Nel fine settimana ho letto Storia di Malala di Viviana Mazza, edito da Mondadori nel 2013. Il romanzo, sospeso tra cronaca e finzione, ripercorre la storia vera di Malala Yousafzai, di cui ho postato il discorso tenuto in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Pace 2014.
Il romanzo ha una struttura circolare: inizia e finisce con l’episodio del ferimento della protagonista da parte dei talebani avvenuto il 9 ottobre del 2012.
In mezzo ci stanno episodi di vita quotidiana, le paure, le amicizie e i sogni di una ragazzina vissuta a Mingora negli anni in cui la valle di Swat era controllata dagli integralisti islamici.
Il riassunto di “Storia di Malala” di Viviana Mazza
Il 9 ottobre 2012 Malala Yousafzai viene ferita gravemente alla testa da uomini armati saliti a bordo del pick-up su cui sta tornando a casa da scuola.
Il portavoce dei talebani pakistani rivendica la responsabilità dell’attentato, sostenendo che la ragazza è il simbolo degli infedeli e dell’oscenità, e minaccia di terminare il lavoro, qualora sopravviva.
Trasferita in un ospedale di Birmingham, Malala non solo sopravvive, ma il 12 luglio 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, parla all’ONU lanciando un appello in favore dell’istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo. Il 10 ottobre 2013 viene insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero. Un anno dopo ottiene il Nobel per la pace, diventando con i suoi diciassette anni la più giovane vincitrice del premio.
Ma cosa era successo prima del 9 ottobre 2012 per giustificare tanto odio?
Dalla fine del 2007 i talebani e l’esercito pachistano si contendono la valle di Swat, nel Pakistan settentrionale. La città di Mingora è preda dei talebani, gli studenti delle scuole coraniche, una marmaglia di fondamentalisti islamici.
A colpi di editti ispirati alla sharia (cioè la legge islamica) Maulana Fazlullah abolisce prima il ballo, la musica, i CD, internet, la televisione, poi i vaccini, la moda di radersi ecc ecc in un crescendo di divieti che arrivano a compromettere le libertà civili. Con azioni violente e criminali, come pestaggi, pubbliche umiliazioni e omicidi in piazza, terrorizza la popolazione civile. I 12.000 soldati impiegati non riescono a stanare 3.000 talebani, o forse non si impegnano abbastanza.
Dal gennaio 2009 l’esercito inizia a bombardare Mingora e i talebani reagiscono restringendo ancora di più le libertà dei civili. Ad esempio, uno dei tanti editti diffusi dall’emittente talebana Radio Maulana proibisce alle ragazze di frequentare la scuola a partire dal successivo 15 gennaio.
Per Malala è una notizia doppiamente tragica. Suo padre Ziauddin Yousafzai possiede una scuola per ragazze. Se dovrà chiudere i battenti, come potrà mantenere la famiglia? E lei? Lei che a scuola vuole andarci, cosa farà tutto il giorno in casa?
Un giornalista amico del padre, Jawad, propone a Malala (sotto lo pseudonimo di Gul Makai) di scrivere un blog sul sito internet della BBC, in modo che tutti possano conoscere la condizione delle bambine e ragazze che vivono in zone controllate dai talebani.
I giorni successivi alla sospensione del calendario scolastico passano tra la noia e una breve gita a Islamabad. Poi talebani ed esercito firmano una tregua e Fazlullah concede alle ragazze di tornare a scuola, ma solo per dare gli esami di marzo. La tregua è fragile.
A maggio 2009 la situazione precipita: i talebani conquistano anche Buner e l’esercito annuncia l'”Operazione Retta Via”. I civili devono lasciare la valle di Swat. Malala e la sua famiglia fuggono in esilio, anche perché nel frattempo Radio Maulana ha chiesto la testa di Ziauddin. Ziauddin si rifugia a Peshawar insieme ai proprietari di altre due scuole femminili. Il resto della famiglia è accolto da parenti di Haripur.
Ad agosto 2009 la famiglia può rientrare a Mingora. La casa e la scuola di Ziauddin sono state saccheggiate e semidistrutte. Anche l’identità di Gul Makai è stata svelata e Malala si ritrova in tv a parlare di Benazir Bhutto, Obama, dei talebani… I giornalisti e i conduttori la presentano come attivista per i diritti dei bambini e forse non sanno che la condannano a morte.
