Lasciami entrare di John Ajvide Lindqvist è un romanzo horror scritto nel 2004, uscito in Italia due anni dopo, e finalmente ristampato dalla casa editrice Marsilio nel 2019. Dico finalmente, perché il libro racconta una storia sconvolgente e commovente con uno stile narrativo cinematografico, senza dialoghi prolissi o descrizioni ridondanti, e merita senz’altro la lettura.

La vicenda è ambientata a Blackeberg, un quartiere popolare alla periferia di Stoccolma, dove nell’autunno del 1981 viene rinvenuto il cadavere sgozzato e dissanguato di un ragazzo. E’ il primo di una lunga scia di omicidi che gli investigatori imputano all’azione di un serial killer rituale. Quello che la polizia non può sapere è che proprio in quei giorni a Blackeberg è arrivata Eli, una ragazzina dal viso smunto, i grandi occhi neri e i capelli scuri. Ha uno strano odore, non ha mai freddo, è capace di compiere balzi di metri e a volte sembra volare. Nessuno si è accorto della sua presenza, perché esce di casa soltanto la notte. Nessuno l’ha collegata agli eventi. A parte Oskar, un dodicenne timido e impacciato che la tiene d’occhio da un po’.

Come avete capito, Lasciami entrare racconta una storia di vampiri, eppure definirlo semplicemente un horror è riduttivo. Nel corso delle quasi 500 pagine Lindqvist ricalca quello che Stephen King aveva fatto nelle sue Notti di Salem: usa cioè il vampirismo per parlare d’altro. In questo caso, di famiglie disfunzionali e problematiche sociali nella Svezia dei primi anni Ottanta del secolo scorso.

lasciami entrare
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Il riassunto di “Lasciami entrare”

Autunno 1981. Oskar ha dodici anni e vive a Blackeberg, un sobborgo degradato alla periferia di Stoccolma. La sua non è un’adolescenza facile. I genitori si sono separati quando era piccolo; da allora la madre lo soffoca di attenzioni e per timore che gli accada qualcosa di brutto gli impedisce di fare le esperienze che fanno i ragazzi della sua età. Il padre, un alcolizzato che si è trasferito a parecchi chilometri dalla capitale, è sostanzialmente assente dalla sua vita.

A scuola le cose non vanno meglio, perché è costantemente bullizzato da compagni più grandi, senza che gli insegnanti nemmeno se ne accorgano. Nel tempo libero non frequenta amici, perché non ne ha, e non pratica alcun sport. Tornato da scuola, si rinchiude in camera a leggere fumetti o a ritagliare articoli di giornali che parlano di criminalità e cronaca nera.

La vita del nostro timido e introverso Oskar ha una svolta improvvisa quando nell’appartamento accanto al suo si trasferisce Eli, una ragazzina dall’aspetto e dal comportamento decisamente insolito.

Aveva un aspetto strano. Capelli neri lunghi fino alle spalle. Un volto rotondo e un piccolo naso. Come una di quelle bambole che vendevano nel reparto giocattoli del supermercato. Era molto…carina. Ma c’era qualcos’altro. Non portava né giacca né berretto. Soltanto una sottile felpa rosa, anche se faceva piuttosto freddo.

Solitari ed emarginati, Oskar e Eli si incontrano una sera nel giardinetto condominiale e col passare dei giorni finiscono per trascorrere il tempo “vuoto” insieme.

Fin dai primi giorni Oskar nota qualcosa di strano in Eli. Non va a scuola, non esce mai di giorno, sembra non sentire il freddo, emana uno strano odore di marcio. A volte sembra florida e paffutella, altre volte è smunta ed emaciata. A volte i capelli sono inframezzati da ciocche bianche, altre volte gli occhi sembrano quelli di un animale e le pupille assumono una forma allungata. Ha la capacità di arrampicarsi anche nei punti più impervi, è velocissima e dotata di un’agilità fuori dal comune. Gli animali se ne tengono alla larga, come percepissero in lei una minaccia.

Sopraffatto dai problemi, Oskar non si pone troppe domande su chi sia veramente Eli e nemmeno su Håkan, l’uomo di mezza età che vive con lei. In balia delle vessazioni di compagni violenti, dell’inadeguatezza di un padre e una madre deboli e inetti, dell’indifferenza di insegnanti incapaci, Oskar trova in Eli una persona che lo ascolta e gli riconosce un valore, e tanto gli basta.

Eppure, prima o poi, dovrà fare i conti con la realtà.

Eli è un vampiro di quasi 300 anni che ha subito la trasformazione quando era dodicenne. Nato maschio (Elias era il suo nome), nel corso di un orribile rituale, fu evirato e vampirizzato. Da allora attraversa il tempo identificandosi come una ragazza. Håkan non è suo padre. E’ un ex insegnante di svedese cacciato dalla scuola per possesso di materiale pedopornografico. Infatuato di Eli, le procura il sangue dei vivi e occulta i cadaveri delle sue vittime, come quella volta che lei ha ucciso Jocke, un alcolista che viveva nel quartiere.

