Tempo da lupi di Francesco D’Adamo è un libro distopico e amaro. E’ ambientato nella “terra di nessuno” in cui, appunto, non si incontra nessuno. E’ la notte di Natale, altro motivo per cui in giro non ci sia nessuno. Oltretutto è in corso una tempesta di neve.
In mezzo a questo niente si trova Giovannino – detto Ti-Jean, Quattrocchi, o Spostati-Mezza-Cartuccia, che alla fine, a ben pensarci, è lui stesso un perfetto “signor nessuno” con le radici spezzate dalla tragica morte dei genitori e un futuro incerto, tutto da costruire.
Le premesse non incoraggiano alla lettura, lo so, ma la storia ve la racconto ugualmente.
Il riassunto di “Tempo da lupi” di Francesco D’Adamo
E’ quasi Natale, nevica, fa freddo, ma Giovannino non può starsene a casa in santa pace come fanno tutti gli altri. No. Perché l’Ingegnere ha chiamato: nella Terra di Nessuno c’è un branco di cani randagi da cacciare, e suo fratello Otello deve trovare subito una soluzione definitiva.
Il fatto è che da quando sono morti i loro genitori Otello deve mantenere entrambi e accetta lavori improbabili, tra i quali c’è anche quello di andare a Natale in una fabbrica fatiscente, in una periferia desolata, a cacciare un branco di cani rognosi. E quindi, volente o nolente, Giovannino viene trascinato fuori casa.
I guai iniziano subito e il dottor Spock – l’amico immaginario di Giovannino – sembra profetizzarli: Otello si arrampica sul tetto di un capannone abbandonato e cade, ferendosi seriamente, il cellulare va fuori uso, la notte cala lentamente insieme alle temperature, i lupi (altro che cani randagi) sono sempre più vicini e minacciosi.
Giovannino dovrà occuparsi di Otello, affrontare le sue paure e i fantasmi di un passato lontano, che chiedono di non essere dimenticati.
La recensione di “Tempo da lupi” di Francesco D’Adamo
Tempo da lupi è il classico romanzo di formazione, che vede il protagonista partire da una situazione svantaggiata ed evolvere nel corso della storia, acquisendo quelle competenze e esperienze che lo aiuteranno a crescere.
Giovannino non ha un presente facile, ma ha un passato e un futuro. Ma per arrivare a questo futuro – il suo futuro – deve affrontare tantissime prove e superare tantissimi pericoli. Deve lottare con una serie di figure che forse sono reali, ma forse anche no. Forse la tempesta di neve, il grave incidente al fratello Otello, i lupi, la fame, la sete, il freddo, i fantasmi, la sparizione del dottor Spock sono la materializzazione delle sue paure.
Poi c’è la solitudine. Più di tutto il resto, è la solitudine ciò con cui Giovannino deve fare i conti. La solitudine di tutti noi, quando ci sentiamo perfetti signori nessuno.
Eppure Giovannino ce la fa. Con l’aiuto di due derelitti. Lo sconclusionato Frankzappa, che si sposta nella Terra di Nessuno a bordo del suo Volkswagen anni ’60, una lunga coda di cavallo bianca e una pipetta dall’odore sospetto tra i denti. E un cane randagio, così brutto da non avere neanche la dignità di un nome, ma solo il soprannome di Tignoso.
Un libro breve, ma difficile. Sicuramente. Come difficile è diventare adulti. Merita di essere letto.
Chi è Francesco D’Adamo
Ultime due parole su D’Adamo, che non ha un sito web, ma è un personaggio particolare che merita di essere conosciuto. Insegnante, giornalista, scrittore, si occupa da sempre di marginalità, di disagio giovanile, di periferie.
Per saperne di più, potete leggere qualcosa di lui sul sito della casa editrice di molti suoi libri, la EL, oppure sul sito del progetto Adotta un autore promosso dalla Provincia di Pesaro-Urbino.
Su Youtube invece potete vedere un’intervista nella quale D’Adamo stesso parla dei temi che gli piace trattare nei suoi libri. Eccola
La scheda editoriale
- Titolo: Tempo da lupi
- Autore: Francesco D’Adamo
- Casa editrice: EL
- Età di lettura: dai 10 anni
- Consigli di lettura: a chi a volte ha paura di non farcela a crescere
non ho ancora capito chi è il dottor Spock??
Ciao Andrea, il Dottor Spock è un personaggio immaginario, una specie di amico che è nato dalla fantasia di Giovannino!
gruppo: M.L.P.S. (Migliori Libri Per Sempre)
Mi è piaciuto molto questo libro perchè è avventuroso come piace a me e ti invoglia a continuare a leggerlo. Molti miei compagni di classe dicevano che non si capiva molto, ma non mi è sembrato poi così difficile. Soltanto all’inizio è un po’ noioso e non si capisce bene che il dottor Spock sia solo un personaggio immaginario, ma nel complesso mi è piaciuto questo libro e lo consiglierei ai ragazzi della mia età.
E’ un libro difficile per tanti motivi. Soprattutto perché cerca di dare concretezza alle paure che abbiamo un po’ tutti. Perdere i genitori, perdere i punti di riferimento, rimanere soli, dover lottare per sopravvivere. Grazie del tuo commento e del passaparola!
Questo libro mi è piaciuto molto perché racconta di un bambino, di nome Giovannino, che anche davanti ad un così grande problema (curare il fratello Otello) non si arrende e fa di tutto pur di salvare suo fratello. Mi sono piaciuti molto i personaggi di questo libro, ma il mio preferito è Giovannino. Mi piace per il suo coraggio (se mi fossi trovata al posto suo sarei di sicuro morta sbranata dai lupi!) e per la sua curiosità (perché lui non si è fermato davanti a quelle scale inquietanti ed ha proseguito pur di scoprire ciò che c’era là sotto). Consiglio questo libro a ragazzi appassionati di storie avventurose.
