Una società accogliente e solidale passa anche attraverso l’allestimento di uno scaffale multiculturale in biblioteca. Da questa convinzione è nato Lo scaffale multiculturale di Vinicio Ongini, un saggio inserito dalla Mondadori nella collana Infanzie.

L’autore si rivolge in primo luogo agli operatori delle biblioteche pubbliche e, in seconda battuta, a tutti i soggetti che lavorano in ambito culturale, scolastico, sociale per l’integrazione.

Il libro orienta il bibliotecario nella costruzione di uno spazio dedicato agli immigrati, che favorisca la conoscenza della lingua e della cultura italiane agli immigrati e che consenta loro di mantenere contatti con la loro cultura d’origine.

Il riassunto

Lo scaffale multiculturale è il capitolo dedicato alla definizione di scaffale multiculturale, alle sue finalità, ai modelli di riferimento e alle metodologie per scegliere testi e materiali.

Un decalogo di tipologie di testi e materiali passa in rassegna:

  • libri di divulgazione
  • fiabe e storie
  • libri in lingua originale, bilingui, plurilingui
  • libri indirettamente multiculturali
  • storie di immigrazione
  • storie di emigrazione
  • multimedialità, giochi, mostre
  • alfabetizzazione linguistica

In Come si usano i libri dello scaffale multiculturale, Ongini presenta una serie di buone pratiche messe in campo da biblioteche territoriali per la promozione dei materiali ospitati dallo scaffale multiculturale.

Sia questo che La biblioteca multietnica sono saggi che hanno molti anni sulle spalle. Molti titoli segnalati non sono più reperibili in commercio. In ogni caso, il tema è ancora caldo e i testi citati da Ongini sono stati acquisiti da tantissime biblioteche e sono ancora disponibili.

Non credo valga la pena di tornare ancora sul tema multietnico o multiculturale? che ha tanto dato da parlare agli addetti ai lavori attorno al 2000. Così come non mi ha interessato molto il capitolo Quando un libro per ragazzi è accusato di razzismo che riporta alcune polemiche sorte anni fa attorno ad alcuni titoli.

Se un libro ha connotazioni razziste, ce ne accorgiamo subito. Meno polemica gli si costruisce attorno, meno pubblicità gli si fa. Basta gettarlo nella spazzatura.