Un tesoro trafugato, un barcone di profughi siriani, continui furti di cibo nella cucina di un ristorante turco, una bambino vestito all’antica che appare e scompare, due ragazzi che indagano e l’atmosfera rallentata e magica di un paese innevato del nord Europa.

Questi gli ingredienti de Il bambino argento (Silverpojken) di Kristina Ohlsson, un romanzo che rispetta le prescrizioni del giallo classico e in alcune parti si tinge di mistery, in cui l’autrice affronta temi di scottante attualità: la crisi economica, l’integrazione in un luogo diverso da quello di origine e la solidarietà nei confronti degli immigrati.

Protagonisti del romanzo sono due dodicenni – Aladdin e Billie – alle prese con ben due intricati misteri da risolvere e una serie di problemi reali e urgenti, che richiedono altrettanto coraggio e intelligenza. Oltre a loro, una serie di personaggi secondari, che a volte aiutano, spesso confondono le acque.

Il bambino argento
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Il riassunto di “Il bambino argento”

Una nevicata così, a novembre, a Åhus non se la ricordava nessuno. Il suolo è ricoperto da una spessa coltre di neve e il fiume è talmente ghiacciato che ci si può pattinare sopra senza pericolo. Aladdin e Billie sono entusiasti di questo luna park naturale e dopo la scuola si ritrovano per giocare a palle di neve e pattinare.

L’incanto non dura a lungo: una serie di eventi, apparentemente scollegati, non tarda ad arrivare e pone fine all’idillio.

Da una settimana qualcuno si intrufola ogni notte nel Turken, il ristorante dei genitori di Aladdin, e ruba ingenti quantità di cibo dalla dispensa. Non si tratta solo delle polpette Mirja avanzate ma di furti consistenti, in grado di mettere in ginocchio un’attività già in difficoltà a causa della crisi.

Il settore della ristorazione non è più redditizio come una volta e i genitori di Aladdin hanno già dovuto vendere sia la casa che l’houseboat su cui dimoravano d’estate per trasferirsi nella vecchia torre idrica, negli spazi non occupati dal ristorante.

La polizia è stata avvertita, ma pare abbia di meglio da fare.

Il fatto è che gli ammanchi di cibo potrebbero dare il colpo di grazia alle finanze e l’attività rischia davvero di fallire, cosa che potrebbe convincere i genitori a lasciare la Svezia e trasferire tutta la famiglia in Turchia.

Per Aladdin l’idea di andare in Turchia, che non ha mai visto se non per alcune brevi giorni di vacanze, è davvero intollerabile, tanto più che a Åhus ha un sacco di amici e di ricordi, va bene a scuola, parla meglio lo svedese che il turco, di cui conosce solo poche parole.

Anche Billie non vuole sentire parlare della partenza del suo migliore amico e gli propone di indagare per scoprire il misterioso autore dei furti.

I primi sospetti cadono su Mats, il lavapiatti del Turken, solitario e scontroso. I genitori di Aladdin lo considerano una persona fidata e stravedono per lui, ma è anche vero che, oltre ad Aladdin e ai genitori, Mats è l’unico ad avere le chiavi del ristorante. Se non è stato lui, potrebbe aver prestato le chiavi a qualcuno…

E se invece fosse stato quello strano bambino che gira in mezzo alla neve col maglione a righe e i pantaloncini corti? Aladdin lo ha già incrociato due volte nei dintorni del ristorante e gli anche chiesto se si fosse perso, ma il bambino non gli ha risposto e, dopo aver corso dietro la torre idrica, è praticamente svanito nel nulla.

Nel porto di Åhus è, poi, apparso da qualche tempo un misterioso barcone carico di profughi siriani. Nessuno è sbarcato, dato che nessuno ha i documenti in regola. D’altra parte nessuno vuole lasciare le acque territoriali svedesi, primo passo per ottenere il permesso di soggiorno in Europa. La città è divisa: pochi mettono da parte i pregiudizi e lasciano aperta la porta del cuore, altri sono apertamente ostili, molti sono sospettosi. E se il ladro fosse proprio uno dei clandestini del barcone?

Il tempo stringe, i genitori di Aladdin sembrano troppo impegnati a risolvere i loro problemi. Tocca quindi a Aladdin e Billie mettersi a indagare sul serio, con l’aiuto della loro amica Simona.

Al mistero del cibo rubato se ne aggiunge un altro, quello dell’argento scomparso da un laboratorio orafo molti anni prima, che Aladdin ha scelto come oggetto di una ricerca scolastica. Il furto era avvenuto durante una notte tempestosa ed era stato attribuito a un rivale in amore dell’orafo Larsson. La cittadina si era divisa tra innocentisti e colpevolisti, ma l’argento non era mai stato ritrovato e il vero colpevole non era mai stato scoperto. Anche in quel caso, c’entrava un bambino, ritratto in una vecchia foto conservata all’archivio parrocchiale in maglione a righe e calzoni corti.

E così, inizia un’indagine ricca di colpi di scena, in cui si intrecciano storie antiche e moderne, verità taciute per anni, calunnie e tanti bambini. Bambini di oggi e bambini del passato, bambini svedesi e bambini siriani.

Tra tutti quello strano bambino che nessuno dice di conoscere e che appare e scompare nel nulla senza lasciare impronte sulla neve, proprio come un fantasma.

La recensione di “Il bambino argento”

Il bambino argento è il secondo romanzo che ha come protagonisti Aladdin e Billie, dopo Bambini di cristallo. E’ già stato pubblicato anche il terzo della saga – Angeli di pietra – che ha come protagonista Simona.

Il romanzo ha una trama semplice, così come semplice e lineare è lo stile, come è giusto che sia per i prodotti editoriali pensati per i giovanissimi. Le descrizioni accurate, la storia coinvolgente e l’intreccio pieno di colpi di scena lo rendono una piacevole lettura anche per gli adulti.

La scheda editoriale

  • Titolo: “Il bambino argento
  • Autore: Kristina Ohlsson
  • Casa editrice: Salani
  • Età di lettura: dagli 11 anni in su
  • Consiglio di lettura: Per chi ama il giallo nordico.

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