La ragazza scomparsa è un racconto del 1957 dall’autrice americana Shirley Jackson. Nell’edizione italiana edita da Adelphi, il racconto appare con altre due storie brevi: Viaggio con signora e Incubo.

Sono tre racconti che si leggono in un’ora, in cui il lettore si ritrova calato in una quotidianità del tutto ordinaria, quasi banale, direi: un campo estivo femminile, la carrozza di un treno, le strade di un quartiere commerciale. Anche i protagonisti dei racconti sono persone normali: una bambina, un ragazzino che va a trovare i nonni, una segretaria che deve consegnare un pacco per il suo principale.

Eppure queste persone normali che si muovono in un contesto normale, ad un certo punto, si trovano a vivere situazioni inquietanti, angoscianti, a volte terribili. L’identificazione coi protagonisti trascina i lettori in una spirale di inquietudine e disagio, amplificata dal fatto che mentre Martha, Joe e Miss Morgan – questi i nomi dei protagonisti – vivono le loro peripezie, la vita delle persone che li circondano continua a scorrere come sempre.

Per questo, credo che più che noir o gialli o horror, i tre racconti contenuti nella raccolta dell’Adelphi siano indagini psicologiche sullo straniamento e sulla spersonalizzazione dell’America del Novecento, comuni anche alle nostre latitudini e nei nostri anni.

Chi è Shirley Jackson

Idolatrata da Stephen King, che ha dichiarato che è stata il suo punto di riferimento, Shirley Jackson (San Francisco 1916 – North Bennington 1965) è stata una scrittrice e giornalista statunitense.

Ha esordito scrivendo per il prestigioso The New Yorker nel 1948, ma la celebrità è venuta per la storia breve in stile gotico La Lotteria (1948) e per L’incubo di Hill House (1959), considerato uno dei più celebri racconti di fantasmi del ventesimo secolo.

Nella sua carriera ha scritto anche opere per bambini, come Nine Magic Wishes, e un adattamento teatrale di Hansel e Gretel, The Bad Children.

Morì per insufficienza cardiaca nel 1965, forse a causa della terapia a base di psicofarmaci che stava seguendo.

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Il riassunto di “La ragazza scomparsa”

La ragazza scomparsa, che dà il titolo al primo racconto e all’intera raccolta, è Martha Alexander, un’adolescente che frequenta un campo estivo e improvvisamente sparisce.

La sua compagna di stanza, Betsy, una che vuole tenersi lontano dai guai, dà l’allarme solo 4 giorni dopo e anche nei giorni successivi non porta elementi utili alle indagini.

In effetti non riesce a ricordare molto né di lei né delle circostanze in cui è sparita, perché non ha prestato attenzione né a come era vestita, né alle sue ultime parole, né al suo comportamento nei giorni precedenti. Betsy sa pochissimo di Martha, così come pochissimo sanno la direttrice del centro estivo detta Zia Jane, la sua assistente, l’infermiera e la cuoca.

In realtà nessuno al campus si ricorda di Martha. Sembra che non abbia mai partecipato ad alcuna attività ricreativa, né si sia fatta notare in nessuna occasione. La foto di riconoscimento è sfuocata. Nemmeno la sua famiglia suggerisce una pista da seguire.

Nessuno sembra affranto dal dolore per questa giovane scomparsa. C’è una sorta di pudore, di perbenismo misurato intorno a questa vicenda.

Così le ricerche si protraggono per mesi. In principio è tutto un susseguirsi di squadre di soccorso, elicotteri, sensitivi visionari. Man mano che passano le settimane le ricerche si fanno sempre più distratte. Fino al tragico epilogo: i resti di Martha vengono ritrovati casualmente circa un anno dopo la sua sparizione.

La famiglia e le compagne del campo estivo possono finalmente compiangerla, anche se è una sofferenza di circostanza, che dura il tempo del funerale, poi tutti tornano alla loro vita.

