In questi lunghi giorni di emergenza Coronavirus ho letto un altro libro della premiata ditta Spinelli – Rebori. Si intitola Guerre in famiglia, Jerry Spinelli ne è l’autore e Alberto Rebori l’illustratore.
Dico “premiata ditta” perché non è la prima volta che la Mondadori affida a Rebori l’illustrazione di un libro di Spinelli; l’aveva già fatto con Crash (1996) e Tiro al piccione (1999). Credo che abbia fatto bene, perché le illustrazioni di Rebori si adattano perfettamente al tono con cui Spinelli ci racconta le sue storie.
Guerre in famiglia venne pubblicato nel lontano 1984, con il titolo originale Who put that hair in my toothbrush? Il titolo suonava più o meno come “Chi ha infilato questo capello nel mio spazzolino?” e anticipava quello che il lettore avrebbe trovato leggendo il libro: la storia di due fratelli adolescenti in guerra fra di loro.
In Italia dovemmo aspettare il 1994 per leggerlo.
Il riassunto di “Guerre in famiglia”
Lui è tranquillo, sensibile e molto ordinato; lei è irruente, intemperante e disordinatissima. Lui è innamorato; lei pensa solo allo sport e a cacciarsi nei guai. Insomma, Greg e Megin appartengono a mondi apparentemente incomunicabili e inconciliabili. Si sono affibbiati i soprannomi di Grosso e Megafono e non perdono occasione di mostrare la loro reciproca antipatia e insofferenza.
Greg, Megin e Toddie sono tre fratelli di età diverse. Greg e Megin sono adolescenti e non si sopportano, perché sono uno l’opposto dell’altra.
Toddie, invece, è ancora piccolo: assiste incredulo alla guerra fra i fratelli maggiori ed è costantemente ricattato perché si schieri durante le liti e gli scherzi che si fanno a vicenda.
Greg si è allenato per tutta l’estate e si è rifatto il look per conquistare Jennifer Wade, la compagna di classe di cui è innamorato. Il primo giorno di scuola scopre, però, che durante l’estate Jen si è trasferita a Conestoga, in Pennsylvania.
Lo stesso giorno, Megin e la sua amica Sue Ann conoscono una nuova compagna trasferita dalla California: si chiama Zoe Miranda, ha già un nutrito stuolo di ammiratori e tutte le ragazze vorrebbero essere come lei. Solo Megin non le dà molto peso, finendo per auto escludersi poco a poco dal resto del gruppo.
Per non fare brutta figura con la sorella, Greg finge di uscire con Jennifer mentre, in realtà, esce con Sara Bellamy, una sua compagna di classe. E’ un ripiego, certamente, perché Greg pensa in continuazione a Jen e a come raggiungerla. Eppure è proprio grazie a Sara che Greg ha occasione di rivedere la sua fiamma.
In casa Tofer passano le settimane tra dispetti e liti feroci. Greg invia un regalo di Natale a Jennifer (un braccialetto con un ciondolo a forma di lettera J) e la invita ad uscire ma Jen dice di essere super-impegnata. Sara, intanto, delusa per non aver ricevuto né il regalo di compleanno né quello di Natale da parte di Greg, inizia a farsi vedere in giro con Leo Borlock, famoso per raccogliere le confidenze sui problemi di cuore delle ragazze del ginnasio. Greg non lo ammetterebbe nemmeno a se stesso, ma il pensiero che tra Sara e Leo stia nascendo qualcosa lo infastidisce.
Alla ripresa delle lezioni dopo la pausa natalizia, Greg e Sara partecipano al progetto sull’uovo della signora Ackerman, la professoressa di scienze. A ogni coppia, composta da un ragazzo e da una ragazza, viene consegnato un uovo in una scatola da scarpe. L’uovo è un “neonato” e i due ragazzi dovranno essere i suoi “genitori”. I genitori devono decidere il nome del bébé e il sesso, non perderlo mai di vista e prendersene cura anche di notte, a turno.