Il libro tempo da lupi mi è piaciuto tantissimo perché parla di una fantastica avventura di due personaggi nella terra di nessuno .Il linguaggio è un’po difficile ma sono riuscita a leggere senza problemi
Ottimo Ibrahim! Molto bravo!
il libro tempo da lupi è veramente molto bello,già dalla trama mi era sembrato pieno di avventure,è carino perchè ci sono questi due personaggi che sono soprannominati in diversi modi a seconda delle loro qualità e caratteristiche.Lo consiglio a tutti i ragazzi, anche se all’inizio sembra un po noioso,ma dopo diventa molto carino.Il linguaggio è un po’ complicato ma si riesce a leggere tranquillamente.
“WE ARE THE BEST”
Brava Emma, grazie per il tuo commento!
Il libro tempo da lupi mi è piaciuto perchè parla di due fratelli,che incontrano personaggi strani oltre a un branco di lupi feroci che secondo me rappresentano le paure di Giovannino. c’è un po di suspance perchè non si sa che cosa gli accadrà loro. Il linguaggio non è facile da capire per la nostra età. consiglio il libro a chi è appassionato di storie d’avventura.
Ciao Andrea anche io credo che il branco di lupi rappresenti le paure e le diffivolta che Giovannino deve affrontare per crescere! Grazie!
Il libro tempo da lupi è stato molto bello , mi è piaciuta la storia perché narra la storia di un ragazzo che per sua sfortuna perde entrambi i suoi genitori in un incidente stradale .questo libro lo consiglio ai prossimi cercatori di avventura fra le pagine di libri.
Simone Fontanazzi 1 b. Lo ok the book
Bravo Simone sia per il commento sia perche’ l’hai spostato nella pagina corretta!
Il libro tempo da lupi di Francesco D’Adamo é stato carino perchè narra una storia con protagonisti due fratelli,che incontrano personaggi fantastici oltre a un branco di lupi.Alcune pagine spaventano un pò perchè non sai cosa accadrà ai due fratelli e se quello più grande riuscirà a sopravvivere. Il linguaggio non è facile da capire perchè a volte incontravo parole che non conoscevo, altre invece erano incomprensibili. Io consiglio questo libro a chi è appassionato di lettura e a chi ama i libri di avventura.
Benedetta Bussei
gruppo: bibliografi
Scuola media Cibeno; gruppo reading team ,classe 1C
Appena letta, la trama ci sembra avvincente e avventurosa e le descrizioni dei luoghi e dei personaggi sono molto accurate e precise… in ogni caso dopo un paio di capitoli ti confonde la mente perchè ci sono molti personaggi che compaiono dal nulla e non sono per niente attinenti alla trama, come la contessina e il Dottor. Spok (che tra l’altro non si sa se è frutto dell’immaginazione del protagonista o se fisicamente presente).Oltretutto l’ autore passa da raccontare ciò che succede al protagonista a quello che accade a un personaggio mai nominato prima( come il cane Attila che oltretutto non spiega nemmeno che è un cane) e questo ci confonde ancora di più. I fatti narrati in questo libro sono molto ripetitivi, e per questo, anche noiosi. Questa storia è molto avventurosa soprattutto per i protagonisti che devono affrontare un momento di panico (come tin-jean con suo fratello) e anche cercare di sopravvivere con quello che hanno (come vuole far capire l’autore). Nel complesso questo libro è molto dettegliato, ma montono e poco comprensibile.
squadra MANGIALIBRI scuola CIBENO classe 1C
questo libro non ci ha entusiasmato particolarmente, ci sembra un po’ ripetitivo. La trama è molto carina perché racconta una storia di sopravvivenza, anche i personaggi e i luoghi vengono descritti in modo molto meticoloso e coinvolgente. Nonostante ciò, alcune situazioni non sono pienamente comprensibili, come ad esempio l’intervento della bambina fantasma. Dal racconto si può notare quanto possa essere forte un legame tra fratelli, talmente forte da far superare ogni ostacolo. Concludiamo quindi col dire che, anche se scritto in modo non troppo comprensibile, può trasmettere un messaggio profondo che merita di essere recepito.
Per noi la trama è piuttosto avventurosa e ricca di colpi di scena. L’ambientazione ci sembra adatta per un racconto d’avventura nella periferia di Milano, però alcuni personaggi, secondo noi, non sono molto pertinenti con la trama generale (per esempio il fantasma oppure l’alieno). Giovannino sembra protagonista di un programma di sopravvivenza, dove deve cercare di difendere suo fratello e se stesso, di mangiare, di riscaldarsi e di lottare contro la solitudine. E’ tutto molto ripetitivo ed estenuante, come di fatto vuole intendere l’autore, nella parte in cui Giovannino si trova solo nel capannone. L’autore fa capire molto bene la situazione in cui si trovano i due fratelli: descrive molto bene il capannone in cui si trovano e in generale tutte le ambientazioni. I fatti sono raccontati con discreta chiarezza perché, secondo noi, nel descrivere alcuni personaggi l’autore va a narrare particolari che sono superflui o che non incidono sulla trama del racconto. La morte dei genitori di Otello e Giovannino, di cui si parla con una certa malinconia, rende il tutto ancora più angosciante. Nel complesso la narrazione è molto avventurosa, l’ambientazione adatta e i personaggi pertinenti, tranne alcuni casi, non erano affatto pertinenti rispetto alla trama del racconto.