No di Paola Capriolo è la biografia romanzata dell’attivista statunitense Rosa Parks (Alabama 1913-Michigan 2005), figura simbolo del movimento per i diritti civili, divenuta famosa per aver rifiutato il 1 dicembre 1955 di cedere il posto su un autobus a un bianco.
Nove mesi prima di Rosa, Claudette Colvin era stata protagonista di un episodio simile, che però non aveva uguale risonanza mediatica. Il “No!” e il personaggio di Rosa, invece, divennero iconici tanto che l’opinione pubblica le diede l’appellativo di Mother of the Civil Rights Movement.
La storia che Paola Capriolo ci racconta, a grandi linee, è quella del rifiuto più potente della storia. È il 1955. In molti stati del Sud degli Stati Uniti, le persone di colore non godono di diritti pari ai bianchi, nonostante sia passato un secolo dall’abolizione della schiavitù.
Un giorno, dopo essere salita su un autobus rispettando tutte le regole, Rosa rifiuta di cedere il posto a sedere a un bianco. Dice “No!” Una parola semplice ma ferma. Scoppia un caso. La comunità afroamericana, guidata da Martin Luther King, organizza il boicottaggio dei mezzi pubblici e porta la vicenda fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Alla fine, la segregazione sugli autobus viene dichiarata incostituzionale e comincia un nuovo capitolo della storia americana.
Il riassunto di “No” di Paola Capriolo
Rosa nasce in Alabama nel 1913, da James Henry McCauley, un falegname, e Leona Carlie Edwards, insegnante di scuola elementare. Oltre alla discendenza africana, uno dei bisnonni di Parks è scozzese-irlandese e una delle sue bisnonne una schiava in parte nativa americana. La sua è, insomma, una famiglia umile di origine afroamericana che vive in uno degli stati più segregazionisti d’America.
L’ambiente in cui cresce è permeato di stringenti norme razziali di retaggio schiavista, come in molti stati del sud degli Stati Uniti che in quel periodo applicano la netta divisione tra neri e bianchi: il cosiddetto segregazionismo. Per le persone di colore i diritti sono inferiori a quelli di cui godono i bianchi e le umiliazioni e le sopraffazioni sono continue.
A casa e in chiesa, Rosa impara però che gli uomini sono tutti figli di Dio e che hanno i medesimi diritti. E così, nonostante la salute inferma e la costituzione gracile, cresce dignitosa e determinata a non farsi schiacciare dai prepotenti. Nella sua convinzione di essere pari a chiunque altro, giocano un ruolo fondamentale gli insegnamenti del nonno Edwards e delle insegnanti della scuola di Miss Alice White, fondatrice di una scuola per le ragazze di colore.
Nel 1932, a 19 anni, Rosa sposa il barbiere Raymond Parks, attivista nel movimento per i diritti civili degli afroamericani, che la introduce nell’attivismo. Rosa alterna il lavoro di sarta all’attività politica.
Tra le cause che segue insieme a suo marito c’è quella degli Scottsboro Boys, un gruppo di ragazzi di colore tra i 13 e i 19 anni, che vengono accusati ingiustamente di aver violentato due ragazze bianche. Rosa si attiva personalmente, partecipando e organizzando diverse iniziative a favore della loro liberazione.
Nel 1933, incoraggiata dal marito, consegue il diploma di scuola superiore e nel 1941 ottiene un impiego a Maxwell Field, una base militare situata a pochi chilometri da Montgomery. E’ un buon impiego, ma nella vita quotidiana Rosa deve sottostare alle odiose disposizioni del “Jim Crow”.
Nel 1943 è nominata segretaria della sezione locale dell’associazione nazionale per la promozione delle persone di colore, la NAACP, ed in questo ruolo, nel 1954, inizia a collaborare con il pastore protestante Martin Luther King. Uno dei suoi compiti consiste nel registrare gli episodi di discriminazione o sopraffazione ai danni dei neri.
E’ però il 1 dicembre 1955 il giorno in cui la vita di Rosa cambia radicalmente e così pure la storia contemporanea. Rosa è a Montgomery e sta tornando a casa in autobus dopo una giornata estenuante. Non trovando altri posti liberi, occupa il primo posto dietro all’area riservata ai bianchi, nel settore dei posti accessibili sia ai bianchi che ai neri con l’obbligo per i neri di cedere il posto qualora fosse richiesto da un bianco.