Così Greg e Sara diventano genitori di una femmina di nome Camille, devono farla sopravvivere per una settimana e scrivere una relazione. Il neonato, anziché aiutarli a chiarire come stanno le cose tra di loro, complica ancora di più la faccenda. Sara rinfaccia a Greg di pensare ancora a Jen, Greg dal canto suo non vuole fare soffrire la sua amica ma nemmeno perderla.
Megin intanto si divide tra la pasticceria dove lavora nei fine settimana, il volontariato all’ospizio di Beechwood e le partite del suo sport preferito: l’hockey. Durante una partita del campionato a cui partecipa la sua squadra, succede un patatrac.
Megin vorrebbe giocare ma Greg, presente alla partita insieme all’uovo-neonato, dice all’allenatore che la sorella il giorno prima ha avuto un attacco di appendicite e il medico le ha prescritto assoluto riposo. Skelley decide allora di lasciarla in panchina e, in un attacco di rabbia, Megin distrugge l’uovo-neonato con la mazza. Per ripicca, Greg butta la mazza di Megin (autografata da Wayne Gretzky, il suo campione preferito) nel lago al di là dello steccato che delimita il Palaghiaccio.
Tornati a casa, Megin viene messa in punizione per aver inventato la scusa dell’appendicite pur di non prendersi cura di Toddie e per aver mandato a monte l’esperimento di Greg.
Mentre Sara e Greg si avvicinano sempre di più, uniti dal lutto per la perdita dell’uovo-neonato, Megin deve fare i conti con un lutto vero. Un pomeriggio si reca all’ospizio di Beechwood a trovare la sua ospite preferita, nonna Emilie, ma non la trova. La direttrice le dà la notizia che Emilie è morta. Per Megin è uno choc. Auto accusandosi di aver ucciso la vecchietta a forza di darle ciambelle francesi di contrabbando, vaga senza meta e si rifugia in una villa abbandonata affacciata sul lago.
Dopo una notte passata fuori casa, tutti iniziano a cercarla, preoccupati e allarmati: Sue Ann e Zoe, i genitori, la polizia e perfino Greg. Solo Greg, però, sa istintivamente dove la sorella si è nascosta e sa anche come convincerla a tornare.
Arrivato al laghetto ghiacciato, Greg piano piano si dirige verso il centro per recuperare la mazza da hockey autografata da Wayne Gretzky, ma là dove il ghiaccio è più sottile finisce nell’acqua gelida. Megin, che stava osservando la scena dall’interno della villa, si accorge che Greg è in difficoltà e corre in suoi aiuto. Greg le porge la mazza e lei tira ma non riesce a farlo riemergere. Dopo qualche istante anche Megin cade in acqua, ma riesce a riaffiorare, a tirare fuori Greg e a portarlo in salvo.
Dopo qualche giorno trascorso in ospedale, Megin e Greg tornano a casa. Li aspetta una festa a sorpresa a cui partecipano Sue Ann, Zoe, Sara e i migliori amici di Greg, Poff e Valducci.
Da quel giorno, nessuno li ha mai più sentiti litigare.
La recensione di “Guerre in famiglia”
In Guerre in famiglia ritroviamo la voce ironica di Jerry Spinelli che il suo stile veloce, scorrevole e piacevole ci racconta i soliti battibecchi tra fratelli e sorelle adolescenti.
Spinelli aggiunge, però, alla storia una grande verità: l’amore tra fratelli è indissolubile, anche se liti, urla, litigi, dispetti, ripicche a volte lo nascondono molto bene!
E’ un libro che consiglio a chi vuole rivivere la leggerezza dell’adolescenza tra fratelli.
La scheda editoriale
- Titolo: “Guerre in famiglia”
- Autore: Jerry Spinelli
- Casa editrice: Mondadori
- Età di lettura: dagli 11 anni
- Consiglio di lettura: Per chi vuole rivivere l’ebrezza di avere un fratello o una sorella con cui condividere il periodo folle dell’adolescenza.
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