Zia Jane presenziò al funerale, in qualità di direttrice del campo e al cimitero lei e Betsy rimasero in piedi da sole davanti alla tomba. Anche se non pianse per la ragazza perduta, Zia Jane si tamponò diverse volte gli occhi con un fazzoletto bianco, dal momento che era arrivata fin lì da New York apposta per la funzione

Il secondo racconto si intitola “Viaggio con signora” ed è il meno angosciante dei tre. Joe è un bambino di nove anni, che alla fine della scuola, viene spedito in campagna dai nonni. I genitori lo accompagnano alla stazione dei treni e, dopo mille raccomandazioni da parte della mamma apprensiva e agitata, Joe finalmente si sistema in uno scompartimento e si gode il viaggio mangiando cioccolata e leggendo fumetti.

La sua tranquillità viene interrotta quando un’elegante e profumatissima signora gli si siede accanto, facendogli mille domande. Quella che in un primo momento aveva ritenuto una petulante seccatrice in realtà si rivela essere una pericolosa ricercata per furto.

Joe deve decidere se denunciarla al capotreno oppure prestarle una copertura per la durata del viaggio.

Incubo” è il titolo azzeccatissimo dell’ultimo racconto, il più ansiogeno e oppressivo dei tre.

Miss Toni Morgan è un’efficiente e affidabile segretaria a cui il principale affida il compito di consegnare un pacco all’altro capo della città. Indossato il suo cappellino blu con la piuma rossa e un soprabito di tweed nei toni del rosso, sottobraccio una borsetta blu e il grosso pacco Miss Morgan parte per sbrigare la commissione.

Scesa in strada, improvvisamente, si accorge che la New York è tappezzata di cartelli pubblicitari che invitano la popolazione a partecipare a un concorso per individuare una misteriosa Miss X. I taxi, i mezzi pubblici, le radio, i poster alle fermate … tutti parlano di Miss X e dichiarano aperta la caccia.

Quando un furgoncino con l’altoparlante a tutto volume le si avvicina, urlando:

Trova Miss X, trova Miss X. Vinci cinquanta mila dollari in contanti; Miss X sta camminando per le strade della città ed è sola. Indossa un cappellino blu e una piuma rossa, un soprabito di tweed nei toni del rosso, e scarpe blu. Ha una borsetta blu e un grosso pacco. Ascolta attentamente Miss X ha con sé un grande pacco. Trova Miss X, trova Miss X

Miss Morgan scopre di essere l’ambita preda della caccia e tenta di sottrarsi a questo pedinamento angosciante. Compra un nuovo cappello, si cambia d’abito, trova rifugio in vari negozi, ma è tutto vano. Chi la sta cercando, sa sempre dove trovarla. Riuscirà ad uscirne?

La recensione di “La ragazza scomparsa”

La ragazza scomparsa è stata una piacevole scoperta. Il primo racconto è quello dalle tinte più oscure ma ogni racconto trasuda inquietudine e angoscia.

La bravura di Shirley Jackson sta nel partire dall’ordinario e nel tirare fuori situazioni stranianti e spersonalizzanti che creano paranoia nel lettore. Le tre storie hanno come protagonisti delle persone normali, come potrebbero essere i nostri figli o le nostre amiche, e si svolgono in ambienti a noi consueti. Mentre grattiamo la crosta dell’ordinario ci accorgiamo, però, che qualcosa non va.

E così ci angosciamo al pensiero che anche nostra figlia potrebbe perdersi mentre frequenta il campo estivo e potrebbe essere ritrovata morta un anno dopo. Oppure che il nostro bambino di 9 anni potrebbe trovarsi alla mercé di un criminale. O che noi stessi potremmo essere protagonisti nostro malgrado di una caccia all’uomo in cui la preda siamo noi.

La scheda editoriale

  • Titolo: La ragazza scomparsa
  • Autrice: Shirley Jackson
  • Traduttrice: Simona Vinci
  • Casa editrice: Adelphi
  • Genere: Short Stories
  • Età di lettura: dai 14 anni

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