Nell’estate del 2012 Ziauddin viene minacciato di morte per aver permesso alle ragazze della sua scuola di non indossare il burqa; negli stessi giorni anche Malala è minacciata per essere un’oscena amica degli infedeli. Da tempo Malala ha un sogno ricorrente: un talebano si presenta per ucciderla e lei gli risponde: “Stai facendo un grosso errore, l’istruzione è un nostro diritto!”
Arriviamo al 19 ottobre 2012 quando Malala, dieci giorni dopo il ferimento, si risveglia in un ospedale di Birmingham. Le hanno sparato, ma è viva.
Da quel giorno Malala ha subito innumerevoli interventi al volto e alla testa, è tornata a scuola, ha parlato all’assemblea dell’ONU, ha vinto un Nobel per la Pace, ha fondato insieme al padre la Malala Fund che si impegna concretamente per un mondo in cui tutte le bambine possano studiare senza avere paura. Si è laureata.
“Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno.”
La scheda editoriale
- Titolo: “Storia di Malala“
- Autore: Viviana Mazza
- Casa editrice: Mondadori
- Età di lettura: dai 12 anni in su
- Consiglio di lettura: Per chi vuole leggere un romanzo di attualità ambientato in medioriente
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Malala, è una persona rara. É giovanissima, ma ha una forza d’animo gigantesca, ed grazie ai genitori si oppone con coraggio alle “leggi” contro l’istruzione. Questo è un libro he apre gli occhi a una realtà quasi sconosciuta da noi ragazzi, o comunque presa poco in considerazione per cui si dovrebbe lottare. Il premio Nobel se lo merita moltissimo, ma un riconoscimento simile dovrebbe andare a tutti coloro che in un modo o nell’altro lottino contro questo problema.
questo libro mi è piaciuto molto.
mi ha colpito la voglia di combattere di Malala, che ha lottato per i diritti dei bambini e dell’istruzione.
consiglio molto questo libro
Consiglio la lettura di questo libro perchè ci insegna molte cose e ti insegna a lottare per i tuoi diritti e a non mollare mai
Questo libro mi è piaciuto molto. Ti fa capire sul come vivono le ragazze in alcuni paesi del mondo, Mi è piaciuto anche che Malala lotta per i propri diritti senza mai mollare.
AURORA ASTOLFI 3F
Io ammiro Malala perché per lei è importante l’istruzione e ha combattuto per averla
AURORA ASTOLFI 3F
La storia di Malala mi ha colpito molto, lottare per i propri diritti in uno stato come il Pakistan non è assolutamente da tutti.
Questo libro dimostra a pieno il coraggio delle donne pakistane che si battono per i propri diritti, di cui vengono private anche anche al giorno d’oggi.
Il diritto di essere considerati umani è diritto di tutti e Malala lo dimostra con la sua lotta.
Malala è stata un grande simbolo e punto di riferimento per tutte le ragazzine nella sua omonima condizione, inoltre è riuscita a farsi valere per quello che era possibile, ha raggiunto i suoi obbiettivi e credo che sia veramente da ammirare e da prendere come esempio.
sono rimasta colpita dalla storia di questa ragazza, Malala, che lotta per avere il diritto all’istruzione e per migliorare le condizioni delle donne in alcuni paesi, mi è piaciuta
Questo libro mi ha fatto capire in che situazioni disumane vivono le ragazze in alcuni paesi del mondo, per me questa ragazza è stata molto coraggiosa. Questo libro mi è piaciuto molto
Questo libro mi è piaciuto molto. Mi ha colpito la voglia di combattere di Malala, che ha lottato per i diritti dei bambini e dell’ istruzione. Questa storia parla di amore, coraggio e perdono. Malala non odia il Talebano che le ha sparato. Lei è molto coraggiosa, perchè ha rischiato la sua vita per difendere i diritti dell’istruzione. Da questo libro si possono imparare molte cose. L’istruzione è un diritto di tutte le persone. Gruppo ( Matilde, Ilaria, Umberto, Duval ; marco 3B)
Questo libro parla della storia di Malala, una ragazza, che come molte altre, vuole i propri diritti, ma questi spesso le vengono negati e lei si ritrova a dover combattere per ricevere un istruzione. Stimo questa ragazza per tutto il coraggio che ha avuto e nella sua determinazione nel combattere per i diritti delle donne.