Durante una sortita, Håkan commette un errore e viene catturato. Prima di cadere nelle mani delle forze dell’ordine, si sfigura il volto con l’acido, in modo che nessuno possa risalire a Eli attraverso lui.

Rimasta sola, affamata dopo giorni di digiuno, Eli attacca e uccide un’anziana signora che vive nel condominio. Dopo è la volta di Virginia, una donna di mezza età amica di Jocke, che sopravvive al morso e diviene a sua volta una vampira.

Una notte Eli va a trovare Håkan, piantonato in ospedale, e l’uomo le offre il suo sangue. Eli lo morde, ma non riesce a ucciderlo a causa dell’intervento dell’agente di guardia. Per non diventare un vampiro, l’uomo si getta dalla finestra ma il tentativo di suicidio fallisce. Håkan subisce delle ferite gravissime (il cervello è spappolato a causa dell’impatto col suolo) ma sopravvive come vampiro, mosso soltanto dalle pulsioni sessuali nei confronti di Eli.

Le ultime due parti del romanzo sono da “Grand Guignol”, decisamente macabre, truculente e violente.

Håkan insegue Eli finché non la intrappola in uno scantinato e tenta di violentarla. Lei riesce a fuggire e lui viene ucciso da Tommy (vicino di casa e conoscente di Oskar). Virginia decide di farla finita e si lascia morire per autocombustione esponendosi alla luce del sole. Johnny e Jimmy, i bulli che perseguitano Oskar, tentano di annegarlo, ma Eli interviene e lo salva, decapitando i due fratelli.

Eli e Oskar fuggono dalla città con il denaro di lei.

La recensione di “Lasciami entrare”

Lasciami entrare di John Ajvide Lindqvist è una storia di vampiri inquietante e violenta, davvero disturbante soprattutto perché i protagonisti sono bambini soli, emarginati, abusati.

Eli è un vampiro di 12 anni e vive in questa orribile condizione da più di due secoli, dalla notte in cui fu strappato alla famiglia, castrato e vampirizzato. Oskar è un ragazzino solo e insicuro, vittima dell’amore malato della madre, dell’incapacità del padre di assumersi la sua responsabilità, della perfidia dei bulli della scuola, della inettitudine dei suoi insegnanti.

Una sera i due si incontrano e accade l’impensabile. Per Eli Oskar potrebbe essere un succulento pasto, ma qualcosa le impedisce di morderlo. Oskar, appassionato lettore di fumetti e storie macabre, dovrebbe intuire che c’è qualcosa di strano e terribile in Eli, ma si fida. Perché?

Perché in un mondo intriso di disagio, emarginazione e disperazione, Eli e Oskar trovano l’uno nell’altro una ragione per andare avanti e per affrontare i drammi della natura da un lato e dell’adolescenza dall’altro. Insieme riescono ad andare oltre la loro diversità e a fare fronte alle brutture della vita. Diventano amici, forse qualcosa di più. Si prendono cura l’uno dell’altro, incoraggiandosi e consolandosi.

E questo sentimento puro e incontaminato li salva: poco a poco Oskar diventa più determinato, quasi coraggioso, mentre Eli scopre sentimenti che non aveva mai provato.

Molto evocativo il titolo – Lasciami entrare – che si presta a più di una interpretazione. Il significato più immediato è quello della formula classica che i vampiri pronunciano per potere entrare in casa altrui. Ricordatevelo, nel caso che un vampiro bussi alla vostra porta: se non lo invitate a varcare la soglia, lui non riuscirà a farlo e voi vi sarete salvati la vita!

Ma Lasciami entrare è anche una esortazione: lasciami entrare nella tua vita, nella tua quotidianità, nella tua intimità. Fidati di me. Apriti e lasciami entrare.

Infine, mi sento di dire: “Benedetto Lindqvist” che ci ha finalmente liberato dai vampiri edulcorati e frignoni alla Twilight e ci ha riportato i vampiri veri, sanguinari Signori della Notte, predatori violenti e senza scrupoli, che non si fermano davanti ad anziane signore malate, donne nel fiore degli anni, fragili alcolizzati, teneri gattini.

Gli amanti del genere, come me, ne sentivamo tanto la mancanza.

La scheda editoriale

  • Titolo: Lasciami entrare
  • Autore: John Ajvide Lindqvist
  • Traduttore: Giorgio Puleo
  • Casa editrice: Marsilio
  • Collana: Universale economica Feltrinelli
  • Età di lettura: young adults
  • Consigli di lettura: Consigliato agli amanti dei vampiri veri, come antidoto a Twilight.

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Vi segnalo che la storia di Eli è stata trasposta sul grande schermo già due volte: la prima in Svezia nel 2008 e la seconda nel 2010 con una versione americana. Dal 21 ottobre 2022 sulla piattaforma streaming di Paramount+ inizia una serie tv in dieci puntate, liberamente ispirata al romanzo.