L’ombra dello sciacallo di Didier Convard è un romanzo in cui mistero, suspence ed esotismo si intrecciano perfettamente. La trama è molto semplice: a distanza di pochi giorni tre egittologi francesi in pensione vengono uccisi. Nel luogo del delitto nessun indizio tranne un intenso profumo di menta, incenso e legno di cedro. Trent’anni prima avevano partecipato allo scavo archeologico di una misteriosa tomba egizia. Quale terribile segreto custodivano da tanti anni?

Pubblicato per la prima volta nel lontano 1998 con il titolo di I tre delitti di Anubi e ristampato nel 2018, L’ombra dello sciacallo fa parte di Giallo e Nero, la collana della Piemme rivolta agli investigatori in erba.

Crimini misteriosi e intricati che mettono alla prova le capacità di detective dei giovani lettori con una serie di indizi e indagini serrate.

Di questa serie ho già letto Il gioco dell’assassino di Sandra Scoppettone.

L'ombra dello sciacallo
Clicca sull’immagine per comprare il libro

Il riassunto di “L’ombra dello sciacallo”

Parigi, primi giorni d’autunno.

Il professor Léonard Mélisson è un famoso egittologo, che, ritiratosi in pensione da tempo, vive solo in una villetta di periferia.

Una mattina Mélisson riceve una busta sigillata priva di mittente e destinatario. Incuriosito, la apre e nota che la busta contiene un unico foglio bianco, ripiegato in quattro parti. Il foglio emana un forte odore di menta.

Mélisson terrorizzato realizza di essere sul punto di essere ucciso. Da chi? Stando alle sue grida, nientemeno che da Anubi, il Dio Sciacallo.

Più tardi la domestica e il vicino di casa, il professor Jean-Benoit Béranger, lo trovano riverso nel suo studio, con ancora la posta profumata di menta tra le mani. Alla polizia accorsa sul luogo dichiarano che un gatto è uscito di casa nel momento in cui loro sono entrati.

L’autopsia dirà che Mélisson è stato ucciso da una punta avvelenata conficcata nella nuca. Tra le sostanze identificate c’è anche l’estratto di menta.

Il giorno dopo viene trovato morto un ex collega di Mélisson, tal Antoine Rébouvile, che tra la fine del ’61 e l’inizio del ’62 aveva partecipato a una campagna di scavi a Deir El-Medina nel corso della quale erano state tratte dalla sabbia la testa dello Sciacallo sacro e il sarcofago dell’architetto Pazer. Anche Rébouvile è stato ucciso da una punta avvelenata conficcata nel collo e sul luogo del delitto si aggira un gatto che emana un intenso odore di incenso.

Passano pochi giorni e anche il terzo archeologo che aveva preso parte alla spedizione, Henri Lamorrisse, viene ucciso. Sul luogo del delitto, ancora una volta, un gatto e un penetrante odore di legno di cedro.

L’investigatore Sébastien Victor non sa che pesci prendere: i tre delitti sono certamente collegati tra di loro, ma si rifiuta di credere che siano opera dell’ombra dello Sciacallo come gli indizi disseminati dall’assassino vorrebbero far credere.

Per fortuna non è solo nelle investigazioni: lo aiuta suo figlio Quentin, un ragazzino sveglio dotato di un quoziente intellettivo superiore alla media e di una memoria formidabile che lo aiuta a mettere in relazione dettagli sfuggenti e a trovare la chiave per risolvere il delitto. Che sta in una foto non ufficiale degli scavi archeologici del gennaio 1962.

La recensione di “L’ombra dello sciacallo”

Didier Convard è uno scrittore francese conosciuto in patria come sceneggiatore e illustratore dei fumetti della rivista Tintin.

Con L’ombra dello sciacallo si misura col genere giallo e ci propone un’atmosfera esotica e un po’ rétro: l’Antico Egitto, le tombe di Deir-el-Medina, il ritrovamento di una misteriosa mummia, l’ombra di Anubi, il dio sciacallo. Trent’anni dopo lo scavo, a Parigi avvengono tre strani omicidi: le vittime sono gli anziani egittologi che presero parte alla missione archeologica.

Il caso è intricato e un ragazzo senza grande esperienza, ma dotato di logica, intelligenza e acume riesce a risolvere brillantemente il caso.

La storia e avvincente e verosimile nell’insieme, c’è un giusto equilibrio tra azione, descrizioni e dialoghi, i dettagli sono stati curati e non ci sono sviste o scivoloni, il titolo è accattivante.

Ce n’è a sufficienza per piacere a ragazze e ragazzi di 10-11 anni che sognano di diventare archeologi … o detective!

La scheda editoriale

  • Titolo: L’ombra dello sciacallo
  • Autore: Didier Convard
  • Casa editrice: Piemme
  • Età di lettura: dai 10 anni
  • Consigli di lettura: a chi ama scoprire il colpevole raccogliendo gli indizi e seguendo l’autore passo dopo passo

Se vi ho incuriosito e volete leggere L’ombra dello sciacallo, potete cercarlo sugli scaffali delle biblioteche pubbliche e richiederlo in prestito. In alternativa, potete acquistarlo su Amazon https://amzn.to/30tDJk9.