Cent’anni fa l’inizio della Grande Guerra, una ricorrenza che ci accompagnerà nei prossimi 4 anni scolastici e su cui vorrei dire due cose.

La prima è che la Grande Guerra – che è stata la Prima, e non la Seconda guerra mondiale – è un evento veramente molto lontano nel tempo e dalla nostra sensibilità. Non solo perché è trascorso un secolo dal suo inizio, ma soprattutto perché quelli che l’hanno vissuta se ne sono andati già da un pezzo. 

Anche per le mie due bisnonne, Augusta e Clementa, ragazze del ’99, la Prima Guerra Mondiale era un ricordo lontanissimo, schiacciato fra quello che era successo prima – il bracciantato agricolo, le epidemie, la povertà – e quello che venne dopo – l’epidemia di influenza spagnola, la Seconda Guerra Mondiale, la povertà un’altra volta.

La Grande Guerra in numeri

La seconda è che per dare concretezza a un evento così lontano spesso si fa la conta dei morti. Il fatto è che a me un elenco di numeri su una pagina bianca non ha mai trasmesso nulla. E credo di essere in buona compagnia. Così lascio la matematica e mi faccio aiutare dalla geografia.

In Italia morì più di 1 milione di persone, che equivale a tutta la popolazione dell’Abruzzo o del Friuli Venezia Giulia. Gli alleati persero in totale più di 10 milioni di persone, che equivalgono a tutti gli abitanti della Grecia. Il totale dei morti (militari e civili, a prescindere dagli schieramenti) è stato stimato tra i 15 e i 18 milioni, che equivalgono più o meno alla popolazione dei Paesi Bassi.

Per rendere l’idea di quanti furono i soldati inglesi morti nel conflitto, a Londra sono ricorsi a un’installazione di 1 milione di papaveri di ceramica. 1 papavero, 1 morto. E’ nata così Blood Swept Lands and Seas of Red (Il sangue dipinse le terre e i mari di rosso).

In questo post vorrei segnalarvi siti web da visitare e ovviamente dei libri da leggere, di cui pian pianino posterò le schede. La scelta è personalissima: in libreria e in rete trovate molto di più rispetto a ciò che segnalo.

Tutti i contributi sono alla portata di ragazzi tra i 12 e i 15 anni.

Tributo cavalli prima guerra mondiale

5 libri per i cent’anni della Grande Guerra

Il mare di Charlie di Sharon E. McKay

1915, Terranova, Canada. Charlie vuole fare il comandante di una nave rompighiaccio, seguendo le orme di suo padre. Un sogno, visto che Charlie ha un piede storto e la dura vita del mare non può essere adatta a lui.

Ma Charlie non demorde e dopo mille rocambolesche avventure, fatte di fughe da una famiglia che lo ama ma lo protegge troppo, di strani incontri e di imbarchi clandestini, si ritrova nel cuore della Grande Guerra, in trincea, dove gli uomini muoiono senza un perché, e se guardi nei loro occhi, amici o nemici, scopri che in fondo siamo tutti uguali.

Amore, amicizia, dolore, paura della morte e lotta per la sopravvivenza: all’improvviso Charlie si trova catapultato in un turbinio di sentimenti e di passioni che travolgono. E lui, piccolo grande uomo capace di grandi gesti, saprà affrontarle a testa alta. Pronto a tornare a casa con le proprie gambe e da vero uomo, ora che è diventato il comandante della sua vita.

War horse di Michael Morpurgo

Albert e il cavallo Joey sono cresciuti insieme; poi la guerra li ha separati. Albert, ancora troppo giovane per fare il soldato, è costretto a lasciar partire il suo Joey, venduto alla cavalleria inglese.

Giunto in Francia, Joey combatte al fianco degli inglesi, e poi, caduto nelle mani del nemico, si trova a servire i soldati tedeschi, sempre con grande coraggio e generosità.

Ma la determinazione che nasce dall’amore non ha confini, e non appena Albert ha l’età per arruolarsi parte a sua volta per il fronte, deciso a ritrovare il suo amato cavallo e a riportarlo a casa.

La guerra del soldato Pace di Michael Morpurgo

La storia di Thomas Peaceful e della sua famiglia è quella, vera e tragica, di centinaia di migliaia di soldati che, dalla miseria delle campagne, finirono nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, affrontando la barbarie del conflitto e la crudele assurdità della disciplina, e pagando di persona per aver conservato, nonostante tutto, il rispetto per i valori dell’affetto, dell’amicizia, della solidarietà.

La notte in cui la guerra si fermò di James Riordan

Harry e Jack. Compagni di scuola, amici, aspiranti calciatori. Fino a quando nelle loro vite irrompe la Prima Guerra Mondiale: è il 1914 e l’Inghilterra manda al fronte anche i più giovani. Così, in poco meno di un mese, Harry e Jack diventano soldati: combattono fianco a fianco, intorno a loro il suono incessante delle esplosioni e delle pallottole.

In mezzo al campo di battaglia, però, può esserci speranza: un giorno di tregua in cui tutto tace, i soldati non sono più divisi tra amici e nemici, e al posto delle armi si usano i piedi e un pallone, per una partita indimenticabile.

È proprio Jack, quarant’anni dopo, a raccontare questa storia a suo nipote.

Resta dove sei e poi vai di John Boyne

Londra, 1914. Alfie ha cinque anni quando in Europa si alzano i venti della Grande Guerra, e il suo papà, come molti altri giovani compatrioti, parte per il fronte.

La guerra però la combatte anche chi rimane a casa, nelle difficoltà quotidiane di trovare il cibo e i soldi per l’affitto, con il terrore che un ufficiale bussi alla porta per riferire che un papà, un fratello o un figlio non torneranno più a casa.

Alfie non vuole credere che sia questo il destino di suo padre, ma le lettere che l’uomo spedisce dal fronte, prima regolari e cariche di speranze, si fanno saltuarie e cupe, fino a smettere del tutto.

Deciso a fare la sua parte, Alfie marina la scuola e inizia a lavorare come lustrascarpe in stazione. Grazie a uno dei suoi clienti scopre dov’è il suo papà.

Altri libri, fuori target

Altri libri che ho letto sull’argomento, adatti però a un pubblico di young adults, sono

La Grande Guerra. Storia di Nessuno di Alessandro Di Virgilio e Davide Pascutti

Il racconto di un giovane fante dall’inferno della prima guerra mondiale e la storia, ambientata nei nostri giorni, del ritrovamento del suo diario.

Una cronaca a fumetti, tratta dalle lettere e dai diari di trincea, degli ultimi tre anni di vita del giovane soldato Nessuno, chiamato a difendere l’Italia, disertore, morto lontano da casa l’ultimo giorno del conflitto bellico.

Il canto degli inquieti spiriti di Alessio Fabbri

Il viaggio verso casa di un reduce della Prima Guerra Mondiale è anche un viaggio dentro di sé, che lo porta a rivivere  i ricordi prebellici – la vita familiare, i rapporti umani, il primo amore, la chiamata alle armi, il doloroso distacco da casa e dagli affetti.

Sitografia sulla Grande Guerra