Dopo poche fermate, l’autista James F. Blake le intima di alzarsi e spostarsi in fondo all’automezzo per cedere il posto ad un passeggero bianco salito dopo di lei. Rosa, mantenendo un atteggiamento calmo e dignitoso, si rifiuta di alzarsi. Il conducente ferma il veicolo e chiama le forze dell’ordine per farla arrestare.
Così Rosa Parks viene incarcerata ma quello che le è capitato rimbalza di bocca in bocca, di casa in casa, e si moltiplicano le azioni di protesta a suo sostegno. Nella notte migliaia di volantini in cui si invita la popolazione nera a boicottare i mezzi pubblici vengono distribuiti in chiese, negozi di parrucchiere ed estetiste, scuole, bar. Anche Martin Luther King diffonde l’iniziativa.
Per molti anni abbiamo dimostrato una sorprendente pazienza. Ma stasera siamo qui per essere salvati da quella pazienza che si accontenta di qualcosa di meno della libertà e della giustizia. Una delle grandi glorie della democrazia è il diritto di protestare per il proprio diritto. Se voi protesterete coraggiosamente, ma insieme con dignità e amore cristiano, quando nelle generazioni future si scriveranno i libri di storia, gli storici si soffermeranno a dire: “Lì viveva un grande popolo, un popolo nero, che ha iniettato senso e dignità nuovi nelle vene della civiltà.”
Il 5 dicembre incomincia il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, protesta che dura per 381 giorni. Nello stesso giorno Rosa Parks viene processata e condannata a pagare una multa.
Nel 1956 il caso di Rosa Parks arriva alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che indica, all’unanimità, come incostituzionale la segregazione sugli autobus pubblici dell’Alabama.
Da quel momento, Rosa Parks diventa un’icona del movimento per i diritti civili.
La recensione di “No” di Paola Capriolo
No di Rosa Capriolo ha alcuni meriti grandissimi, primo tra tutti il fatto che ci permette di riscoprire una pagina di storia contemporanea dai risvolti ancora attualissimi.
Chi leggerà questo breve romanzo scoprirà ad esempio in cosa consistevano le cosiddette leggi Jim Crow, emanate tra il 1877 e il 1964 per creare e mantenere la segregazione razziale, con lo scopo di ridurre i diritti e le libertà civili degli afroamericani.
Cardine del Jim Crow era lo status di “separati ma uguali” per i neri americani e per gli appartenenti a gruppi razziali diversi dai bianchi. Su tale base venivano definite una serie di differenziazioni tra bianchi e neri, applicabili nelle scuole pubbliche, nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto.
In particolare, l’autrice si sofferma sulle disposizioni riguardanti i mezzi di trasporto, che fecero scattare in Rosa il senso di ribellione per un’ingiustizia e la portarono a ribellarsi!
Pensate che a Montgomery (come in molti altri paesi), le prime file dei posti a sedere negli autobus erano riservate ai bianchi e le ultime ai neri. In mezzo si poteva sedere chi voleva, ma la legge prevedeva che se un bianco voleva sedersi in uno di quei posti “i negri” dovevano alzarsi e lasciare liberi ben quattro posti, perché il bianco non dovesse sedersi vicino a un nero.
Avete capito bene: un bianco, anche se arrivato dopo, aveva la precedenza su quattro neri. Non era una scelta. Era un obbligo.
Al di là del caso specifico, è chiaro che le leggi Jim Crow erano state promulgate per rendere inefficace il quindicesimo emendamento della Costituzione che nel 1869 aveva sancito che i diritti non potevano essere negati “per nessuna ragione di razza, colore o precedente condizione di schiavitù”.
Altro merito del romanzo è quello di proporre al lettore un modello di donna tenera, timida, modesta ma coraggiosa, animata da un grandissimo senso di giustizia sociale, determinata a non chinare la testa di fronte ai soprusi. Un bell’esempio di donna retta e giusta, capace di lottare per ciò che riteneva un sacrosanto diritto.
Infine, questa non è soltanto la storia di Rosa Parks ma anche un tributo a tutte quelle persone che vennero trattate da esseri inferiori solo per il fatto di essere nati con la pelle scura. A loro, che spesso sono morti per rivendicare il diritto a essere uguali agli altri esseri umani, va il nostro pensiero e la nostra riconoscenza.
La scheda editoriale
- Titolo: No
- Autrice: Paola Capriolo
- Illustratrice: Giulia Sagramola
- Casa editrice: Edizioni EL
- Età di lettura: 12+
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Di Paola Capriolo ho letto e recensito anche il romanzo Io come te.

