Zone ad alto tasso camorristico uguale zone ad alta dispersione scolastica. Ecco una semplice relazione causa-effetto che sembrerebbe spiegare una delle piaghe che affliggono il nostro paese: l’abbandono precoce degli studi da parte dei giovani.

Il libro Zero e Lode di Pina Varriale ha il merito di farci capire che le cause dell’abbandono scolastico sono invece molte altre e hanno anche valenza individuale.

zero e lode
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Riassunto e recensione di Zero e Lode di Pina Varriale

Prendiamo ad esempio Andrea, che a scuola non vuole proprio andarci perché tanto in classe non s’impara nulla. Marco, invece, il suo patrigno, è un artista di strada e di cose da insegnargli ne avrebbe un sacco: la giocoleria, l’illusionismo, i burattini…

Oppure Maria, che si trucca, gira sui tacchi e si veste da adulta, e a scuola ci va solo ogni tanto, perché deve badare ai suoi fratelli piccoli. Mica può lasciarli sempre alla vicina!

Oppure Massimo, che di professione canta ai matrimoni dei camorristi e che nel pomeriggio spaccia. A scuola non può proprio andare, perché deve guadagnare per la famiglia.

Oppure Nicola, Francesco e tutti gli altri personaggi che incontriamo nel corso della lettura, ognuno con la propria storia da raccontare. E ogni storia è diversa e particolare, ma tutte sono complicate, difficili, in salita. Tanto che per ognuno di loro la scuola sembra diventare l’ennesimo ostacolo, l’ennesimo scoglio, l’ennesima difficoltà.

Eppure, nella scuola media “Giardino dei Ciliegi” di Acerra (NA), la preside Viscardi non si arrende al fenomeno dell’assenteismo, ma lo combatte con metodi del tutto particolari, convinta com’è che a tutti la scuola deve dare una seconda possibilità.

Con un manipolo di collaboratori – la bidella, la segretaria, alcuni prof di buona volontà, scova gli assenti ed effettua dei veri e propri blitz nelle loro case, costringendo i genitori a mandarli a scuola. E lo fa con parole convincenti. Promettendo che cambierà classe ai loro figli; che i loro nuovi professori saranno molto diversi dai precedenti; che se anche la nuova sistemazione non dovesse piacere, i ragazzi saranno liberi di non frequentare mai più una scuola in tutta la loro vita.

Molti accettano la scommessa, tra questi i genitori di Andrea.

Nasce così la classe Zero e lode, dove non ci sono banchi e sedie, e ci si siede dove capita; dove le ore di lezione son poche, ma in compenso la ricreazione è lunghissima; dove i professori – che fanno parte di una associazione di maestri di strada – non riempiono la testa di nozioni, ma fanno scoprire ai ragazzi il gusto di parlare e raccontare, di scrivere storie, di interessarsi alla realtà per quanto squallida, di prendersi le proprie responsabilità.

Capita così che lo spaccio diventi oggetto di dibattito e riflessione a scuola; che l’alcolismo non sia più solo motivo di vergogna, ma presa di coscienza di uno stato dal quale si può uscire; che genitori e figli, ognuno con le proprie capacità, le proprie competenze, i propri ruoli, arrivino sani e salvi alla fine dell’anno scolastico, organizzando perfino la festa di fine anno. E che la Viscardi vinca la sua partita!

La scheda editoriale

  • Titolo: Zero e lode
  • Autore: Pina Varriale
  • Editore: Piemme Junior
  • Età di lettura: dagli 11 anni
  • Consiglio di lettura: a chi ama le storie di riscatto dal degrado delle periferie abbandonate a se stesse

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