Questo libro mi ha fatto capire in che situazione stanno vivendo molte ragazze, a cui spesso addirittura istruirsi. Per me Malala è una ragazza molto coraggiosa che lotta per la libertà di molte ragazze con forte audacia.
Questo libro racconta in modo molto dettagliato la storia di una ragazza (Malala) alla quale vengono tolti i diritti. Mi ha colpito molto come descriva dettagliatamente anche i suoi familiari con cui passa le giornate più buie ma la cosa che mi ha colpito di più è il suo coraggio, il coraggio che ha avuto di opporsi in nome di tutta la sua popolazione.
Questo libro tratta diversi temi che sembrano sempre tanto lontani da noi, ma che sono vicini e ci riguardano. Malala è molto coraggiosa, non smette mai di lottare per i diritti che le spettano e non vuole rimanere nell’ignoto: vuole avventurarsi nel mondo esterno, capire e cambiare il mondo. Il libro racconta e spiega delle cose che non si leggiamo e impariamo nei libri di scuola, molte volte studiamo la situazione della città, del paese o del continente, ma spesso una domanda rimane senza risposta: come la vivono le persone civili? Questo libro è una risposta.
Questo libro mi ha colpito molto perchè racconta di una ragazza a cui i talebani hanno negato diritti importantissimi come quello all’istruzione. A me è piaciuto molto perchè parla di argomenti che ci sembrano lontani da noi ma che in realtà esistono ancora oggi, e molte donne, in alcuni paesi del mondo, non hanno ancora diritto all’istruzione. L’ho trovato un libro molto facile da capire anche se tratta argomenti molto complessi. Lo consiglio a tutti.
Un bel libro, che racconta di un mondo che non conosciamo così tanto e al quale non prestiamo troppe attenzioni!
Mi è piaciuto molto questo libro,perchè Malala a come cambiato modo di vivere rispetto Pakistan prima, secondo me se non c’era lei l’istruzione dei bambini e delle bambine non saranno ancora in dietro per adesso,le descrizione dell’autore mi rende facile a pensare Malala come viveva.
Sono rimasto colpito da un frase che ha detto :”l’istruzione è un nostro diritto.”molto realistico a differenza di alcuni libri che secondo me occasionalmento non è tanto realistico.
L’istruzione è una cosa molto importante per noi studenti, per alduti,per tutti,puo fare vedere la qualità ed educazione di una persona.
Si merita di questo premio Nobel.
Secondo me un libro molto facile adatto ai bambini di 12-13 anni anche per i adulti.
GRUPPO POWER RANGERS
Questo libro mi ha insegnato molte cose. Ho capito che l’istruzione è un diritto di tutte le persone.
Mi ha colpito molto il carattere di Malala che ha sempre lottato e pure rischiato la vita per ottenere i diritti dell’istruzione femminile, inoltre mi ha impressionato come una ragazza di soli quattordici anni sia riuscita a vincere il premio Nobel per la pace.
Grazie mille Irene!
Questo libro mi ha colpito perché parla di amore e di perdono, infatti Malala dichiara che non odia il Talebano che le ha sparato.
E’ una storia adatta ai bambini, ma che riesce ad esprimere il dolore che prova Malala nello smettere di frequentare la scuola.
Lei ama imparare cose nuove e da grande vorrebbe diventare una dottoressa per aiutare gli altri, e questo è una delle cose che mi ha maggiormente colpito di questa bellissima storia.
– I fenicotteri-
Questo libro ci è piaciuto molto perché ho capito la situazione di questi paesi e ho compreso la storia di questa ragazza. Siamo affascinati da come questa ragazza ha combattuto per i diritti delle donne e per il suo coraggio. Siamo sconvolti che ancora nel 2022 ci sono dei paesi che negano i diritti e le libertà delle donne. ( Gruppo 2: Camilla, Ellen, Giulia, Stefano, Tais, Andrea