In questi giorni sto preparando i tornei di lettura che farò a maggio. I tornei interclasse saranno 7 e, in complesso, presenterò 45 libri. 

Come fare a ricordare la trama di tutti i libri?

Ovviamente non si tratta di ricordare c’è scritto a pagina 108 de Il Guardiano del Cristallo. Ma è altrettanto ovvio che per presentare un libro in modo coinvolgente bisogna ricordare gli episodi interessanti e situazioni particolari che possano catturare l’attenzione di chi ascolta e la cosa richiede un notevole sforzo mnemonico.

Nel corso degli anni mi sono data un metodo per ricordare ciò che leggo.

Niente a che fare con le tecniche dei grandi maestri dell’arte della memoria – Cicerone, Quintiliano, Marsilio Ficino, Giulio Camillo e Giordano Bruno, anche se sarebbe interessante sperimentarle.

Molto più semplicemente, si tratta di 10 trucchi per ricordare quante più informazioni possibile rispetto a ciò che si legge.

Visionare velocemente il testo 

Prima di iniziare a leggere un romanzo, cerco di farmi un’idea di quello che contiene. Leggo la quarta di copertina, i risvolti, la prefazione e/o la postfazione e i titoli dei capitoli, se ci sono. In questo modo mi faccio una prima idea di quello che mi aspetterà leggendo il romanzo.

La tecnica della pre-lettura vale anche per gli articoli molto lunghi o i saggi. In questo caso, mi soffermo sui titoli dei paragrafi e/o sulle parole chiave che di solito sono evidenziate nel testo.

Scrivere aiuta a memorizzare

Se il libro è il mio, uso la matita per prendere nota di ciò che leggo. Ad esempio, quando leggo un romanzo uso

  • un punto esclamativo ! ai margini di un dialogo importante
  • un segno positivo + accanto alla descrizione del carattere dei personaggi
  • un segno negativo – per evidenziare passaggi cruciali della vicenda (pericoli, morti, complotti, ecc ecc)
  • un pallino O accanto alle descrizioni dell’ambiente.

Come avrete capito si tratta di un codice che mi serve per capire, a colpo d’occhio, di cosa si sta parlando in quel paragrafo.

Stabilite il vostro codice personale e applicatelo. Dopo le prime volte vi verrà automatico. Oppure sottolineate, prendete appunti, scrivete note. Scrivere aiuta tantissimo a memorizzare. 

Mi raccomando: fatelo solo sui vostri libri. Non credo che la bibliotecaria o il vostro amico apprezzerebbero i vostri geroglifici sul loro libro!

Farsi delle domande sul testo

Sembra banale, ma farsi delle domande per capire se si è compreso il senso del testo è un ottimo metodo per non perdersi dei pezzi per strada.

Cosa mi sta dicendo l’autore? Qual è il messaggio del libro? Qual è il significato del saggio o dell’articolo?

Se so rispondere a queste domande, significa che ho capito cosa sto leggendo. E se ho capito quello che sto leggendo, è più difficile che me ne dimentichi.

Immedesimarsi nella vicenda

Immaginarsi di vivere la situazione che stiamo leggendo o di partecipare all’azione descritta aiuta la nostra memoria a ricordare.

Una cosa che ricordo benissimo, nonostante siano passati 25 anni da quando l’ho letta, è l’inizio dei Commentarii de bello civili là dove Cesare ordina alle sue coorti di oltrepassare il Rubicone.

Perché? Perché io c’ero! Ero lì, a fianco del condottiero, in un momento solenne, epico ed impressionante quanto pochi altri della storia di quella che si sarebbe chiamata Italia.

Collegare ciò che si legge a qualcosa di familiare

Sono negata per i nomi. Figuriamoci se devo ricordarli a distanza di tempo.

Per sopperire a questo limite associo i nomi difficili a quelli dei miei amici e conoscenti.

Per esempio, nell’ultimo romanzo che ho letto la sorella del protagonista di chiamava Annad. Non Anna, nè Hanna, nè Annah. Ma Annad. Come fare a ricordarlo? L’ho associato a una mia amica che si chiama Anna di nome e il cui cognome inizia per la D.

Semplice, no?

Revisionare ciò che si legge

Ogni volta che riprendo la lettura, revisiono quello che ho letto la volta precedente. Non significa che rileggo da capo.

  • Do uno sguardo veloce alla pagina
  • Mi soffermo sui simboli, se li ho fatti.
  • Rileggo l’ultimo paragrafo.
  • Mi chiedo cosa stavano facendo i protagonisti prima che chiudessi il libro

Condividere con altri le nostre letture

Condividere con gli altri ciò che sto leggendo mi aiuta a fissarlo nella memoria. Anche scrivere un post del blog mi aiuta a farlo.

Se mi accorgo di non riuscire a raccontare bene ciò che ho letto, significa che non l’ho capito. Quindi parlare o scrivere di ciò che si legge serve sia a memorizzarlo che a revisionare quel che si sa.

Ripetere serve a ricordare

Arrendetevi. Chi ha poca memoria deve allenarla. E’ una palla, lo so. Ma ripetere le cose lette rafforza la memoria.

So ancora recitare Il sabato del villaggio a distanza di 40 anni da quando fui costretta a impararlo. L’avrò ben ripetuto, o no?

Leggere ad alta voce

Quando devo parlare a un uditorio (colleghi, studenti, alunni…) mi preparo leggendo il materiale che presenterò ad alta voce.

Il supporto – slide, fotocopie, appunti – non importa. E’ importante, per me, sentire il suono della mia voce che dice quelle cose che il giorno dopo andrò a dire in aula.

Non voler ricordare tutto

Non pretendete di ricordare tutto. L’ansia di voler ricordare tutto è la peggior nemica della memoria. Oltretutto voler ricordare anche i dettagli non serve. Molto meglio focalizzarsi sui concetti principali, accettando di perdere le informazioni secondarie e collaterali.

Vi lascio un ultimo consiglio. 

Scegliere la strategia che funziona meglio per noi

Io non ricordare tutto allo stesso modo. A volte uso l’associazione, a volte la derivazione logica, spesso l’immaginazione. A volte funziona il fatto di concentrarmi su concetti chiave che sono alla base di altri.

Non so dirvi quando applico una tecnica e quando un’altra. Posso dirvi che le associazioni, di solito, scattano liberamente e che l’immedesimazione, nel mio caso, funziona SEMPRE.