Victoria sogna è un romanzo scritto da Thimothée de Fombelle, uscito in lingua italiana nel 2017 per i tipi della casa editrice Terre di Mezzo. La storia è brevissima e scorrevole anche grazie a una trama avventurosa, ricca di fantasia e un po’ di umorismo. Così il lettore arriva quasi di un soffio al finale, che propone in modo delicato e poetico una riflessione su problemi reali e gravi del nostro tempo.

Nel 2018 il romanzo ha vinto il Premio Andersen nella categoria 9-12 anni con questa motivazione:

“Per la storia travolgente e intensa capace di giocare con l’avventura e il mistero mentre racconta di crescita e relazioni, dentro e fuori la famiglia, senza scordare le dimensioni storiche e sociali del nostro tempo. Per l’amoroso e partigiano omaggio al potere della lettura e della fantasia come occasioni di cambiamento, personale e collettivo. Per la felice intuizione di un’edizione italiana che affianca alla traduzione alta l’originale apporto delle illustrazioni”.

Lo stile narrativo dell’autore e le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio che accompagnano il testo sono adatte a un pubblico di bambine e bambini di 9 e 10 anni. Per i temi che Fombelle affronta Victoria sogna può essere proposto anche fino agli 11 anni.

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Il riassunto di “Victoria sogna”

Victoria è una ragazzina che abita nel piccolo paese di Chaise-sur-le-Pont, in Francia. Le sue giornate si snodano tra casa, scuola e biblioteca. Niente sport, niente animali domestici, nessuna amica del cuore… La sua è una vita assolutamente tranquilla e abitudinaria. Anche troppo, per i suoi gusti.

La sua famiglia è “terribilmente” normale: i genitori sono spesso fuori per lavoro e attualmente la sorella maggiore è in Italia, in gita di classe. La cosa più eccitante che può accadere durante le rare riunioni familiari è parlare del paté in tubetto, un prodotto rivoluzionario al quale il padre sta lavorando da ben tre anni.

Anche alla scuola Pierre-Martial è sempre tutto uguale, mai che accada qualcosa di speciale.

Eppure Victoria vorrebbe vivere le avventure emozionanti che legge nei suoi libri preferiti: affrontare missioni pericolose, intraprendere viaggi indimenticabili, lanciarsi in sfide e inseguimenti… insomma qualsiasi cosa pur di sfuggire al solito tran-tran!

L’occasione gliela offre su un piatto d’argento il suo amico Jo, quando le chiede se anche lei ha incontrato i tre cheyenne che si aggirano in paese. Victoria non crede alle sue orecchie! Tre cheyenne a Chaise-sur-le-Pont? Incredibile! Avranno qualcosa a che fare con il costume da cowboy che suo padre indossa ogni tanto di nascosto? E con la misteriosa sparizione di alcuni libri dalla mensola della sua cameretta? E con l’altrettanto enigmatica sparizione dell’orologio appeso al muro di casa sua?

L’autore afferma che da questo punto della storia ogni lettore è libero di credere o meno a ciò che legge, perché la vicenda assume una piega davvero insolita.

Lea Garcia, la più bella della Pierre-Martial, sostiene che i tre cheyenne stanno da lei e insinua maliziosamente di sapere cosa sta succedendo tra Victoria e Jo. Victoria si arrabbia tantissimo, ma Jo le spiega come stanno le cose. I tre cheyenne non sono altro che i protagonisti di un libro della biblioteca comunale, rientrato sugli scaffali dopo essere stato preso in prestito da Lea. E le chiacchiere su di loro girano da un po’ di tempo.

Victoria non gli crede, anche perché, all’uscita della biblioteca, intravede suo padre con gli stivali da cowboy che spuntano da sotto l’orlo del soprabito. Perché li indossa? Ma soprattutto, dove sta andando?

I due decidono di seguirlo e si nascondono nel baule della macchina. Dopo un breve viaggio l’auto si ferma e i due sentono frammenti della conversazione tra il babbo e un tizio a proposito di un certo Big Buffalo. La vicenda assume toni ancora più misteriosi e davvero preoccupanti. Forse il babbo sta rischiando la vita.

Per una serie di circostanze rocambolesche, Jo esce dal baule e la macchina riparte senza di lui. Il giorno successivo, Victoria lo cerca per proseguire le indagini sul conto del padre partendo dalla ditta di patè in cui lavora.

Scoprono così una verità allo stesso tempo dura e commovente.

Il babbo ha perduto il lavoro quasi 10 mesi prima e ha accettato un lavoro da figurante, pur di non impensierire la famiglia e continuare a garantirle lo stesso tenore di vita. I libri spariti dalla mensola della cameretta di Victoria gli hanno fatto compagnia durante le lunghe pause dal nuovo lavoro e l’orologio da muro, beh, quello è stato venduto per permettere alla sorella di Victoria di partire in gita scolastica.

La recensione di “Victoria sogna”

Victoria desidera una vita piena di avventure, una vita folle, una vita più grande di lei. E tutti intorno non fanno che ripetere “Victoria sogna”. Eppure, come biasimarla! A chi non è mai capitato di desiderare una vita diversa, più eccitante, più sorprendente di quella che viviamo giorno dopo giorno? Certamente è bellissimo sognare, desiderare, volere. Una vita senza sogni rischia di farci appassire prima del tempo.

Ma non per questo dobbiamo lasciare che le nostre fantasie ci distraggano dalla realtà che ci circonda. Quando andiamo alla ricerca di quello che sembra mancare, spesso trascuriamo ciò che abbiamo. Quando passiamo il tempo a pianificare e fare progetti faraonici, a volte rischiamo di perdere le piccole gioie che la vita ci offre ogni giorno.

E quello che succede a Victoria che a furia di sognare ad occhi aperti non si accorge di cosa sta succedendo in casa sua. Eppure nessuno può rifugiarsi per sempre nel mondo dei sogni. Presto o tardi bisogna guardare in faccia alla realtà e affrontare gli ostacoli senza tentennamenti.

Su chi fare affidamento, in questi casi? Su se stessi, certamente, ma anche sui nostri familiari e sugli amici. Victoria non è sola nell’affrontare i problemi. Per quanto le scocci, c’è Jo a vivere insieme a lei uno dei momenti più difficili della sua giovane vita, consolandola e facendole capire che per quanto la situazione sia seria, col tempo tutto si aggiusterà. 

Ecco, Fombelle insegna qualcosa a tutti noi. Cioè che anche la vita di tutti i giorni è dotata di una sua intrinseca bellezza e noi dobbiamo imparare a guardarla e riconoscerla. Si tratta della bellezza che sta nelle cose che abbiamo – la famiglia, gli amici, la casa, i compagni di scuola – e di cui spesso non ci curiamo. E anche le cose brutte che ci capitano come le difficoltà, la fragilità, l’incertezza del domani hanno un senso: quello di farci riconoscere l’importanza della rete dei nostri parenti e amici.

Facciamo come Fombelle ci insegna, allora. Coltiviamo i nostri sogni, senza perdere di vista il “qui e ora”.

La scheda editoriale

  • Titolo: Victoria sogna
  • Autore: Timothée de Fombelle
  • Illustratrice: Mariachiara Di Giorgio
  • Traduttrice: Maria Bastanzetti
  • Casa editrice: Terre di Mezzo
  • Età di lettura: dai 9 anni

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