Questo libro è stato uno di quelli che mi é piaciuto di più visto che spiega aspetti importanti sul razzismo in America in quei tempi visto che le persone di colore non potevano avere alcun diritto. Per fortuna Rosa e King hanno sistemato molto le cose anche se tuttora il razzismo esiste.
Questo libro è molto interessante, penso che questa donna sia molto coraggiosa, secondo me è molto importante parlare di questi argomenti in modo che aiuti le attuali generazioni a capire ciò che è successo e fare in modo che non capiti piu
A me il libro è piaciuto molto perchè è molto significativo. Non solo racconta la storia della donna simbolo della lotta contro il razzismo Rosa Parks, bensì anche di altre persone che hanno dovuto soffrire atrocità ed ingiustizie inimmaginabili. Il libro è importante per condividere valori e continuare questa lotta
dietro questo libricino apparentemente corto, ce una storia veramente toccante e interessante. Mostra come una sola voce, di una ragazza qualunque, possa cambiare la società. Io non capirò mai il perchè di tutta questa discriminazione tra le razze. Questo è stato il libro che ho preferito leggere, quindi lo consiglio vivamente
Anche se non mi è piaciuto tanto da leggere questo libro credo sia molto importante per far conoscere meglio e non sempre gli episodi più significativi del razzismo raccontando anche la vita quotidiana delle persone discriminate e come un semplice “no” possa cambiare la stroria
Anche questo libro mi è piaciuto veramente molto, il coraggio che ha avuto Rosa è stato molto toccante e grazie a lei la condizione di molte persone di colore è migliorata
a me questo libro non e piaciuto tantissimo perchè parla che dei bianchi hanno trattato male gli altri di colore e a me questa cosa non mi è piaciuta molto.
e meno male che alla fine dell’libro c’è una bravissima ragazza che ha sconfitto il razzismo perchè non è giusto che dei bianchi trattano male delle persone di colore solo perchè sono diverse di colore di pelle ma questa cosa non è affatta vera perchè siamo tutti uguali ognuno con le proprie specialità.
Questo è un libro corto, ma significativo. Leggendo le avventure della comunità delle persone di colore, ci si indigna quanto loro per ciò che è successo. Rosa Park è un personaggio fantastico, poco conosciuto, ma che stupisce nella sua semplicità forza d’animo e coraggio.
Questo libro mi e piaciuto molto, ma non capisco il perché di questo divario tra persone di colore e bianchi
Rosa è una ragazza come tante altre, ma è fin dall’infanzia costretta a subire angherie poiché é una persona di colore.
Ma Rosa non si arrende: decide di lottare per i suoi diritti. È un libro che spiega quanto sia difficile ottenere la libertà
Stimo moltissimo Rosa per il suo coraggio perchè la maggior parte delle persone sarebbe stata in silenzio. Dimostra l’effetto che può avere una voce sola sulla società. consiglio la lettura di questo libro perchè in confronto agli altri temi, questo mi sembra molto sottovalutato e penso che bisognerebbe parlare più spesso del razzismo.
Da questo libro ho capito quanta cattiveria i bianchi avevano nei confronti dei neri solo per una questione di colore. Grazie a Rosa la situazione del razismo è migliorata.
AURORA 3F
Questo libro mi è piaciuto tantissimo, dimostra quanto anche solo una parola così semplice possa cambiare il mondo e il punto di vista di tante persone.
Penso che diffondere consapevolezza sul razzismo e raccontare questa storia a ragazzi come noi possa educarci nell’essere persone rispettose in futuro.
Ammiro molto il coraggio di Rosa che nel suo piccolo ha diffuso in messaggio così grande anche alle generazioni future.
E’ stato grandioso come Rosa sia riuscita ad aiutare gli americani di colore, questo però dopo tanta fatica per via delle leggi razziali presenti all’epoca… è stata molto forte! Consiglio questo libro per approfondire questo tema più profondamente.
ho trovato questa donna molto coraggiosa, grazie a lei è migliorata la condizione delle persone di colore americane, non tutti l’avrebbero fatto
Martina 3^B
Questo libro mi è piaciuto anche se ancora non riesco a spiegarmi come sia possibile che i bianchi abbiamo trattato così male le persone di colore solo per il colore diverso della pelle.
Mentre leggevo tutte le cattiverie che le persone di colore hanno subito mi sono arrabbiata molto.
Quando poi, alla fine, Rosa ha sconfitto il razzismo ero molto contenta perché anche se ci sono persone che vogliono fare del male so che ce ne sono altrettante che sacrificherebbero la propria vita per fare del bene.