Non è mai troppo presto per introdurre i bambini all’arte. I piccoli sanno percepire e raccontare le emozioni molto meglio di noi e avvicinarli all’arte potrà stimolare la loro creatività e ispirarli a riprodurre opere d’arte o addirittura a creare qualcosa di originale. Anche per voi genitori sarà una scoperta: vi accorgerete che i vostri figli hanno gusti ben definiti!
La collana Grandi Albi Moma di Fatatrac è una splendida iniziativa editoriale della casa editrice di Casalecchio di Reno (Bo), fondata nel 1981 dalla pedagogista Nicoletta Codignola. Nel corso degli anni Fatatrac ha pubblicato libri per bambini e ragazzi soprattutto di autori italiani e si è distinta nel panorama editoriale del settore per i contenuti sempre accurati, la qualità delle illustrazioni e l’impegno educativo.
Tra gli albi illustrati a catalogo spiccano i Grandi Albi Moma, una collana di volumi d’arte ideata dal Museum of Modern Art di New York per introdurre i più piccoli nei temi e nelle correnti dell’arte moderna e contemporanea.
I titoli pubblicati finora sono:
- Il giardino di Matisse
- La piccola Charlotte filmmaker
- Ai tempi di Degas
- La mela di Magritte
- Sonia Delaunay, una vita a colori
- Yayoi Kusama, da qui all’infinito
- La grande mappa della metropolitana di New York
Vi racconto di cosa parlano.
Il giardino di Matisse di Samantha Friedman
E’ il primo albo illustrato della collana in cui mi sono casualmente imbattuta e nelle scorse settimane l’ho recensito qui.
L’albo è nato dalla volontà della casa editrice del MoMA di divulgare ai più piccoli i contenuti della mostra su Henri Matisse dal titolo THE CUT OUTS. L’esposizione gettava uno sguardo sull’ultima produzione artistica del famoso pittore francese, che alla fine degli anni Quaranta si dedicò quasi esclusivamente alla tecnica del ritaglio della carta come forma di espressione artistica.
In Il giardino di Matisse i piccoli lettori scoprono la vita quotidiana di un Matisse vecchio e malato, costretto a casa dalla malattia, che tuttavia riesce ancora a nuotare coi pesci e a volare con gli uccelli. Come è possibile? Grazie alla sua arte! I bambini scoprono, infatti, che dei semplici ritagli di carta bianca possono creare un mondo, a partire da un meraviglioso giardino, e dare un senso alla vita fino agli ultimi giorni.
L’albo è illustrato in modo davvero magnifico e contiene la riproduzione di otto capolavori di Matisse. Alcune aperture permettono di apprezzare le immagini in formato più grande. Il linguaggio è semplice e vicino all’esperienza dei bambini.
Credo che dopo la lettura di questo albo nessun bambino resisterà alla tentazione di prendere carta e forbici e creare il suo mondo sotto forma di collage!
La piccola Charlotte Filmmaker di Frank Viva
Il secondo albo che vi presento è dedicato alla cineasta tedesca Lotte Reiniger, la maggiore esponente della tecnica delle ombre cinesi o silhouette animate dei primi del Novecento.
Charlotte vive a New York con i suoi genitori e il gatto Macchia. Fin dal primo momento in cui facciamo la sua conoscenza, ci appare in tutta la sua originalità. Ha caschetto nero con il ciuffo sparato, gli occhialoni tondi dalla montatura nera, un vestito nero a pois bianchi da cui escono due calzini rigorosamente neri a righe bianche.
A scuola il maestro Colorpulce le ha detto che il bianco e il nero non sono colori, ma opposti, ma francamente Charlotte se ne infischia: lei va pazza per il bianco e nero e per il cinema!
Ecco allora che la vediamo in giro con la sua telecamera a caccia di soggetti adatti: una suora, un serpente a sonagli, un pinguino o il gatto nero Macchia.
