chiedere aiuto e protezione. L’ambiente è ostile: se vogliono sopravvivere, devono imparare in fretta a trovare cibo e riparo.

Quando scoprono per caso una mappa che indica un misterioso punto X, costruiscono una zattera e iniziano a navigare il fiume per raggiungere il luogo. Una volta arrivati alla meta, trovano nel bel mezzo delle rovine di una città abbandonata. Qui abita un uomo che non vuole rivelare la sua identità e che chiamano l’Esploratore…

Katherine Runnell è una grande autrice che non solo costruisce un’emozionante avventura, ma parla a lettori giovani e adulti di temi profondi, come il rispetto della natura e della biodiversità, e di valori come l’amore, la solidarietà, la generosità.

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Il riassunto di “L’esploratore” di Katherine Rundell

Lila, Max, Con e Fred sono quattro perfetti sconosciuti che stanno sorvolando la foresta amazzonica a bordo di un piccolo velivolo. Non ci sono adulti con loro, a parte il pilota. Due di loro, Lila e Max, stanno raggiungendo i genitori in una città brasiliana. Fred e Con, invece, stanno rientrando in Inghilterra.

A causa di un malore del pilota, l’aereo si schianta al suolo. I ragazzi sopravvivono, miracolosamente illesi, il pilota invece muore. Ben presto si rendono conto di essere rimasti completamente soli nella giungla, un ambiente tanto misterioso quanto ostile, e che il loro obiettivo è sopravvivere fino a trovare un insediamento umano il prima possibile.

Da sconosciuti, ben presto si trasformano in una banda. Fred è il maggiore e ha letto tantissimi libri di avventura e articoli di giornali sugli esploratori. Un po’ per l’età un po’ per temperamento diventa subito il punto di riferimento degli altri. Lila è figlia di una botanica ed è appassionata di scienze. E’ in grado di riconoscere le piante, almeno quelle più importanti, e ama gli animali. Con è ruvida, diffidente, spesso sarcastica, ma è dotata di una grande memoria visiva ed è in grado di leggere le mappe. Infine c’è Max che ha solo cinque anni e si lamenta e ha sempre il moccio al naso come tutti i suoi coetanei.

Da subito i ragazzi si rendono conto che la loro possibilità di sopravvivenza dipende dall’abilità nel procacciarsi il cibo e dal fatto di trovare dell’acqua e di sfuggire agli animali selvatici. Grazie alle nozioni botaniche di Lila raccolgono bacche commestibili e frutti e grazie all’osservazione delle scimmie capiscono come rubare il miele delle api. Trovano poi un corso di acqua limpida. Costruiscono un rifugio di fortuna. Infine riescono ad accendere un fuoco, che alimentano continuamente per difendersi dai predatori.

Costruiscono una zattera rudimentale per spostarsi lungo il Rio delle Amazzoni e durante le prime esplorazioni trovano una scatola di sardine arrugginita e una tabacchiera che contiene una mappa che indica un misterioso punto X.

A causa del fuoco lasciato incustodito, la radura che hanno scelto come base per l’accampamento viene divorata dalle fiamme. E’ l’occasione per prendere coraggio e partire lungo il fiume alla ricerca di cosa corrisponde al punto X.

Quando arrivano alla meta si trovano in una città abbandonata nel cuore della foresta, tra le cui rovine vive un uomo. E’ un inglese, burbero e inquietante. Rifiuta di dire il suo nome, così i ragazzi lo ribattezzano l’Esploratore.

Chi è l’Esploratore? Un folle, pazzo di dolore per aver perduto quello che aveva di più caro? Un saggio che ha trovato la serenità solo quando si è allontanato da tutto e da tutti? Un naturalista che difende l’ultimo paradiso terreste a costo della sua vita? Oppure è tutte queste cose insieme, e altre ancora?

L’unica cosa certa è che l’Esploratore sa muoversi nella foresta e difendersi dalle sue insidie. E che desidera che i ragazzi se ne vadano il prima possibile, perché nessuno venga a cercarli, scoprendo la città abbandonata.

Così l’Esploratore insegna ai ragazzi come raggiungere Manaus e alcune tecniche per sopravvivere alla parte più insidiosa del viaggio: come catturare e cucinare le tarantole senza essere pizzicati, difendersi dalle api lecca-occhi, togliere i vermi che si annidano nella parti molli, pescare senza diventare la cena dei caimani.

Ma prima della fine dell’addestramento il piccolo Max viene attaccato dalle formiche proiettile e se non raggiungerà l’ospedale di Manaus entro cinque giorni il veleno non gli darà scampo. Fred è costretto a farsi carico del destino suo e degli altri prima che l’addestramento sia terminato. Ma l’Esploratore sa che è pronto…

La recensione di “L’esploratore” di Katherine Rundell

L’esploratore di Katherine Rundell è un romanzo d’avventura travolgente e tra le sue righe si leggono vari messaggi.

Il primo è la necessità (o meglio, l’urgenza assoluta) di preservare la maestosa bellezza della natura dalla minaccia dell’uomo. Il pianeta su cui viviamo è tanto bello, quanto fragile e va tutelato dall’egoismo dell’unica specie animale che potrebbe distruggerlo, l’uomo. Come dice l’Esploratore:

Hanno scritto in tanti dell’amore a prima vista. Ma che cos’è l’amore a prima vista, se non riconoscersi? È l’immediata consapevolezza che quella persona – un bambino, un amante – renderà più grande il tuo cuore. Può capitare anche con i luoghi. È per questo che li cercavo. È per questo che bisogna proteggerli.

Il secondo grande tema è quello del rapporto tra adulti e bambini. L’Esploratore è diventato un uomo burbero e scontroso dopo tanti anni trascorsi in solitudine e tante sofferenze. Eppure riesce a costruire con i ragazzi un rapporto alla pari. Li considera “interlocutori validi” e poco a poco parla di tutto con loro: delle cose della vita, dell’amore, delle paure, del coraggio, della morte. Lo fa senza paternalismi, anzi spingendoli a essere curiosi, responsabili, coraggiosi, anche da piccoli, perché:

I bambini sono adulti poco cotti!

L’ultimo tema che emerge preponderante tra le righe del romanzo è quello del potere del dolore quando viene trasformato in qualcosa di positivo. L’Esploratore ha perduto moglie e figlio molti anni prima di incontrare i ragazzi. Con la schiettezza che lo contraddistingue dice a Fred che li avrebbe sacrificati tutti e quattro in cambio di un abbraccio del suo bambino perduto. Ma l’amore pian piano si è insinuato nuovamente nel suo cuore, in una forma diversa, e ha sconfitto il dolore. E così l’Esploratore compie un atto di generosità senza ritorno: lascia ai ragazzi il suo aereo, l’unica possibilità di ritornare nel mondo civile. Salvando la vita a loro, alla città perduta e a se stesso….

Oltre al Costa Book Award, il libro ha vinto il Waterstones Children’s Book Prize, il Blue Peter Book Award, il Boston Globe Horn Book Award in America, il Premio Andersen in Italia e il Prix Sorcières in Francia.

Un trionfo, insomma.

La scheda editoriale

  • Titolo: L’esploratore
  • Autore: Katherine Rundell
  • Illustratrice: Hannah Horn
  • Traduttrice: Mara Pace
  • Casa editrice: Rizzoli
  • Collana: BUR Best BUR
  • Età di lettura: da 10 anni

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