Scoraggiata dal fatto che nessuno condivide la sua passione per il chiaroscuro, Charlotte si rifugia prima in un cinema, dove proiettano un vecchio film di De Sica, e poi al MoMA, dove conosce la signora Scarlet, che le fa scoprire le silhouette animate di Lotte Reiniger.
Charlotte è assolutamente entusiasta e da questo momento le cose iniziano a cambiare velocemente! E’ pronta per girare il suo film-capolavoro e Scarlet le propone di proiettarlo niente di meno che al MoMA! Ma il pubblico che ama i colori, riuscirà ad appezzarlo?
Il mio albo illustrato preferito, scritto e illustrato da Frank Viva, acclamato illustratore, designer e copertinista del New Yorker.
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Ai tempi di Degas di Samantha Friedman
Passiamo ora all’albo illustrato dedicato alla figura e alle opere dell’artista francese Edgar Degas e realizzato dal MoMA in occasione della mostra Edgar Degas: A Strange New Beauty.
A differenza dell’albo sul vecchio Matisse, in questo albo i piccoli lettori fanno la conoscenza del giovane pittore Degas, che sta uscendo dalla fase artistica iniziale, improntata al classicismo, per dedicarsi alla trasposizione su tela della vita dei suoi concittadini.
La storia inizia con Degas a passeggio per le vie e le piazze della Parigi di fine Ottocento, una città in grande fermento e rinnovamento. Le strade sono piene di persone affaccendate nelle loro attività. Alcune lavorano, altre si divertono, alcune conversano, altre ancora ballano.
Tornato nel suo atelier, fissa sulla tela tutto questo fermento, questa vita, questo movimento.
E’ un albo che consiglio perché non solo introduce ai bambini la figura di Degas, ma anche perché insegna loro a prendersi il tempo di osservare la realtà che li circonda, perché è così che si impara a conoscere il mondo e a vivere calati nella propria società.
Anche in questo caso sono incluse le riproduzioni di sette opere dell’artista.
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La mela di Magritte di Klaas Verplancke
Eccoci al quarto albo illustrato che parla di arte a misura di bambino realizzato dalla casa editrice del MoMA. Il protagonista è il pittore belga René Magritte, in cerca di ispirazione.
René sente di essere un pittore; il problema è che non sa cosa dipingere. Tutte le mattine si alza, dopo una notte insonne, e una tela bianco lo attende. Vuole dipingere, sa di dover dipingere, però non sa cosa!
La sua testa è piena di immagini sia semplici che fantasiose. Ma come fare a farle uscire e fissarle sulla tela?
Ecco allora che Magritte inizia e basta e grazie a pennelli e colori comincia a combinare il mondo reale con quello di fantasia e così nascono i melecappelli, gli uovocchiali, i piperami e mille oggetti sorprendenti, che a volte disorientavano e turbavano gli osservatori.
René inventa la pittura dell’impossibile, del surreale dove foglie sono farfalle, e quindi “farfoglie”, le scarpe assumono la forma di piedi, i nasi si allungano a dismisura fino a diventare baguettes.
Ispirato ai capolavori di Magritte, l’albo illustrato invita i piccoli lettori a osservare la realtà con uno sguardo aperto e libero, per cercare anche negli oggetti di uso quotidiano qualcosa di nuovo e sorprendente, in un eterno gioco di associazioni.
Autore di La mela di Magritte è l’illustratore belga Klaas Verplancke, pluripremiato autore e illustratori di libri per ragazzi, oltre che illustratore del New York Times e altri giornali e riviste europee.
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Sonia Delaunay, una vita a colori di Cara Manes
Eccoci all’albo che racconta la storia di Sonia Delauney, artista parigina di origini ucraine, e della sua visione dell’arte vista come parte fondamentale della vita di ogni persona.
Sonia fu pittrice, designer di tessuti e abiti teatrali e stilista e ha portato un enorme contributo allo sviluppo dell’arte astratta (il cubismo orfico) nei primi anni del Novecento.
Nella storia raccontata in questo albo Sonia porta il figlio Charles di sei anni a fare un giro a bordo di una coloratissima auto volante, costruita sulla base di un modello speciale di decappottabile realizzato da lei stessa per la Citroën.
Così mamma e figlio attraversano una sala da ballo a Parigi, un mercato all’aperto in Portogallo e arrivano in un negozio di stoffe e tessuti di Amsterdam e ogni volta Sonia spiega a suo figlio l’importanza dei colori e il ruolo importantissimo della luce.
Alla fine della giornata è ora di rientrare a casa. Charles ha ormai capito che l’arte è tutta interno a noi, perché può essere guardata in un dipinto, ma anche guidata, e indossata sotto forma di vestiti.
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Yayoi Kusama – Da qui all’infinito
Yayoi Kusama è un’artista giapponese considerata tra le più grandi esponenti dell’arte contemporanea. Famosa per i suoi inconfondibili pois, il suo stile ha conquistato non solo i musei e le gallerie d’arte, ma anche il settore della moda e dell’arredamento.
L’albo racconta la vita di Yayoi, la sua passione per l’arte coltivata fin da bambina. Nata in una benestante famiglia di commercianti di semi e piante, Yayoi iniziò a disegnare da piccolissima e i suoi disegni erano già pieni di pallini. Eppure la madre sognava per lei un futuro diverso e per anni ostacolò la sua passione per l’arte.
Nel 1958 si trasferì a New York e dovette sopportare tenacemente altre delusioni personali e sacrifici economici, per imporre la sua visione dell’arte ed emergere come artista donna asiatica in un mondo in cui i colleghi erano uomini bianchi.
Yayoi tornò in Giappone nel 1973 e nel corso degli anni i suoi fiori giganti, le zucche, i pois si imposero in patria e oltre confine, varcando il mondo dell’arte e spopolando nel settore della moda e degli accessori. Attualmente è la più nota artista giapponese vivente.
L’albo, come ormai avete imparato, ospita la riproduzione di sette opere dell’artista.
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La grande mappa della metropolitana di New York di Emiliano Ponzi
L’ultimo albo illustrato del MoMA di cui vi parlo è questo disegnato da Emiliano Ponzi, autore e illustratore del New York Times, New Yorker, Newsweek, Le Monde, Rolling Stone e tante altre riviste.
Ponzi porta i piccoli lettori alla scoperta di Massimo Vignelli e del minimalismo.
Vignelli era un designer milanese che negli anni Sessanta si trasferì a New York e fondò uno studio di design. Il loro obiettivo era progettare e realizzare cose belle e utili, in modo che fossero facilmente comprensibili e utilizzabili da tutti.
Per fare questo liberavano le forme dagli orpelli e da troppi dettagli e le riportavano all’essenziale, che è qualcosa di semplice e riconoscibile da tutti.
Un giorno la Metropolitan Transportation Authority gli chiese di ridisegnare la mappa della metropolitana di New York, un labirinto di 18 linee con centinaia di stazioni. Le vecchie mappe erano complicate e confuse: usavano le lettere per identificare le linee e davano anche indicazioni geografiche sulla città, come vie, parchi, … Insomma, c’era un milione di modi diversi in cui perdersi!
Vignelli spese un anno a studiare la situazione, facendo la spola tra la metropolitana e il suo studio. Alla fine l’idea gli venne davanti a un piatto di spaghetti: la nuova mappa sarebbe stata un rettangolo bianco con 19 spaghetti colorati, ciascuno un colore diverso, e le fermate dei puntini neri piccoli come pulci. La mappa venne pubblicata nel 1972. Fui aggiornata, sempre da Vignelli, nel 1979. Nel 2011 realizzò anche la Weekender che mostra ai viaggiatori i cambiamenti di percorso a seconda dei lavori di manutenzione.
L’albo include le immagini della mappa originale che ora figurano nella collezione del MoMA e altre opere di Vignelli.
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